Il programma di rimborsi sui voli per i residenti sardi ha registrato un vero e proprio boom di richieste in soli dieci giorni, superando il numero di domande ricevute nei precedenti sei mesi. Dal 30 luglio all’8 agosto, sono state presentate 1.468 richieste di rimborso attraverso la piattaforma online, contro le 1.117 domande registrate nei sei mesi precedenti, quando l’iniziativa era limitata ai giovani sotto i 26 anni e agli over 65.

Questa impennata è stata osservata dopo l’estensione del beneficio a tutti i residenti dell’Isola, che ora possono ottenere un rimborso pari al 25% del costo del biglietto per i voli da e verso gli aeroporti dello Spazio economico europeo, purché il costo del biglietto superi i 100 euro. L’assessora dei Trasporti, Barbara Manca, ha sottolineato che questa misura risponde a un’esigenza sentita dalla popolazione, contribuendo a colmare le distanze e migliorare la connessione con il resto dell’Europa.

Il monitoraggio costante dell’assessorato ha rivelato che quasi la metà delle pratiche aperte riguardano voli internazionali, con Spagna, Francia, Germania e Paesi Bassi come principali destinazioni. Questo dato indica una crescente apertura della Sardegna verso l’Europa e una forte domanda di connessione con il continente.

Come si dice caminetto in sardo campidanese?

Caminetti sardi: tradizioni e calore al centro dell’inverno. Questo elemento, simbolo di convivialità e calore domestico, rappresenta un’istituzione ben radicata nella cultura isolana. Ma come si dice caminetto in sardo campidanese?

Con l’arrivo dell’inverno, nelle serrate serate fredde che caratterizzano la stagione, il caminetto torna a ricoprire un ruolo fondamentale nei paesi della Sardegna. La risposta a questa curiosità è tanto affascinante quanto variegata: i termini più utilizzati per descrivere questo indispensabile fonte di calore sono tziminera, ziminera, giminera, ma anche forredda, foxili e fogu.

La lingua sarda, con le sue sfumature dialettali, riflette una tradizione agropastorale che ha sempre caratterizzato la vita nell’isola. In particolare, nei comuni dell’entroterra, dove gli inverni possono essere piuttosto rigidi, il caminetto ha storicamente assunto un’importanza cruciale, non solo per il riscaldamento, ma anche come centro di socializzazione, dove le famiglie si riuniscono attorno alle fiamme danzanti per raccontare storie e condividere momenti di intimità.

Il termine tziminera deriva dallo spagnolo chiminera, evidenziando le influenze culturali che hanno attraversato la storia sarda. Ma qualsiasi sia il nome con cui lo si chiama, il caminetto resta un simbolo di calore e accoglienza. Quindi, mentre ci prepariamo ad affrontare il freddo, non dimentichiamo di accendere queste tradizioni che riscaldano non solo gli ambienti ma anche i cuori. E voi, come chiamate questo pezzo di storia e cultura?