Nel primo tempo l’Inter va in vantaggio al dodicesimo minuto. Vantaggio meritato dei nerazzurri, padroni del gioco sin dalle prime battute, Barella impegna Scuffet con un destro al volo da fuori, Thuram sigla l’1 a 0 su una giocata di Sanchez. Poi tocca ancora Barella, l’ex cagliari però vede annullare un bel gol per fuorigioco. I rossoblu si affidano alla velocità di Luvumbo senza riuscire ad essere incisivi nella fase conclusiva.

Nel secondo tempo con la voglia e il coraggio che il Caglairi sta mettendo in campo, Shomurodov colpisce al sessantacinquesimo. Dieci minuti dopo però Calhajoglu si rivela infallibile dagli undici metri. Non si arrende il Cagliari, Viola spietato batte Sommer all’ottantunesimo. A San Siro si vola sul 2-2. Cinque minuti di recupero.

INTER (3-5-2) – Sommer; Bisseck, Acerbi; Bastoni (86’ Buchanan), Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Sanchez. A disposizione: Di Gennaro, Audero, Dumfries, Sensi, De Vrij, Cuadrado, Arnautovic, Klaassen, Frattesi, Buchanan, Asllani, Carlos Augusto. Allenatore: Simone Inzaghi.

CAGLIARI (3-4-2-1): Scuffet; Hatzidiakos, Mina, Obert; Di Pardo (Zappa 78’), Makoumbou, Sulemana, Augello; Jankto (28′ Prati), Luvumbo (Viola 78’); Shomurodov (78’ Lapadula). A disposizione: Radunovic, Aresti; Dossena, Lapadula, Viola, Wieteska, Zappa, Kingstone, Azzi, Gaetano. Allenatore: Claudio Ranieri

ARBITRO: Fourneau
MARCATORI: Thuram 12’, Shomurodov 65’, Chalanoglu 74’,
AMMONITI: Prati, Mina

Nascosto tra i boschi e le distese di asfodeli alle pendici del monte Tamara, nel territorio di Nuxis, il pozzo sacro di Tattinu continua ad affascinare studiosi e visitatori. Un monumento silenzioso e enigmatico, la cui architettura fuori dal comune solleva interrogativi ancora irrisolti: frutto di precise scelte costruttive o custode di segreti che solo future campagne di scavo potranno rivelare?

Foto Nicola Castangia

La prima e più evidente particolarità rispetto ai tradizionali pozzi sacri nuragici è l’apparente assenza di un vestibolo o di altre strutture visibili in superficie. Il percorso verso l’acqua inizia direttamente con una lunga scalinata di 28 gradini, che incide il terreno formando un vuoto rettangolare. Alla base, si apre un vano d’acqua lungo poco più di otto metri e largo appena uno, incorniciato da pareti che accompagnano lo sguardo fino alla camera sotterranea.

Foto Fabrizio Bibi Pinna

La struttura del pozzo è a dir poco insolita: ha una sezione “a bottiglia” e una pianta ellittica, soluzioni raramente documentate nel panorama nuragico. Alta circa cinque metri, la camera è coperta da una volta a tholos, realizzata con blocchi di calcare perfettamente lavorati, integrati da ciottoli accuratamente disposti.

Foto Lucia Corda

A breve distanza, avvolti dal verde del bosco, si trovano i resti di un villaggio nuragico, testimone silenzioso di un passato che ancora parla attraverso la pietra.

Foto Lucia Corda

Si ringrazia per gli scatti Nicola Castangia, Lucia Corda e Bibi Pinna e il portale Sardegna verso l’Unesco.