Il 12 luglio 1912 un nuovo collegamento tranviario semplificò le estati dei cagliaritani, avvicinando la città alla spiaggia del Poetto. Nasceva un nuovo modo di fruire quella parte del litorale, che in breve divenne la “spiaggia dei cagliaritani”, sostituendo quella di Giorgino.

Cagliari conobbe la comodità dei mezzi pubblici già a fine Ottocento, quando in città comparvero i treni a vapore, e nel 1893 un primo troncone – voluto dall’imprenditore ligure Luigi Merello – aveva unito il capoluogo alla città di Quartu S.E., passando per Pirri, Monserrato, Selargius e Quartucciu. Ai primi del secolo successivo fecero la loro comparsa autobus e filobus, più veloci e sicuri, e in pochi anni i cagliaritani poterono spostarsi da un capo all’altro della città con una semplicità sempre maggiore. Il 12 luglio 1912, poi, l’inaugurazione del collegamento con il Poetto.

Il lungomare del Poetto – quello che poi divenne il maggiore centro di aggregazione estiva per i cagliaritani – vide così nascere i primi stabilimenti balneari, e in breve comparvero i casotti che per tanti anni lo caratterizzarono, sfondo immancabile delle estati cagliaritane. Nello stesso 1912 comparvero i primi tram elettrici, ancora più sicuri e soprattutto molto meno inquinanti. I bombardamenti della seconda guerra mondiale misero a dura prova l’intera rete tranviaria, riabilitata soltanto nel 1944.

È il 14 marzo del 1914 quando Giuseppe Leporeddu, arzanese, viene arrestato nelle campagne di Villagrande. I fatti si evincono da un telegramma inviato dai carabinieri di Lanusei al comando della Divisione di Cagliari Esterna (come scritto nel libro, scritto da Giovanni Ricci, Sardegna Criminale).

Sono le 4:30 quando – nei pressi della stazione ferroviaria di Villagrande – due sconosciuti scappano alla vista della pattuglia composta dal brigadiere Milan Fioravante e dai carabinieri Antonio Chessa e Francesco Pisanu.

Al fermo, i due esplodono verso i militari quattro fucilate. Il brigadiere viene ferito al gomito – una ferita comunque lieve, visto che in venti giorni, si dice, sarà guarita – ed è a questo punto che i militari rispondono al fuoco. Uno dei due sconosciuti, forse ferito, fugge montando in fretta e furia a cavallo. L’altro, incolume, finisce in arresto. È Giuseppe Leporeddu, trentaduenne pastore pregiudicato di Arzana. Vengono sequestrati dieci maiali – “ritenuti furtiva provenienza” – e il coltello dell’uomo.