Immaginate un’azienda edile composta da decine di collaboratori e dipendenti. Fin qui è tutto normale. Ecco, ora immaginate che questa azienda – con tutti i suoi operai, tecnici, impiegati amministrativi, collaboratori esterni, consulenti e fornitori – si ritrovi un sabato di fine giugno per trascorrere, insieme alle proprie famiglie, un’intera giornata all’insegna di relax, confronto, condivisione e riconoscimenti di gruppo e individuali. Stiamo parlando della QuattroEmme Costruzioni, azienda edile leader a Cagliari e dintorni nella costruzione e ristrutturazione completa di case indipendenti e appartamenti.

Sabato 29 giugno alle Antiche terme di Sardara, si è tenuta la tradizionale convention annuale dell’azienda edile fondata circa 13 anni fa a Settimo San Pietro da Marco Mura. Una ditta diventata oggi una delle più apprezzate dai clienti nel territorio cagliaritano per professionalità, gentilezza e puntualità nella consegna dei lavori.

La convention di Sardara è una sorta di compleanno annuale della QuattroEmme Costruzioni, un modo di ritrovarsi per celebrare traguardi e successi, ma anche per trascorrere insieme del tempo di qualità al di fuori del contesto quotidiano di lavoro. Il format è quello già apprezzato dai presenti, sempre alle Antiche Terme, lo scorso anno: una mattinata di dibattito, giochi, quiz e confronto con la presentazione affidata al celebre Matteo Bruni, anche lui amico di vecchia data dell’azienda edile, un pranzo di gruppo e il relax nelle piscine termali.

Alla convention di Sardara non c’erano solo i lavoratori, ma anche e soprattutto le loro famiglie: mogli, mariti, fidanzate, fidanzati e i più colorati, vivaci e divertiti: i bambini. Dopo la colazione di benvenuto sono stati proprio loro ad aprire la mattinata con un divertentissimo gioco a quiz: gli operai hanno dovuto mimare i mezzi e gli strumenti del cantiere e i loro bambini dovevano riconoscere ognuno di questi tramite le performance dei loro papà. Tutti promossi a pieni voti, ovviamente, sia figli che genitori, a testimonianza del fatto che nelle case dei collaboratori di QuattroEmme il lavoro non viene lasciato fuori dall’uscio, ma diventa un argomento da condividere in famiglia con gioia e passione.

Altrettanto divertente è stato il talk coordinato da Matteo Bruni in cui operai e collaboratori sono stati chiamati a turno per condividere le proprie soddisfazioni ed emozioni. Un momento di “scomfort” per alcuni di loro, non abituati al palco e al microfono, ma di grande valore proprio per il fatto che tutto sia stato condiviso con i propri colleghi e le famiglie. Un’opportunità di acquisire – in modo divertente e spensierato – piena consapevolezza del grande valore del lavoro di ognuno.

Dopo il momento del gioco è stata la volta di un bellissimo discorso di Marco Mura, che ha condiviso con tutti il proprio orgoglio e la gratitudine di avere in squadra tante persone che hanno deciso di sposare e abbracciare in pieno la vision e gli obiettivi della QuattroEmme: diventare quell’azienda edile moderna e “atipica” in cui regnano gentilezza, precisione, spirito di squadra e soddisfazione del cliente.

Poi, un commosso ricordo del geometra Sotgiu, storico collaboratore dell’azienda venuto a mancare nei mesi scorsi, che nella convention del 2023 aveva condiviso con i presenti grandi consapevolezze sulla forza e la professionalità del gruppo QuattroEmme.

E anche il 29 giugno erano tanti i professionisti esterni e i fornitori che hanno voluto raccontare il proprio punto di vista sull’azienda con cui collaborano da tanti anni. Sul palco si sono avvicendati elettricisti, falegnami, idraulici, artigiani e fornitori che da tanto tempo collaborano con la QuattroEmme per raggiungere lo stesso obiettivo: la piena soddisfazione dei clienti.

La convention ha poi lasciato spazio a divertimento, relax e piacere: un gustosissimo pranzo servito nel ristorante delle Antiche Terme di Sardara e tante ore all’insegna del benessere nelle accoglienti piscine termali. Momenti di condivisione assai lontani dai frenetici ritmi di lavoro quotidiano, che rappresentano un grande e simbolico grazie che la QuattroEmme Costruzioni ha voluto rivolgere ai propri collaboratori, amici e clienti. Perché questa azienda vuole essere soprattutto una grande famiglia di persone unite dall’amore e dalla passione per un mestiere duro e faticoso, ma capace di regalare grandi soddisfazioni e di far sognare e rendere felici i clienti.

Come si dice caminetto in sardo campidanese?

Caminetti sardi: tradizioni e calore al centro dell’inverno. Questo elemento, simbolo di convivialità e calore domestico, rappresenta un’istituzione ben radicata nella cultura isolana. Ma come si dice caminetto in sardo campidanese?

Con l’arrivo dell’inverno, nelle serrate serate fredde che caratterizzano la stagione, il caminetto torna a ricoprire un ruolo fondamentale nei paesi della Sardegna. La risposta a questa curiosità è tanto affascinante quanto variegata: i termini più utilizzati per descrivere questo indispensabile fonte di calore sono tziminera, ziminera, giminera, ma anche forredda, foxili e fogu.

La lingua sarda, con le sue sfumature dialettali, riflette una tradizione agropastorale che ha sempre caratterizzato la vita nell’isola. In particolare, nei comuni dell’entroterra, dove gli inverni possono essere piuttosto rigidi, il caminetto ha storicamente assunto un’importanza cruciale, non solo per il riscaldamento, ma anche come centro di socializzazione, dove le famiglie si riuniscono attorno alle fiamme danzanti per raccontare storie e condividere momenti di intimità.

Il termine tziminera deriva dallo spagnolo chiminera, evidenziando le influenze culturali che hanno attraversato la storia sarda. Ma qualsiasi sia il nome con cui lo si chiama, il caminetto resta un simbolo di calore e accoglienza. Quindi, mentre ci prepariamo ad affrontare il freddo, non dimentichiamo di accendere queste tradizioni che riscaldano non solo gli ambienti ma anche i cuori. E voi, come chiamate questo pezzo di storia e cultura?