Santa Margherita di Pula si prepara ad accogliere la crème de la crème del cinema mondiale in occasione del Filming Italy Sardegna, un evento che promette di essere una vetrina scintillante di talento e creatività. Quest’anno, il festival riunisce decine di attori nazionali e internazionali, consolidando la sua reputazione come uno degli appuntamenti cinematografici più prestigiosi e attesi dell’anno.

L’attrice premio Oscar Brie Larson, nota per la sua straordinaria interpretazione in “Room” e il ruolo da protagonista in “Captain Marvel”, sarà la presidente onoraria del festival, conferendo un tocco di prestigio e riconoscimento internazionale all’evento. La giuria della sezione cortometraggi sarà presieduta dalla star spagnola di fama internazionale Paz Vega. Conosciuta per i suoi ruoli in “Parla con lei” di Pedro Almodovar e “Rambo: Last Blood” con Sylvester Stallone, Vega porterà la sua esperienza e il suo occhio critico per valutare le opere in gara. Il leggendario attore Harvey Keitel sarà l’ambasciatore del festival, un ruolo che testimonia la rilevanza e l’attrattiva internazionale dell’evento. Keitel, con una carriera che abbraccia decenni e include film iconici come “Taxi Driver” e “Pulp Fiction”, rappresenterà il festival a livello globale.

Una delle caratteristiche più attese del festival saranno le masterclass condotte da alcune delle più grandi star del cinema mondiale. Tra i nomi di spicco troviamo Colman Domingo, candidato all’Oscar per “Rustin”, Rosario Dawson, acclamata attrice di Hollywood, Katie Holmes, attrice e regista, Ioan Gruffudd, noto per “Fantastic Four” e “Harrow”, Dolph Lundgren, star dell’azione e delle arti marziali, Matt Bomer, vincitore del Golden Globe e dei Critics’ Choice Awards, Patricia Arquette, premio Oscar per “Boyhood”, Bo Derek, icona del cinema, Simon Baker, noto per “The Mentalist”, Kate Beckinsale, protagonista di “Underworld”, e Gabriel LaBelle, giovane star dal film “The Fabelmans” di Steven Spielberg.

Oltre alle masterclass, il festival vedrà la partecipazione di altre stelle di prima grandezza come Marion Bailey, vincitrice del Screen Actors Guild Awards per “The Crown”, Iain Glen e Liam Cunningham, noti per i loro ruoli in “Game of Thrones”, John David Washington, protagonista di “BlacKkKlansman” e “Tenet”, Nell Tiger Free, star di “Servant”, Alexandra Daddario, prolifica attrice americana, e Gemma Arterton, attrice britannica e Bond Girl.

carla cugino e john david washington (FOTO SOGAER-AEROPORTO DI CAGLIARI-ELMAS)

Il Filming Italy Sardegna si conferma un evento imperdibile per tutti gli appassionati di cinema. Con una line-up di star di tale calibro e un programma ricco di proiezioni, incontri e masterclass, Santa Margherita di Pula diventa per qualche giorno il cuore pulsante del cinema internazionale. Il festival non solo celebra il meglio del cinema, ma offre anche una piattaforma per discutere, imparare e ispirarsi dalle esperienze e dal talento di alcuni dei più grandi nomi del settore. Prepariamoci quindi a una settimana di cinema, glamour e cultura in uno degli angoli più affascinanti della Sardegna.

Quando si parla di città antiche, quasi tutti pensano subito a Roma. Fondata – secondo la tradizione – nel 753 a.C., la Capitale viene spesso celebrata come la “madre” di tutte le città italiane. Eppure, c’è un angolo di Sardegna che ha una storia ben più antica.

Bisogna viaggiare verso il profondo sud-ovest dell’isola, sull’isola di Sant’Antioco, per scoprire una città che esisteva prima ancora che Roma fosse solo un’idea: l’antica Sulky.

Siamo nel IX secolo avanti Cristo. I Fenici, grandi navigatori e commercianti, scelgono questo lembo di terra proteso nel Mediterraneo per fondare un importante insediamento. Non lo fecero a caso: Sulky era un punto strategico per gli scambi con l’Oriente e rappresentava un approdo sicuro nel cuore del Mare Nostrum.

La prova di questa antichissima presenza? Un’anfora, ritrovata proprio nel comune di Sant’Antioco, e datata con certezza all’800 a.C. Un reperto che parla, che racconta di una città viva, organizzata, già profondamente connessa con il mondo esterno, quando Roma non era ancora stata fondata.

Pensate: mentre sulle coste laziali ancora regnavano il silenzio e le paludi, a Sulky c’erano strade ortogonali, case costruite in pietra e mattoni d’argilla cruda, artigiani all’opera e mercanti che arrivavano da lontano.

E non è solo l’anfora a dircelo. A partire dagli anni ’80, gli archeologi Paolo Bernardini e Carlo Tronchetti hanno scavato nell’area chiamata Cronicario, accanto all’ospizio per anziani, trovando resti che raccontano tre epoche sovrapposte: fenicia, punica e infine romana. Oggetti in terracotta, ceramiche finissime, strutture urbane ben definite: tutto parla di una città che aveva già una sua identità forte secoli prima della nascita della democrazia ateniese.

Insomma, mentre a Roma si dibatteva su quale data scegliere per la sua fondazione (sì, perché anche quella fu una scelta politica!), a Sant’Antioco si commerciava già con Tiro e con Cipro.