Sa trattalia: piatto tipico sardo dal sapore irresistibile e trionfo della brace

Un sapore forte, le interiora dell'agnello avvolte negli intestini, quindi la brace, un po' di sale e un gusto inconfondibile, che sa di Sardegna. Può piacere molto o non piacere per niente ma chi la prova arrosto spesso viene conquistato.
Sa trattalia, un piatto tipico sardo dal sapore unico.
La Trattalia è una prelibatezza gastronomica sarda che si ottiene attraverso una particolare lavorazione delle interiora del capretto o dell’agnello, abilmente arrostite allo spiedo. Questo piatto si presenta sotto forma di un cilindro gustoso e ricco di sapori autentici.
Per preparare la Trattalia, si utilizzano il cuore, il fegato, il polmone e la milza del capretto o dell’agnello. Il procedimento inizia con il lavaggio e il taglio delle diverse parti dell’animale, che vengono poi infilate nello spiedo, alternandole a fette di pane, lardo e, talvolta, pomodori secchi. Questa composizione viene avvolta prima con il peritoneo e successivamente con l’intestino tenue, intrecciato abilmente intorno al composto per conferirgli la forma cilindrica caratteristica.
Il tutto viene cotto arrosto sulla brace del camino, con l’aggiunta di gocce di lardo di maiale riscaldato alla fiamma che ne esaltano il sapore. La Trattalia si gusta al meglio appena cotta, mantenendo tutto il calore e la fragranza della preparazione.
In alcune varianti locali, si possono aggiungere cipolle e foglie di alloro tra gli ingredienti principali, alternandoli nella sequenza dello spiedo. Inoltre, esistono versioni che prevedono una cottura in umido, con l’aggiunta di aceto o concentrato di pomodoro e piselli.
Da sottolineare che, in alcune zone della Sardegna, la ricetta potrebbe variare, eliminando l’uso del pane e dei pomodori secchi, ma mantenendo intatto il cuore della tradizione gastronomica che rende la Trattalia un piatto unico e delizioso.
Il tempo di cottura varia in relazione allo spessore della treccia e va da un’ora e mezza alle due ore. Quando la trattalia sarà quasi cotta aggiustare di sale.
Il risultato dell’arrosto sarà una pietanza croccante dal color oro ambrato. Il piatto va servito caldo, tagliata con fette dallo spessore di circa 3 cm.

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“Da quando gli è morta la figlia…”, Corrado Sorrentino insultato per aver fatto allontanare una barca troppo vicina alla riva al Poetto

"Lo schifo morale più completo”, commenta il consigliere comunale cagliaritano a seguito del terribile episodio avvenuto oggi, che ha denunciato sui social.
Oggi al Poetto si è verificato un episodio gravissimo, denunciato da Corrado Sorrentino, ex nuotatore cagliaritano e consigliere comunale, che ha voluto condividere sui suoi social quanto accaduto per sottolineare non solo la violazione delle regole, ma soprattutto il mancato rispetto verso le persone coinvolte.
“Sono rimasto sconvolto non tanto per la mancanza di rispetto delle norme nautiche, quanto per il mancato rispetto nei confronti di mia figlia e della mia famiglia,” racconta Sorrentino. L’episodio coinvolge un uomo di circa 35 anni, che ha ormeggiato la sua barca, di circa cinque metri, a soli 52 metri dalla costa, come confermato dalla posizione GPS di Sorrentino. “Un gesto non solo pericoloso ma anche sconsiderato, che dimostra poca attenzione e rispetto verso chi frequenta quel tratto di mare,” continua.
A rendere la situazione ancora più grave, come raccontato da Sorrentino, è stata la reazione dell’uomo, che ha tirato in ballo la figlia, la piccola Amelia, morta a 7 anni per una malattia nel 2018: “Da quando gli è morta la figlia questo qua…”. Un riferimento che Sorrentino definisce “lo schifo morale più completo”. “Dopo aver fatto il ‘figo’ per qualche minuto, quando ho estratto il telefono dalla tasca della boa per documentare la situazione, lui ha pensato bene di scappare,” denuncia. “Un vero coniglio, un vigliacco.”

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