Grave incidente in mare a Villasimius, nella zona di Campulongu, poco dopo le 19. Un bagnante è stato investito da un motoscafo mentre nuotava, riportando gravi ferite causate dall’elica dell’imbarcazione. Il ferito è stato prontamente soccorso da un diportista e trasportato al porto della cittadina sarrabese, dove è giunta rapidamente un’ambulanza medicalizzata del 118.

Le condizioni dell’uomo sono apparse subito molto gravi, con traumi preoccupanti al volto e a un braccio, tali da richiedere l’intervento dell’elisoccorso per un trasferimento urgente.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti immediatamente i militari della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, che hanno avviato le indagini per accertare le dinamiche dell’accaduto. A riportare la notizia è L’Unione Sarda.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.