Da Villasor a Stand Up Comedy Italia, Laura Pusceddu: «Sempre avuta la vena comica»

«Tanto piacere, io sono Laura. Sono una ragazza trans, lesbica e sarda: scegliete voi per cosa discriminarmi. Sulla Sardegna andateci piano per favore, è ancora un tasto dolente.» Classe ’92 e comicità che scorre nelle sue vene insieme al sangue, cagliaritana di nascita ma cresciuta a Villasor, Laura Pusceddu calca il palco di Stand Up Comedy Italia ed è conosciuta per i suoi spettacoli esilaranti.
«Tanto piacere, io sono Laura. Sono una ragazza trans, lesbica e sarda: scegliete voi per cosa discriminarmi. Sulla Sardegna andateci piano per favore, è ancora un tasto dolente.»
Classe ’92 e comicità che scorre nelle sue vene insieme al sangue, cagliaritana di nascita ma cresciuta a Villasor, Laura Pusceddu – una laurea a Pisa in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione, una magistrale in Comunicazione a Pavia e un’iscrizione in Antropologia alla Bicocca per il dottorato – calca il palco di Stand Up Comedy Italia ed è conosciuta per i suoi spettacoli esilaranti.
«Ho sempre avuto da bambina la vena comica: ho sempre avuto l’attitudine a far ridere gli altri o almeno ci ho sempre provato. Sempre avuta la battuta pronta, per esempio. Ovviamente, l’idea di farne prima un hobby e poi un lavoro è arrivata dopo. Vedendo le persone che facevano Stand Up ho pensato potessi provarlo anche io.»
Oggi, porta in scena il suo nuovo spettacolo, Miss Simpatia, ma con lo spettacolo dell’anno scorso, Gonadi, la Pusceddu parlava con ironia del suo percorso di transizione, riuscendo ad arrivare al cuore della gente.
«Ho preso consapevolezza di volerlo fare a 25 anni, ma stavo iniziando la magistrale, quindi ho messo in standby la questione, domandandomi se volessi intraprendere questo percorso. A 27 la questione è diventata così urgente e impellente da non poter più stare in standby: ho fatto prima il percorso psicoterapeutico, poi quello ormonale. Il vero coming-out? Da un giorno all’altro. Ho stabilito una giornata in cui sarei cambiata e avrei vissuto completamente al femminile e così è stato. Avevo avvisato le persone più care prima, per le altre ho scritto un post sui social dove spiegavo tutto. Certo, non è stato facile, ma è andato tutto bene: le persone hanno accettato questo mio percorso e la mia vita è migliorata decisamente. Per quante problematiche ci siano, il fatto di vivere bene con se stesse permette di vivere tutto serenamente, quindi è un toccasana.»
Prima di parlarne nei suoi pezzi, Laura fa divulgazione sui social, ma questo – come spiega – è molto impegnativo ed è spesso anche sofferenza: «Emotivamente è qualcosa di molto forte. Ora che sono io a fare Stand Up Comedy, mi sento meglio, reggo meglio l’hater: sono io ad avere controllo della situazione. Miss Simpatia, il mio nuovo spettacolo, è meno queer: ho fatto questa scelta per diversi motivi. Voglio dimostrare di essere brava a parlare anche di altri argomenti, in più non voglio rimanere incastrata in una bolla: parlare sempre di sé, anche se in chiave estremamente ironica, è molto pesante.»
Ma chi è Laura quando si spengono i riflettori? Spesso ci si chiede se un comico sia divertente e sempre in vena di far ridere anche nella vita privata.
«Laura è sempre la stessa, quando si spengono le telecamere. Sì, sono burlona, simpatica, ma vivo una vita semplice: mi piacciono le piccole cose, mi piace studiare, cucinare, mi piace tanto uscire. Ho una ragazza da più di quattro anni, Chiara, che mi supporta e sopporta – anche quando le chiedo di andare a vedere uno spettacolo che ha visto 25 volte! – e dedico il mio tempo libero a lei e ai miei amici. Faccio lunghe passeggiate con il mio cane. Spero di rimanere sempre autentica! I comici lo sono in parte nella vita reale: sono quelli che riescono a trasformare i problemi e i lati oscuri che ogni persona ha in qualcosa di divertente, quelli che hanno sempre la battuta pronta, che fanno ridere raccontando qualcosa.»
L’esordio di Laura è stato nel 2021, grazie a un comico che le ha dato la possibilità di aprire il suo spettacolo a Radio Aut, a Pavia, dove si organizzano serate di Open Mic: «Ho aperto la serata di Matteo Fallica, comico molto bravo, e così ho potuto provare. Per questo lo ringrazio. Poi ho scritto la prima mezz’ora, poi la prima ora e così via ha preso vita il mio primo spettacolo.»
Insomma, studio, scrittura, ispirazione da altri comici e sudore: anche questo lavoro, come tutti gli altri, richiede sacrifici enormi.
La domanda rimane anche: si possono scardinare i pregiudizi a suon di risate? Pusceddu è perentoria: «La Comedy arriva più facilmente al cuore perché fa ridere, ma ci sono dei modi per arrivare meglio, in modo più serio.»
E per quanto riguarda il salto, Pusceddu lavora tanto in quel senso: «Il salto per me è arrivare nei teatri, fare sold-out dei biglietti. Vuol dire essere seguiti da un’agenzia seria, fare un tour ben costruito. Vuol dire far conoscere il proprio nome. Lavorerò per questo con serietà e impegno.»
Scrivere, scrivere, scrivere e poi provare di continuo: ecco il consiglio della 32enne agli aspiranti comici. «Bisogna prendere spunto dai comici più bravi e avere l’umiltà di comprendere se qualcosa non va e sistemarla. Fare tanti Open Mic, allenarsi, fare esperienza.»
Con sempre i propri cari accanto: «Per fare questo lavoro è importante il supporto degli altri» chiude la comica, che ha in programma di portare in giro per l’Italia Miss Simpatia. E noi seguiremo i suoi traguardi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA