Il monumento naturale di Pranu Trebini, noto anche come Città di Roccia o Città di Pietra, si trova nel territorio comunale di Villaputzu, nella provincia del Sud Sardegna. In particolare l’area si trova a sud dell’altopiano del Salto di Quirra, in località Baccu Locci, vicino all’omonimo borgo minerario.

Foto Alberto Deiana

Si tratta di una particolarissima e unica formazione geologico-geomorfologica naturale rappresentata da cavità e colonne, del tutto simili a quelle che potrebbero essere opera dell’uomo.

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Si osserva una grande varietà di morfologie derivate dall’azione erosiva selettiva degli agenti atmosferici sulle diverse tipologie di roccia.

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Il sito si sviluppa per oltre 400 metri, caratterizzato da una profonda e stretta valle dove si osservano archi, guglie, cornici, colonne e ampie caverne. A queste forme si alternano i punti panoramici sui profondi canyon del Rio Baccu Locci.

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Dal punto di vista geologico fa parte della Formazione di Monte Cardiga, caratterizzata da forme tabulari calcaree e arenacee, costituite da argille e marne con contenuto di numerosi resti fossili di ambiente marino.

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Le varie cavità sono state utilizzate dai pastori locali sino a qualche decennio fa e, ancor’oggi, non è raro trovarvi le capre salvatiche.

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È diventato una piccola celebrità del cimitero di San Michele: Fuffi, il gatto che ormai da tempo abita tra i viali silenziosi del camposanto, conquistando visitatori e operatori con il suo carattere mite e la sua sorprendente capacità di arrangiarsi.

Nelle immagini che vi mostriamo, Fuffi se ne sta comodamente sdraiato sul climatizzatore acceso, godendosi il tepore mentre fuori, anche a Cagliari, il freddo invernale ha iniziato a farsi sentire. Una scena tenera e quasi poetica, che racconta la quotidianità di questo micio diventato mascotte del luogo.

Tra una carezza ricevuta dai frequentatori abituali e un pisolino strategico vicino alle fonti di calore, Fuffi ha trovato il suo modo tutto personale di affrontare le temperature rigide, trasformando un angolo del cimitero in un piccolo rifugio confortevole.

Una presenza discreta e affettuosa, che ormai fa parte della vita del San Michele e che, con le sue abitudini buffe e i suoi occhi sempre socchiusi al sole o al caldo, riesce a strappare un sorriso anche nei momenti più difficili. Si ringrazia per gli scatti, Giuseppe C.