Elezioni Cagliari 2024. Massimo Zedda: “Occupazione, eventi internazionali e semplificazione amministrativa”

Ecco l’intervista al candidato Massimo Zedda, alla guida della coalizione di centrosinistra.
Sabato 8 giugno dalle ore 15 alle ore 23 e domenica 9 giugno dalle ore 7 alle ore 23 si vota a Cagliari per l’elezione del sindaco e per il rinnovo del Consiglio Comunale. Abbiamo rivolto ai cinque candidati alla carica di primo cittadino 10 domande (uguali per tutti) sul futuro e le prospettive della città.
Ecco l’intervista al candidato Massimo Zedda, alla guida della coalizione di centrosinistra.
Si presenti e ci dica perché si è candidato.
Sono Massimo Zedda, ho 48 anni e ho accettato la candidatura alla carica di sindaco di Cagliari proposta dalla coalizione di centrosinistra. Prima dell’impegno politico, ho lavorato nell’azienda delle mie zie nel settore della ristorazione e del turismo. Devo a mio padre l’interesse per la politica e la volontà di mettermi a disposizione per la cosa pubblica. Ho avuto anche esperienze in Consiglio regionale e come consigliere di opposizione. Sono il presidente del partito dei Progressisti, nato nel 2022, che riunisce tante e tanti giovani. Ritrovo in loro i sogni e le preoccupazioni per il futuro che avevo da ragazzo. La politica può e deve dare loro risposte, così come a tutte le fasce d’età.
Quali sono i tre punti principali del suo programma?
Il programma è stato scritto insieme alle 10 forze politiche che compongono la coalizione e si fonda sull’ascolto delle cittadine e dei cittadini, un dialogo che è mancato in questi ultimi anni di governo della destra. I tre punti sono: sviluppo e occupazione, eventi internazionali e semplificazione dell’amministrazione pubblica. Insieme a questi vi sono anche esigenze di vita quotidiana: sanità e servizi sociali; pulizia di strade, marciapiedi e spazi pubblici, aree verdi per un rinnovato decoro urbano; rigenerazione e riqualificazione dei quartieri, potenziamento dei servizi, istruzione, ricerca e formazione professionale, valorizzazione del commercio, animazione sportiva, culturale e di spettacolo.
Se dovesse essere eletto, qual è il provvedimento più importante che intende adottare nei primi 100 giorni di mandato?
Subito un piano di manutenzione e pulizia di strade e marciapiedi, senza dover spostare le auto. Apertura dei parcheggi di proprietà pubblica, a disposizione della città, di questo ho già parlato con la presidente Todde, che si è mostrata immediatamente disponibile a risolvere il problema. Contestualmente, procederemo all’accelerazione dei lavori nei cantieri di via Roma, viale Trieste e via Dante, in accordo con la Regione per quanto riguarda la metropolitana leggera, incontrando le imprese coinvolte nei lavori. Dovremmo fare una corsa contro il tempo per la programmazione estiva, totalmente assente.
Quali progetti intrapresi dall’amministrazione ritiene validi e quali invece crede che andrebbero modificati?
Quali sono i progetti dell’amministrazione di destra? Nessuno li conosce, così come l’intera città non ha avuto modo di conoscere quelli riguardanti i lavori in corso. Il Piano urbanistico comunale è arrivato in Consiglio l’ultimo giorno utile di consiliatura, senza coinvolgimento, discussione e dibattito. I consiglieri, come i cittadini, sono rimasti all’oscuro. Eppure è il piano che disegna il futuro della città dei prossimi decenni. Si è trattato di uno sgarbo istituzionale e di una mossa disperata. La nostra idea è invece quella di approvarlo entro la fine dell’anno previo iter partecipativo con i residenti e il tessuto economico produttivo della città.
Igiene urbana. Come considera le politiche attuate dalle precedenti amministrazioni? Eventualmente, cosa intende fare per migliorare il servizio?
Fino al 2018 la quantità dei rifiuti differenziati era del 28%, abbiamo raggiunto il 75%, un traguardo straordinario per una città capoluogo di regione. Questo ritardo comportava 14 milioni di euro di costi per le tonnellate di indifferenziata prodotte e 6 milioni di euro di multe erogate dalla Regione. Nonostante questi risparmi la Tari non è calata, oltretutto, dal 2020, sono stati sospesi diversi servizi come il lavaggio delle strade. Sono inoltre spariti gli spazzini e i cestini dei rifiuti. L’immondizia è ovunque, le ecoisole automatiche inutili, visto che si può conferire solo una volta a trimestre, diventate per di più un ricettacolo di rifiuti. Bisogna riprendere una pulizia puntuale e quotidiana, in ogni quartiere e strada, il lavaggio delle strade senza divieti per i veicoli in sosta, diminuire la Tari arginando l’evasione e strutturare il nuovo progetto con correzione di quello precedente con soluzioni pensate in relazione alla conformazione urbanistica degli edifici.
