Cagliari, coperta la targa in ricordo delle vittime del 7 ottobre 2023: “Gesto antisemita”

"Gesto dal chiaro significato antisemita", commentano dall'Associazione Chenabura Sardos Pro Israele.
Nel Giardino dei Giusti sardi, realizzato dalla Associazione Chenabura in condivisione e accordo
con la Fondazione Siotto sono presenti sei targhe con i nomi dei Giusti sardi che a rischio della propria vita e spesso di quella dei propri famigliari hanno salvato degli ebrei perseguitati dal nazifascismo e destinati alla soluzione finale cioè all’eliminazione fisica durante la Shoah. Nel Giardino dei Giusti sardi sono anche ricordati con apposite targhe i Giusti sconosciuti, i Rom e Sinti, gli Armeni e altri popoli vitime di genocidio.
Il Giardino è stato inaugurato il 26 gennaio 2023 alla presenza del Rappresentante del Governo,
delle massime autorità civili, religiose e militari regionali e presenti a Cagliari con un condiviso e toccante evento e con una cerimonia conclusa con delle preghiere ebraiche a sottolineare la sacralità del luogo e che hanno emozionato tutti i presenti. Successivamente alla strage del 7 ottobre 2023 che unanimamente ha presentato tutte le caratteristiche di un pogrom, l’Associazione Chenàbura, sempre in accordo e sinergia con la Fondazione Siotto che ospita il Giardino, ha posto un’altra lapide a ricordo dei moderni Giusti che a rischio della vita, in quell’infausto giorno che ha visto il massacro, lo stupro, il vilipendio delle vittime per il solo motivo di essere ebrei, sono accorsi di propria iniziativa per difendere e salvare intere famiglie che erano a rischio di eliminazione completa.
L’associazione Chenàbura Sardos Pro Israele durante un’occasionale visita al Giardino dei Giusti tra le Nazioni dei sardi si è accorta che la targa dedicata al massacro del 7 ottobre e degli eroi che salvarono donne uomini e bambini da quel massacro, era coperta da un ampio vaso di edera, unica targa volutamente nascosta tra tutte quelle presenti e che ricordano I Giusti sardi che si erano spesi per salvare gli ebrei dalla furia dei Nazisti.
“In attesa di comprendere come sia maturata un simile azione resta la delusione e il dispiacere verso un gesto dal chiaro significato antisemita”, scrive il presidente dell’associazione Mario Carboni.

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