Oggi sta bene ma appena un anno fa Tzia Paolina Vargiu è caduta fratturandosi il femore (la terza sua frattura al femore). Tanti gli interrogativi e i dubbi riguardo l’operazione: fortunatamente tutto è finito bene e la signora è tornata a “casa” dopo qualche giorno dall’intervento, Tzia Paolina vive ancora in un modulo abitativo in legno.

Foto Pierino Vargiu

Tzia Paolina è nata nel 1917 a Berchidda e nel 1938 si è trasferita ad Amatrice, dove viveva nella frazione di Sant’Angelo, andata poi distrutta per i fatti sismici del 2016, quando aveva 99 anni. Se ne andò dalla sua Sardegna dopo aver conosciuto un casaro che venne nell’Isola per lavorare in un caseificio. Madre di 6 figli, oggi viene amorevolmente accudita dalle sue tre figlie (i tre maschi sono morti in età giovanile). Un esempio di vita vissuta tra i sacrifici, la gioia, il dolore, il dramma delle calamità naturali e il calore della famiglia.

Ringraziamo per le informazioni le figlie della signora Paolina e il fotografo dei centenari sardi Pierino Vargiu.

Sono ben 220 le adozioni registrate dall’inizio dell’anno: un traguardo importante per l’associazione Bau Club, che gestisce diversi canili e rifugi riuniti sotto il coordinamento della Tana di Bau di Quartu Sant’Elena. Un dato superiore a quello degli anni precedenti, come sottolinea la responsabile dell’associazione, Elena Pisu, volontaria instancabile e presente giorno e notte nella lotta contro abbandoni e maltrattamenti.

La 220esima adozione dell’anno. Carmen nella sua nuova famiglia

“È un numero alto, ne siamo orgogliosi – afferma Pisu – ma c’è ancora tantissimo da fare. Finché non si capirà che per salvare la vita di centinaia di animali bisogna sterilizzare, microchippare e smettere di acquistare esseri viventi, non andremo da nessuna parte. Solo con queste tre azioni si possono davvero svuotare canili e rifugi”.

L’appello della presidente non si rivolge solo ai cittadini, ma anche alle istituzioni regionali. “Venite a vedere come viviamo durante le stagioni più difficili, tra piogge violente, caldo insopportabile e turni massacranti. Venite a passare anche solo qualche ora con noi e poi vediamo se non riterrete necessaria una campagna seria e permanente di sterilizzazione”.

Elena Pisu

Il problema, ricorda Pisu, non riguarda soltanto gli animali: “Le risorse impegnate per mantenere attivi i canili potrebbero essere investite in opere pubbliche, sanità e tanti altri servizi fondamentali. Prevenire gli abbandoni conviene a tutti”.

“Per concludere il 2025, per fortuna abbiamo in ballo varie decine di richieste che speriamo di portare a termine al più presto. Questo momento dell’anno è perfetto, complici le vacanze natalizie e le ferie, per instaurare con il cane o gatto adottati, i primi rapporti una volta fatto il loro ingresso in casa”.

Dietro il buon risultato delle adozioni si nasconde dunque una mole enorme di lavoro, fatica e dedizione quotidiana. Un impegno che i volontari del Bau Club portano avanti con passione, nella speranza che un giorno i rifugi possano davvero svuotarsi. Per info su adozioni, 328 366 1490.