Emergenza abitativa. Cagliari, come tante altre città, sta affrontando un’emergenza abitativa sia per quanto riguarda gli acquisti che gli affitti degli immobili. Cosa intende fare a tal proposito?
Progetti di edilizia convenzionata e popolare per studenti, giovani coppie e persone in difficoltà, riprendendo anche alcuni progetti che avevamo impostato a suo tempo, abbandonati dall’ultima amministrazione. In accordo con la Regione la riapertura delle tante Case dello studente chiuse. Promuoveremo la nascita di diverse comunità energetiche per abbattere il caro bollette, utilizzando le superfici degli immobili pubblici presenti in città e le coperture dei capannoni artigianali, industriali e commerciali esistenti.
Sicurezza. Ritiene che Cagliari sia una città sicura? Cosa si potrebbe migliorare?
Cagliari è diventata insicura da quando la precedente giunta di destra ha istituito l’assessorato alla sicurezza, mortificando il corpo della polizia municipale, che deve avere come punto di riferimento il sindaco e non un suo delegato. Con l’istituzione della Città metropolitana, i compiti legati alla sicurezza sono cresciuti in stretto collegamento con la prefettura e gli altri apparati dello Stato che si occupano di tutela, controllo e prevenzione. Faccio poi un esempio che vale anche per il resto del centro storico e la città in generale, garantendo la frequentazione dei luoghi nel totale rispetto della convivenza e come elemento di prevenzione per la sicurezza: in piazza del Carmine c’è un immobile del Comune, all’angolo con via Sassari, che potrà ospitare anche un presidio della polizia municipale, come presenza e controllo per tutto il territorio circostante. Insieme a questo bisogna promuovere l’utilizzo delle piazze per eventi culturali e di spettacolo, riaprendo anche i tanti teatri chiusi in questi ultimi anni. Un’illuminazione pubblica efficiente, telecamere di video-sorveglianza sono elementi di prevenzione, ma parallelamente sarà indispensabile intervenire sul disagio giovanile, potenziando i presidi di istruzione, i servizi sociali e il supporto psicologico.
Trasporti. Considera sufficiente l’attuale offerta di mobilità pubblica e leggera? Quali migliorie crede che andrebbero apportate al sistema trasportistico cittadino?
Abbiamo una società di trasporto pubblico come il Ctm che è seconda in Italia solo all’Atm di Milano. In centro città funziona bene, ma il sistema di trasporto pubblico locale deve essere potenziato consentendo di viaggiare di notte tutto l’anno, garantendo più tratte, tracciando corsie preferenziali. Il Ctm dovrà garantire un servizio in tutti i Comuni della Città metropolitana, per fare un esempio, Sestu non è ancora servito da un sistema efficiente di trasporto. Lavoreremo insieme alla Regione per incrementare il finanziamento del Tpl (Trasporto pubblico locale) nella direzione di un unico responsabile del trasporto metropolitano, di modo da creare una reale intermodalità per gli spostamenti e per i diversi sistemi esistenti. A questo si aggiunga, come abbiamo già fatto, la mobilità sostenibile con dotazione di bici elettriche in tutta la città, le auto condivise.
Cosa pensa dei suoi avversari?
Non sono solito parlare dei miei avversari. Mi concentro e parlo della città, dei suoi problemi e di come intendiamo risolverli.
Faccia un appello al voto agli elettori.
L’astensionismo è un problema delle democrazie di oggi ovunque. Anche chi non vota fa una scelta, manda dei segnali, trasmette apatia, sfiducia, protesta. Io faccio politica perché continuo a credere nella possibilità di migliorare una strada, di dare possibilità educative e professionali a un giovane, di assicurare il diritto alla casa e alla salute, di vivere in un luogo inclusivo e accessibile, dove si è fieri e orgogliosi di appartenere a una comunità. Il mio impegno è stato da sempre rivolto alla città proprio perché il Comune è il primo punto di contatto coi cittadini, dove si possono risolvere problemi quotidiani, ma anche progettare e lavorare per diventare un punto di riferimento a livello internazionale. Votare significa prendere la decisione di far parte di una comunità e contribuire alla sua crescita e sviluppo. Faccio anche un appello a chiudere insieme la campagna elettorale giovedì 6 giugno alle 19:00 in piazza Garibaldi, anche per ricambiare l’affetto e il sostegno che ho ricevuto in questi anni, che le persone mi dimostrano ogni giorno percorrendo la città, vicino alle cittadine e ai cittadini, come ho sempre fatto e continuerò a fare.

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