L’8 e il 9 giugno si terranno le elezioni comunali di Cagliari. A Pirri nelle stesse date si voterà anche per la Municipalità. Abbiamo incontrato il candidato del centro destra  Francesco Ciaramella, che ci ha parlato del suo forte attaccamento al territorio e della sua voglia di cambiare le cose.

Chi è Francesco Ciaramella?

Francesco Ciaramella è un pirrese che ha deciso di scendere in campo perché solo partecipando attivamente alla linea politica è possibile cambiare realmente le cose. Ho 45 anni, sono tecnico di professione geometra e lavoro in una società che si occupa di infrastrutture stradali e opere pubbliche. Sono nato tra il quartiere di Via Santa Maria Chiara e Via Riva Villasanta, cresciuto nell’oratorio di San Gregorio Magno, frequentato le scuole Giacomo Leopardi di Pirri e proprio a Pirri ho iniziato i miei primi passi in politica come consigliere della Municipalità. 

Svolgo volontariato in un’associazione del 118, e nel periodo pandemico ho cercato di rendermi utile come potevo, tra le varie iniziative quella che ricordo con particolare affetto è  una catena di solidarietà per la raccolta di alimenti di prima necessità per le famiglie più bisognose alla quale ho partecipato. Questa esperienza mi ha aiutato ancor di più a capire quanto ci fosse da fare e quanto io stesso sentissi la necessità di mettermi al servizio del mio territorio, per questo motivo quando la coalizione del centro destra ha proposto il mio nome come candidato alla presidenza ho accettato immediatamente senza alcun dubbio.

Quali sono i punti del suo programma?

Il mio programma si articola in 8 punti chiave.

Fondamentale la riapertura del dialogo con i cittadini e con le associazioni, dialogo che è completamente mancato negli ultimi 5 anni. La riqualificazione dei quartieri come Barracca Manna , Is Corrias, Is Campus e Monreale. Occorre avviare quanto prima le opere pubbliche, come il prolungamento di Via Pirandello con Via Stamira o il completamento in tempi rapidi dei lavori previsti per il dissesto idrogeologico. Ho intenzione di battermi per la revisione del piano del traffico veicolare, e tutelare la presenza delle zone verdi, basti pensare all’importanza del parco di Terramaini che con i suoi circa 11 ettari rappresenta il polmone di Pirri e, grazie alla sua posizione strategica, consente ai cittadini di tutti i comuni limitrofi della città metropolitana di Cagliari di usufruirne. Penso che un focus importante vada posto sullo sport e la sua fondamentale importanza nel percorso di sviluppo dei nostri giovani. Penso al campo di Terramaini, il vecchio campo del Pirri calcio, il palazzetto sportivo di via degli Stendardi, la piscina comunale di Terramaini, tutte strutture che necessitano di interventi immediati. Ritengo sia fondamentale un piano di riqualificazione e messa in sicurezza delle strutture scolastiche presenti nel territorio, con riferimento alle scuole dell’infanzia, alle scuole di istruzione primaria e secondaria di primo e secondo grado, senza tralasciare la riqualificazione dei luoghi simbolo della nostra storia quali Piazza Italia, il cimitero monumentale, l’ex dazio, l’ex municipio, l’ex vetreria e la vecchia stazione ferroviaria. È di fondamentale importanza dialogare con le imprese della nostra area artigianale e con tutte le attività produttive presenti: vogliamo promuovere la nascita di una “area d’incontro” attraverso la quale garantire un dialogo costante con gli imprenditori per condividere esigenze, idee e progetti. Infine, è necessario fornire al cittadino una valida risposta in termini di sicurezza, con impianti di videosorveglianza, di monitoraggio del traffico veicolare e delle fototrappole in tema ambientale.

Si parla sempre di Pirri autonoma, qual è il suo pensiero in merito? 

Io non voglio prendere in giro i Pirresi, non mi interessa fare della mera propaganda. Conosco bene il tema, è da quando sono nato che sento parlare di Pirri autonoma.  Dal 2006 Pirri è stata riconosciuta come municipalità, un’eccezione in tutta la regione, questo la rende già di per sé autonoma ma soltanto dal punto di vista “propositivo” e non consuntivo. Noi nel nostro programma portiamo avanti il progetto di rendere Pirri autonoma dal punto di vista finanziario, creando all’interno del bilancio di Cagliari un capitolo economico a parte grazie al quale Pirri possa godere di un’autonomia decisionale ed economica tale da amministrare direttamente la municipalità. Per questo sarà mio impegno aprire immediatamente una finestra di dialogo con il sindaco e futuro assessore al bilancio e decentramento per capire come avviare questa procedura.

Bisogna quindi abbandonare l’idea di una lontana periferia? 

