Lo scoglio di Peppino, Costa Rei: sapete il perché del suo nome?
Viene chiamato anche scoglio degli innamorati: sapete il perché del suo nome, scoglio di Peppino?
Lo scoglio di Peppino è il punto di confine tra i comuni di Castiadas e Muravera, due enti che sino a trent’anni fa erano un tutt’uno. E la bellezza del territorio, a circa 3 Km da Costa Rei, è rimasta unica, scevra da considerare qualsiasi confine amministrativo: il mare è limpido ed azzurro sia a destra che a sinistra dello Scoglio, composto dal tipico granito chiaro sardo e dalla caratteristica forma che lo fa sembrare una tartaruga. Tanto da rendere lo scoglio di Peppino una delle mete più suggestive, ambite e visitate della zona costiera sud-est della Sardegna.
Perché si chiama scoglio di Peppino? Come si può leggere su www.costarei.com: «Si tratta di una delle spiagge più amate e frequentate dell’intera zona, chiaramente per la bellezza della stessa insenatura, che nelle giornate di lieve vento somiglia più a una piscina che ad un lungo mare. L’acqua nella riva, là dove è più bassa, si riscalda regalando un benessere e un relax indescrivibile al turista che è riuscito ad accaparrarsi l’angolo di mare. La spiaggia prende il nome dal meraviglioso scoglio che sosta sul lato destro della costa. La roccia, di grandi dimensioni e di chiarissimo granito, pare fosse meta privilegiata di un pescatore, Peppino appunto, dal quale trasse il nome».
Il caratteristico scoglio forma tutto intorno secche e insenature, con piscine naturali d’acqua marina molto suggestive. Si tratta di un granito bianco dalla forma a balena, lungo circa 30 metri. Lo scoglio è raggiungibile a piedi grazie al fondale basso e permette di godere di un ottimo panorama. Ad incuriosire è soprattutto il suo nome. Infatti, tutti si chiedono il perché del nome “Peppino”. Probabilmente era meta di pesca di un vecchio della zona, che ha dato inconsapevolmente il nome alla spiaggia.
Qualcuno lo chiama anche scoglio degli innamorati ed ecco perché. Secondo un’antica storia, Peppino nella sua vita durante il tempo libero si dirigeva nella bettola di tziu Antoni. Dopo la morte di sua madre, si era lasciato andare, girando sempre con la stessa camicia a quadri e con pantaloni sdruciti e rattoppati. Decise, così, di sposarsi, ma non avendo molto da scegliere data anche la sua età, si “accontentò” di una donna che aspettava un bambino da un altro. Forse anche per evitare pettegolezzi, si trasferì vicino al mare. Avrebbe voluto che quel figlio, non suo, fosse nato maschio. Invece, nacque Letizia.
Peppino, avendo un’altra bocca da sfamare, decise che era ora di mettersi a lavorare, e decise di fare il bombarolo. Negli anni, avrebbe avuto altri sei figli, ma i primi tempi l’unica in grado di aiutarlo era Letizia, che lui portava sempre con sé e se lei si opponeva erano botte.
Un giorno andarono a pescare vicino ad uno scoglio a forma di balena, dove Peppino era andato tante volte da solo. Tornarono spesso su quello scoglio e lì erano quando, un brutto giorno di maggio, a Peppino scoppiò una bomba tra le mani e, mentre il patrigno sanguinava e imprecava, Letizia urlò e chiese aiuto. Accorse un ragazzo che era andato al mare e che per ironia della sorte aveva lo stesso nome del patrigno, Peppino. Salutandosi, Letizia e il giovane Peppino si scambiarono un lungo sguardo, come una promessa.
Quando il patrigno di Letizia divenne sempre più pericoloso a seguito dell’incidente, la giovane decise di incontrare il giovane Peppino sullo scoglio. Nessuno li rivide mai più, ma i pescatori del luogo dicono che, nelle notti di luna piena, si sente il canto dei due giovani, come una musica portata dal vento.
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