Non avrebbe potuto desiderare un esordio migliore alla Ternana il fantasista uruguayano Gaston Pereiro.

Il trasferimento dalla Sardegna all’Umbria, fortemente voluto dall’ex ds Stefano Capozucca, ha giovato non poco l’ex Psv Eindhoven, che ha subito lasciato il segno nel campionato di Serie B.

Nel match casalingo contro il Cittadella, disputato questo pomeriggio a Terni, Pereiro ha guidato l’11 allenato da Roberto Breda alla conquista di tre preziosissimo punti. Prima l’assist a Franco Carboni con una pregevole pennellata di sinistro, poi un altro bocconcino sfornato per Lucchesi e infine il sigillo con una giocata delle sue: dribbling sulla tre quarti avversaria, pallone posizionato sul mancino e palla a girare alla destra del portiere dei veneti.

Una prestazione che ha già fatto indignare molti tifosi rossoblù, equamente divisi tra coloro che imputano all’uruguagio scarso impegno e coloro che danno la colpa alla dirigenza rossoblù per averlo valorizzato negli anni.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.