Nel territorio di Ardauli sono presenti almeno 30 ipogei funerari neolitici del tipo a “domus de janas” isolati o raggruppati in piccole necropoli. Fra di essi il più importante è senz’altro quello di Mandras. Questa tomba, scavata nella trachite, mostra – nell’anticella e nel vano principale – il soffitto dipinto in modo da riprodurre il tetto di una capanna secondo due schemi tipologici differenti.

Foto I Custodi della Memoria

Questa tomba è molto nota per gli elementi architettonici dipinti in ocra rossa (ossido di ferro) che ornano i soffitti e le pareti dell’anticella e della cella principale. La domus è formata da un piccolo ipogeo composto da atrio, anticella, cella principale e celletta laterale, nel quale almeno tre ambienti sono decorati da pitture rosse rappresentanti la struttura della casa.

Foto I Custodi della Memoria

Nell’autunno del 2020 si è svolto il primo intervento di restauro della tomba dipinta, che è stato rivolto prevalentemente alla rimozione delle radici infiltratesi nel banco roccioso e alla sigillatura delle fessure; inoltre è stato eseguito un trattamento conservativo preliminare delle pitture dell’anticella e della cella.

Oggi gli auguri più belli arrivano fino a Bonarcado, dove la comunità si stringe affettuosamente attorno a Tzia Rosa Zanda, che festeggia il traguardo straordinario dei 100 anni. Un secolo di vita vissuto con forza, saggezza e sorriso: un patrimonio di memoria e valori che arricchisce l’intera Sardegna, terra da sempre generosa di longevità e storie meravigliose.

Come sempre, un ringraziamento speciale va agli instancabili ambasciatori dei centenari di Sardegna, Pierino Vargiu e Angela Mereu, per il loro prezioso lavoro di ricerca e documentazione.

Grazie a loro possiamo condividere e celebrare queste straordinarie testimonianze di vita lunga e felice.