Quasi dieci anni di Gesù di Cagliari, soddisfazioni e obiettivi di Matteo Siddi: comicità amata anche fuori dalla Sardegna

Tutto esaurito al suo prossimo spettacolo, al Lazzaretto. Uno show completamente suo, con un trio, voce, contrabbasso e percussioni. Matteo Siddi fa sold-out, per il prossimo 4 luglio, con “Questo so fare”, della casa di produzione “La via del collegio”.
Tutto esaurito al suo prossimo spettacolo, al Lazzaretto. Uno show completamente suo, con un trio, voce, contrabbasso e percussioni. Matteo Siddi fa sold-out, per il prossimo 4 luglio, con “Questo so fare”, della casa di produzione “La via del collegio”. A quasi dieci anni dalla sua nascita, Gesù di Cagliari conquista ancora il pubblico. Ma sul palco non c’è solamente quel personaggio da lui reso così famoso, tra meme e battute sui social, anche al di là della Sardegna. C’è infatti un artista completo che canta e recita, sempre a tema dissacrante. E dal 2015 a oggi tante cose sono cambiate, ma la passione e i progetti del cagliaritano Matteo sono più vivi che mai.
Classe 1984, Matteo Siddi dal 2015 è il “padre” di Gesù di Cagliari, la versione sarda della figura centrale del cristianesimo, reinterpretata con umorismo e simpatia anche in salsa cagliaritana. E Matteo nelle vesti del Messia, tra meme e battute del mondo quotidiano, ha saputo conquistare migliaia di persone sino a oggi. “Da allora sono cambiate parecchie cose. – racconta Matteo – Ho iniziato come cantante, poi mi sono avvicinato alla recitazione. Ho deciso di andare avanti da solo, anche grazie a Gallerie Progetti che ha creduto molto in me. Oggi sono diventato insegnante di recitazione”.
Dal 2015 Matteo, tra le altre cose, continua a impersonare Gesù di Cagliari, personaggio nato quasi per caso, quando l’artista preparava lo spettacolo Jesus Christ Superstar. Da allora l’etichetta di “Gesù” gli è rimasta addosso, ritrovandosi a fare battute nei panni del messia. Sui social poi i suoi meme, nati da situazioni di quotidianità in cui tutti possono ritrovarsi. E il sorriso viene naturale. “Sono felicissimo perché il mio personaggio ora è conosciuto anche al di fuori della Sardegna. Ed è bello mantenere la cagliaritaneità e riuscire comunque a far ridere fuori dall’Isola”.
Battute ricche di localismi, gag del cagliaritano “tipo”, scherzosi e umoristici stereotipi hanno fatto innamorare il pubblico. Quella di Matteo è però una comicità che si è evoluta nel tempo, coinvolgendo anche le persone non sarde. “In questi anni ho schiacciato l’acceleratore sulla tecnica e i ritmi teatrali. Ho puntato su una comicità capace di far ridere tutti, non più solamente localizzata. Qualcosa, insomma, in cui chiunque, anche non cagliaritano, potesse riconoscersi. Ho provato reinterpretare quelle scene e quelle macchiette presenti dappertutto, sempre con la mia spontaneità e in maniera teatrale e universale”.
Un “miracolo artistico” quello di Matteo, che ora raccoglie i frutti del suo lavoro. E al di là della spiritualità, che ognuno vive come meglio crede, Siddi ha sempre un occhio di riguardo nella figura di Gesù, fondamentale nella sua vita artistica. “Volevo fare Jesus e ho iniziato in una compagnia teatrale, dove ho conosciuto ‘Maddalena’ (Roberta, ndr) con la quale mi sono sposato. Lì è nato Gesù di Cagliari, diventato fenomeno nazionale. Ho allora capito che la mia strada non era solamente il canto, ma la recitazione e l’arte in toto. Non ho dubbi che se avessi interpretato un’altra figura, non avrei capito che questa è la mia strada”. Chissà se un giorno per Matteo, che mantiene ancora il lavoro di tabaccaio, l’arte non possa essere la sua unica professione. “Fare il lavoro che amo: è questo il mio obiettivo”.
In passato, da parte di qualcuno, le accuse di blasfemia. “La stragrande maggioranza ha capito che il mio è affetto nei confronti di Gesù, figura a mio parere straordinaria che dice solamente cose belle. Il mio intento è dissacrante: ridere affettuosamente delle cose sacre, anche con il musical, il canto, l’arte e il mio essere sardo”.
Il prossimo 4 luglio, lo spettacolo “Questo so fare” è pronto al tutto esaurito. Per Matteo questa non può che essere una dimostrazione di un amore sempre vivo del pubblico, affezionato a Gesù di Cagliari. “Il personaggio sarà sul palco, sì, ma non solo lui. Penso che se si lavora con professionalità, si può apprezzare la mia arte a 360 gradi”.
Per il futuro sogni e progetti per Matteo, sempre carico della sua spontaneità. “Mi piacerebbe formarmi di più con insegnanti internazionali, imparando anche l’arte drammatica e colmando quelle che possono essere le mie lacune. Poi, l’obiettivo è fare un tour in tutta Italia. All’estero? Oggi è difficile, ma magari un giorno mi piacerebbe andare in Giappone, Paese che amo alla follia”.

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