TIE’ (Bahati Mbaya), il nuovo singolo della cantautrice cagliaritana LUV!
Il coro in lingua Swahili, ci riporta al groove primordiale dell'antica Mama Africa, patria di tutte le influenze musicali della storia. Luvi, con questo ennesimo esperimento, perpetua la sua naturale essenza di cantautrice senza etichette. Un brano fresco, estivo, tutto da ascoltare e ballare.
La fortuna è cieca, e anche Luvi non ci vede tanto bene, ma la sfiga ci vede benissimo e come dice il buon Totò…“TIE’”, è un viaggio dal gusto Afro-pop e Amapiano che fa ballare sulle negatività che ci portiamo dietro e che ci vengono etichettate, pestando i piedi alle pare che tutti ci facciamo. La produzione di Andrea Piraz e la penna di Karin Amadori, confermano una squadra vincente ghiotta di posizioni in playlist, classifiche e passaggi radio.
Il coro in lingua Swahili, ci riporta al groove primordiale dell’antica Mama Africa, patria di tutte le influenze musicali della storia. Luvi, con questo ennesimo esperimento, perpetua la sua naturale essenza di cantautrice senza etichette. Un brano fresco, estivo, tutto da ascoltare e ballare.
Ludovica Massidda in arte Luvi, classe 1997, è un’artista di Cagliari. A 7 anni inizia lo studio del pianoforte, per poi iscriversi al conservatorio di Cagliari e studiare il violino classico e successivamente jazz diventando maestro. Nel 2018 dopo la conoscenza del team di Solid Music, inizia la sua preparazione alla carriera discografica e nel 2021 si affaccia al mercato con la prima release uf ciale da cantautrice solista pubblicando il singolo “Maledetta”. Dopo la scia positiva del primo brano ne pubblica altri cinque che richiamano stili diversi, confermando la sua natura di artista poliedrica. Gira l’Italia con diversi live e performance dal vivo e stà ritagliando il suo meritato spazio nella giungla della discografia italiana.
Luvi è la verità ed il coraggio di presentarsi al mondo senza aspettarsi che questo la comprenda. È vera, pura, selvaggia, impulsiva ed il suo particolare timbro di voce rompe gli schemi tradizionali rendendola riconoscibile al primo ascolto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA