Nel tranquillo comune di Nuragus, nel Sud Sardegna, oggi si festeggia una centenaria specialissima, Tzia Amelia Addari, che oggi ha raggiunto l’incredibile traguardo dei 112 anni, attestandosi così come donna più longeva di tutta la Sardegna.

Nata nel lontano 1912, Amelia è un vero simbolo di resilienza e forza, avendo attraversato due guerre mondiali e una pandemia durante il corso della sua vita straordinaria.

La sua longevità è motivo di grande orgoglio per l’intera comunità di Nuragus, che la vede come una figura iconica, una sorta di “nonna delle nonne” per tutti i sardi.

Il parroco Ignazio Serra ha condiviso la sua gioia sui social dopo aver fatto visita a Tzia Amelia nella sua abitazione. Racconta di aver trascorso del tempo prezioso con lei, immergendosi nelle conversazioni piene di saggezza e nella profonda fede che l’accompagna.

Amelia, nonostante la sua età avanzata, si presenta lucida e vigile, piena di ricordi e di una fede incommensurabile.

La sua storia è un faro di speranza e di ispirazione per tutti coloro che hanno la fortuna di incontrarla o di sentire parlare di lei. Amelia Addari incarna l’essenza stessa della vita, con la sua determinazione incrollabile e il suo spirito inarrestabile di fronte alle sfide più grandi. La sua presenza è un tesoro per la comunità di Nuragus e per l’intera Sardegna, un simbolo di saggezza e di amore per la vita.

C’è un filo verde che unisce le colline, i campi e le mani dei giovani sardi: è la passione per una terra che continua a generare innovazione, coraggio e sogni.

Nell’edizione regionale 2025 di Oscar Green, il premio di Coldiretti Giovani Impresa dedicato ai nuovi protagonisti dell’agricoltura, la Sardegna ha celebrato la sua nuova generazione di agricoltori: donne e uomini sotto i quarant’anni che hanno scelto di restare, coltivare, reinventare. A Ussana, tra il profumo della terra bagnata e il fermento delle idee, si sono incontrati giovani imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere di cambiamento climatico, mercati globali, innovazione produttiva e del valore sociale delle campagne.

Un momento di confronto e ispirazione, ma anche di orgoglio per una Sardegna che guarda avanti senza dimenticare le sue radici.

Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori: Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix – Quartu) per la categoria Campagna Amica; Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga – Buddusò) per Impresa Digitale e Sostenibile; Gabriele Comina (Cooperativa Sociale Comunità Il Seme Onlus – Oristano) per Coltiviamo Insieme; Beatrice Foddis (Azienda Foddis – Tertenia) per Agri-Influencer, che rappresenterà la Sardegna nella fase nazionale di Oscar Green; e Marco Ghiani (A Modo Nostro – Laconi) per la categoria Più Impresa. Cinque percorsi diversi, accomunati da un’unica visione: quella di un’agricoltura che non è solo lavoro, ma identità, cultura e innovazione sociale.

Storie di giovani che hanno saputo coniugare la sapienza contadina con la tecnologia, l’inclusione, la comunicazione e la creatività, trasformando le sfide del presente in semi di futuro. “Il futuro è oggi”, ha ricordato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, rivolgendosi ai finalisti. “Il confronto con i giovani è essenziale.

Questi ragazzi rappresentano una comunità sempre più ampia di nuove imprese agricole. Ora tocca a voi: prendete in mano il vostro futuro, e fatelo crescere.” Tra applausi e sorrisi, la Sardegna ha raccontato ancora una volta la sua storia più autentica: quella di una terra che sa guardare lontano, continuando ogni giorno a coltivare il futuro.