Sa trattalia: piatto tipico sardo dal sapore irresistibile e trionfo della brace

Un sapore forte, le interiora dell'agnello avvolte negli intestini, quindi la brace, un po' di sale e un gusto inconfondibile, che sa di Sardegna. Può piacere molto o non piacere per niente ma chi la prova arrosto spesso viene conquistato.
Sa trattalia, un piatto tipico sardo dal sapore unico.
La Trattalia è una prelibatezza gastronomica sarda che si ottiene attraverso una particolare lavorazione delle interiora del capretto o dell’agnello, abilmente arrostite allo spiedo. Questo piatto si presenta sotto forma di un cilindro gustoso e ricco di sapori autentici.
Per preparare la Trattalia, si utilizzano il cuore, il fegato, il polmone e la milza del capretto o dell’agnello. Il procedimento inizia con il lavaggio e il taglio delle diverse parti dell’animale, che vengono poi infilate nello spiedo, alternandole a fette di pane, lardo e, talvolta, pomodori secchi. Questa composizione viene avvolta prima con il peritoneo e successivamente con l’intestino tenue, intrecciato abilmente intorno al composto per conferirgli la forma cilindrica caratteristica.
Il tutto viene cotto arrosto sulla brace del camino, con l’aggiunta di gocce di lardo di maiale riscaldato alla fiamma che ne esaltano il sapore. La Trattalia si gusta al meglio appena cotta, mantenendo tutto il calore e la fragranza della preparazione.
In alcune varianti locali, si possono aggiungere cipolle e foglie di alloro tra gli ingredienti principali, alternandoli nella sequenza dello spiedo. Inoltre, esistono versioni che prevedono una cottura in umido, con l’aggiunta di aceto o concentrato di pomodoro e piselli.
Da sottolineare che, in alcune zone della Sardegna, la ricetta potrebbe variare, eliminando l’uso del pane e dei pomodori secchi, ma mantenendo intatto il cuore della tradizione gastronomica che rende la Trattalia un piatto unico e delizioso.
Il tempo di cottura varia in relazione allo spessore della treccia e va da un’ora e mezza alle due ore. Quando la trattalia sarà quasi cotta aggiustare di sale.
Il risultato dell’arrosto sarà una pietanza croccante dal color oro ambrato. Il piatto va servito caldo, tagliata con fette dallo spessore di circa 3 cm.

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Tortu, Patta, Desalu, Melluzzo: la 4×100 azzurra vola ai Mondiali di Tokyo, grande prova a Guangzhou

Ora l’Italia può guardare con fiducia all’appuntamento iridato.
Nonostante l’assenza pesante di Marcell Jacobs e quella di Chituru Ali, la staffetta 4×100 maschile italiana ha conquistato un prestigioso secondo posto nella batteria delle World Relays di Guangzhou, staccando così il pass per i Mondiali di atletica in programma a settembre a Tokyo.
I protagonisti della qualificazione sono Fausto Desalu, Matteo Melluzzo, Lorenzo Patta e Filippo Tortu, che hanno chiuso la prova con il tempo di 38.16, alle spalle soltanto degli Stati Uniti (37.86). Un risultato che vale l’accesso diretto alla rassegna iridata e consente agli Azzurri di tornare nello stesso stadio dove nel 2021 conquistarono l’oro olimpico.
Prestazione convincente quella del quartetto italiano, capace di lasciare dietro squadre competitive come Cina, Brasile e Botswana. Desalu ha aperto bene la gara, fermando il cronometro a un solo centesimo dal tempo dello statunitense Courtney Lindsey. Melluzzo ha consolidato il vantaggio nel rettilineo, mentre Patta ha firmato una straordinaria terza frazione, risultando più veloce di Kyree King di ben 9 centesimi. L’ultimo cambio ha lasciato spazio a un solido Filippo Tortu, che ha saputo contenere il ritorno degli avversari e difendere il piazzamento.
Ora l’Italia può guardare con fiducia all’appuntamento iridato, dove avrà l’occasione di difendere l’argento conquistato a Budapest due anni fa e, chissà, puntare ancora più in alto. Domani gli Azzurri torneranno in pista per la finale delle World Relays, con l’obiettivo di arricchire un percorso già promettente.

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