Grave incidente oggi in via Peretti a Cagliari, dove una donna di 43 anni è stata gravemente investita da un’auto mentre attraversava la strada. L’incidente è avvenuto nello stesso punto in cui nelle settimane scorse un giovane studente cinese di 16 anni, Xuanming Guan, era stato tragicamente travolto e ucciso mentre si dirigeva a scuola.

La donna è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Brotzu in codice rosso, poiché ha riportato gravi lesioni alla testa dopo essere stata sbalzata contro il parabrezza del veicolo.

Il conducente dell’auto coinvolta nell’incidente, un giovane di 32 anni, si è fermato immediatamente per prestare soccorso alla donna ferita e ha collaborato con le autorità intervenute sul posto per i rilievi di legge.

Questo nuovo incidente riaccende i riflettori sulla sicurezza stradale in via Peretti e solleva interrogativi sulla necessità di misure aggiuntive per proteggere i pedoni in quella zona.

È stato identificato il responsabile dell’incendio che il 2 giugno scorso ha devastato due ettari di vegetazione in località Straccoxius, a Santa Giusta, arrivando a minacciare le abitazioni. Si tratta di un ottantenne del posto, proprietario di un fondo agricolo e titolare di un allevamento suino, denunciato dal Corpo forestale della Regione Sardegna per gestione illecita di rifiuti e incendio colposo.

Secondo quanto accertato dagli investigatori, l’uomo aveva incenerito rifiuti della porcilaia, tra cui contenitori in cartone e plastica usati per l’alimentazione dei suini, in un terreno agricolo adiacente all’allevamento. L’incendio sarebbe partito proprio da quel sito, dove i rifiuti venivano bruciati abitualmente nello stesso punto destinato alla deposizione dello stallatico, una sostanza organica che può diventare altamente infiammabile in presenza di elevate temperature e scarsa ventilazione.

Il fuoco, rimasto latente tra gli strati del cumulo, si sarebbe riattivato a causa del caldo e del vento di scirocco, favorendo la propagazione delle fiamme verso le abitazioni vicine. Il tempestivo intervento del sistema regionale antincendio ha evitato danni maggiori, riuscendo a contenere l’incendio prima che raggiungesse le case.

Le indagini hanno confermato che l’origine del rogo è da attribuire a una condotta colposa legata a pratiche illecite di smaltimento dei rifiuti domestici mediante incenerimento, una prassi pericolosa e vietata dalle normative ambientali.