«Malati immaginari per la società, ma viviamo un calvario»: tra fibromialgia, endometriosi e osteoporosi la vicenda della 42enne Anastasia Putzu

Fibromialgia, endometriosi, osteoporosi, stenosi vertebrale: per camminare usa un deambulatore e ha solo 42 anni. Per la società? Malata immaginaria. La vicenda di Anastasia Putzu, di Quartu, tra le battaglie e la forza d’animo
«Io combatto per questo, anche per le persone che magari non hanno la mia stessa forza e si fanno schiacciare dalla società. Il fatto di raccontare la propria esperienza non ci fa sentire sole e ci rende più forti davanti a chi ignora o sminuisce queste malattie.»
Anastasia Putzu, 42 anni appena e mille battaglie – tra queste, endometriosi, fibromialgia e osteoporosi –, vive a Quartucciu, lavorava come operatrice tecnica per i servizi sociali (ora è ferma da un anno e mezzo a causa delle sue patologie), è sposata e ha un figlio di tredici anni con sindrome di Asperger.
«Il lavoro non mi ha mai spaventato, qualsiasi cosa mi venisse proposta ero pronta… Pulizie, babysitter e assistenza a persone anziane o con problemi. Sin dal primo ciclo mi contorcevo dai dolori. Chiunque mi visitasse, sosteneva che esageravo, in quanto delle piccole cisti non giustificavano il mio malessere. Era un problema di testa.»
Questo le viene detto quando, ancora ragazzina, prova dei dolori inimmaginabili.
«Scoraggiata da tutto e da tutti mi sono convinta che ci fosse qualcosa che non andava in me. Così ho smesso di fare controlli.»
Ma nel 2009 la situazione precipita. Anastasia deve stare spesso a letto, arriva a pesare 32 chili.
«A novembre 2009 decido di farmi controllare e, finalmente, arriva una diagnosi: endometriosi. La ginecologa mi dà tempo fino a febbraio per valutare se fare un intervento. Alla visita però ho scoperto di essere in attesa. Non mi ero accorta perché avevo comunque il ciclo che durava anche tre settimane. La gravidanza è stata molto difficile con continui ricoveri. A settembre è nato il mio ometto, e poiché ha avuto dei problemi, l’operazione è stata rimandata.»
Nel 2012 Anastasia viene operata, le cisti sono ovunque, utero, ovaie, vescica.
«Ho fatto sei mesi di Enantone, poi l’assunzione della pillola mi ha comportato, all’età di 32 anni, la menopausa. Inizialmente mi sono sentita rinata ma col tempo si sono presentati i primi bruciori, le crisi di emicrania, dolori e crampi articolari.»
Insomma, quelli che prima erano sintomi saltuari, ora sono quotidiani e Anastasia precipita in una spirale di orrore.
«Quindi ricominciano i controlli con le solite diagnosi: “è tutto nella tua testa, è normale, hai l’endometriosi”. Nel 2023, finalmente, incontro dei medici che mi capiscono. I problemi neurologici mi creano difficoltà nella deambulazione e anche svolgere le cose più semplici è difficile. La riabilitazione tre volte alla settimana mi aiuta tantissimo grazie anche alla fisioterapista che mi capisce e mi mette a mio agio. Il reumatologo mi diagnostica osteoporosi in stadio avanzato, econdroma al midollo del femore, stenosi vertebrale, ernie lombari e cervicale e fibromialgia. Prendo tanti farmaci che alleviano giusto il dolore ma la notte non riesco a dormire. Nonostante tutto ciò, ho voglia di vivere, anche se ovviamente sono molto limitata, dovendo utilizzare un deambulatore. Sono una persona molto frenetica e il fatto di essere limitata nei movimenti in alcuni momenti mi destabilizza… il non riuscire più a guidare, non essere autonoma e indipendentemente.»
La vita di Anastasia è scandita dai dolori che prova, dai limiti che le vengono imposti dal suo corpo.
«Se trascorro una giornata fuori casa, il giorno seguente ho necessità di stare completamente a riposo, per lo più sdraiata. Il fatto di avere una depressione, ovviamente causata dal tipo di vita che si è costretti a sopportare (tra i dolori, l’insonnia, i bruciori ecc.), non autorizza nessuno a definirci malate immaginarie. Anche se ci curiamo esteticamente, perché comunque siamo delle persone come le altre e nonostante la malattia è giusto che ci prendiamo cura di noi stesse, il nostro corpo continua a infierire e cerchiamo di tenere il nostro dolore dentro.»
Ma c’è anche un altro problema in tutto questo.
«Il sistema sanitario, ad oggi, per patologie come endometriosi e fibromialgia non è preparato. Per molti, per fortuna non per tutti, sono malattie che non sono poi così gravi e debilitanti. Durante la visita per l’invalidità mi sono sentita dire che del resto non avevo nulla e che forse dove andare da uno specialista (neuropsichiatra). Il deambulatore consigliato dal fisiatra, dal neurologo e dal reumatologo (con tanto di certificazione scritta) l’ho acquistato perché non potevo attendere i tempi infiniti della Asl (qualcuno di mia conoscenza lo aspetta da un anno), visto che essendo già caduta, non potevo rischiare con l’osteoporosi che la cosa si ripetesse.»
Un calvario senza fine, che Anastasia affronta con grande vitalità ed energia, da grande amante della vita qual è.
«Quando trovo persone che parlano senza conoscere provo tanta rabbia e cerco di spiegare quella che è la realtà e come si vive con queste patologie. Bisognerebbe parlarne maggiormente.»

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