Partiamo dal presupposto che Pirri è situata in un punto strategico. Non solo per quanto riguarda la viabilità, punto d’incontro tra le statali 131 E 554 e l’Asse mediano, ma si trova al confine con comuni importanti dell’area metropolitana di Cagliari come Monserrato e Selargius. Occorre abbandonare l’idea di Pirri come quartiere periferico, ma iniziare a vederla per ciò che realmente è: la porta d’ingresso della città di Cagliari.

Cosa ne pensa della gestione di Pirri negli ultimi 5 anni?

Una gestione completamente distante dal territorio, una municipalità assente che non dialogava né con il comune di Cagliari né con i cittadini. Ci sono state delle criticità evidenti, un’assenza di dialogo che ha fatto sì che Pirri restasse ferma. La presidente uscente del centro sinistra, che ha governato negli ultimi 5 anni e che ora si candida nuovamente, ha trascurato la municipalità tanto da sminuirla a mera circoscrizione. Il presidente deve essere presente sul territorio, deve parlare con i cittadini. La gestione che c’è stata non rispecchia il mio modo di intendere la presidenza, per me il dialogo e il confronto sono fondamentali, tanto che ho intenzione di istituire un tavolo tecnico con associazioni e rappresentanti per poi aprire successivamente uno sportello d’ascolto per i cittadini. Inoltre, ho già pensato a delle riunioni a porte aperte in cui presentare i progetti futuri e dare l’opportunità a chiunque di intervenire, degli incontri mensili con cittadini, associazioni, attività produttive e il mondo del volontariato per discutere di questioni di interesse comune.

La storia di come una semplice scelta può fare la differenza. C’è un momento, ogni sera, in cui tutti noi compiamo lo stesso gesto. Rientriamo a casa, apriamo la porta e accendiamo la luce. Un gesto automatico, quasi invisibile. Eppure oggi quel click può avere un valore molto più grande: può sostenere un’associazione culturale, un gruppo sportivo, un progetto sociale. Può rafforzare il tessuto vivo della Sardegna, quello fatto di volontariato, inclusione, educazione, solidarietà. È questo il cuore di “Sardex per Associazioni”, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra Energit e SardexPay, pensata per offrire un sostegno concreto al Terzo Settore dell’isola — coinvolgendo anche le realtà non ancora iscritte al circuito.

Le associazioni rappresentano una delle infrastrutture sociali più preziose della Sardegna: campi sportivi dove i bambini crescono, circoli culturali che tengono vive le tradizioni, gruppi di volontari che supportano i quartieri più fragili. Molte di queste realtà, spesso piccole ma fondamentali, operano con risorse limitate. Per loro, un contributo puntuale può significare molto: nuovi materiali, spazi più sicuri, attività continuative per gli iscritti. L’iniziativa parte proprio da qui: dalla volontà di trasformare una scelta quotidiana — attivare la fornitura luce — in un gesto capace di generare valore condiviso.

Il funzionamento è immediato: quando un cittadino attiva l’offerta Energit Easy Family Luce, può indicare l’associazione che desidera sostenere. A quel punto SardexPay eroga 100 Sardex direttamente alla realtà scelta: un contributo tangibile che arriva entro 30 giorni dall’attivazione. Nessun costo aggiuntivo per l’utente. Nessuna procedura complessa. Solo una scelta consapevole. Grazie all’iniziativa, anche una singola attivazione può trasformarsi in un aiuto concreto. Moltiplicata per tante famiglie del quartiere, diventa una vera e propria rete di sostegno. È questo il principio su cui l’iniziativa si fonda: far crescere la comunità attraverso scelte quotidiane e accessibili.

Uno degli elementi più significativi è l’apertura anche alle associazioni non iscritte al circuito SardexPay. Un modo per raggiungere un numero ancora più ampio di realtà locali, invitandole a entrare in un ecosistema collaborativo che favorisce scambi, sinergie e crescita. Partecipare è semplice e attivare l’iniziativa richiede pochi passaggi:

1. Accedere alla pagina dedicata: https://lp.energit.it/sardex-associazioni/

2. Scegliere l’offerta Easy Family Luce Energit.

3. Inserire il codice dell’associazione che si intende sostenere.

4. Procedere all’attivazione della fornitura.

5. Entro 30 giorni, l’associazione riceverà il contributo di 100 Sardex

Un gesto semplice, capace però di alimentare il lavoro quotidiano di chi contribuisce a migliorare la vita nelle città e nei paesi della Sardegna. Scegliere Energit nell’ambito di questa iniziativa non significa solo risparmiare o cambiare fornitore. Significa prendere parte a un modello di economia collaborativa che mette al centro il territorio. È questa la visione che Energit e SardexPay portano avanti: un modo nuovo di unire cittadini e associazioni, di creare valore locale, di sostenere il Terzo Settore con strumenti concreti e immediati. Perché una comunità che cresce insieme è una comunità più forte.