Sono stati i cani antidroga a scoprire il carico di tre chili di cocaina che un 45enne sassarese aveva nascosto in un’intercapedine del bagagliaio della sua auto.

L’uomo è stato fermato allo sbarco della nave proveniente da Civitavecchia nel porto Isola Bianca di Olbia. Durante i consueti controlli contro i traffici illeciti, i militari della Squadra Cinofili e i Baschi Verdi del Gruppo di Olbia hanno intercettato il 45enne alla guida del veicolo.

Alla richiesta di informazioni da parte dei finanzieri, l’uomo ha risposto in modo esitante e contraddittorio, apparendo molto nervoso e agitato. Grazie al fiuto dei cani addestrati, è stato ispezionato il bagagliaio che mostrava saldature sospette.

Portata l’auto in officina, è stato scoperto un doppio fondo contenente tre confezioni in gomma con un totale di tre chili di cocaina. Una volta sul mercato, la droga avrebbe avuto un valore di circa 500mila euro. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti.

La Sardegna è spesso considerata un’isola “asismica”. In realtà, pur essendo una delle regioni più stabili d’Italia, non è completamente immune dai terremoti. La sua bassa sismicità è un dato scientifico assodato, ma ha radici geologiche ben precise.

Come spiega il geologo Luigi Sanciu, la differenza della penisola italiana, situata nel punto di collisione tra la placca eurasiatica e quella africana, la Sardegna si trova al centro della placca eurasiatica, lontana dalle grandi linee di compressione che generano i terremoti più devastanti. Questo la rende un blocco continentale stabile, poco soggetto a scosse significative.

Ciò non significa però che l’isola sia “immune”. Secondo i dati messi a disposizione dall’ISPRA, la zona più attiva è la costa nord-orientale, dove si sono registrati i principali sismi dal 2000 a oggi. Si tratta in gran parte di eventi di magnitudo intorno a 3, prodotti da piccole faglie, ossia fratture della crosta terrestre con lievi movimenti delle rocce.

Sono terremoti che spesso non vengono percepiti dalla popolazione e che restano rilevabili solo dagli strumenti, incapaci di provocare danni e soprattutto impossibilitati a generare onde di tsunami, data la loro modestissima energia.

La Sardegna, dunque, resta una terra fortunata: un’isola geologicamente stabile, ma non del tutto “asismica”. Un dettaglio che ricorda come la natura, anche quando sembra silenziosa, continui a vivere e muoversi sotto i nostri piedi.