Gli Artisti di Castia Art presentano Mediterraneo – Collettiva 2023. In mostra per il 5° anno le opere degli artisti del collettivo Castia Art, dal 2 dicembre al 15 gennaio 2024. In mostra da The Net Value in Viale la Plaia 15 a Cagliari.

La mostra, che ha come tema il Mediterraneo, verrà inaugurata sabato 2 dicembre dalle ore 18:30 alle 20:30. Domenica 3 dicembre dalle ore 10.00 alle ore 13:00 e dalle 15:30 alle ore 20:00 oltre alla mostra si potrà visitare la “Castia Art Fair” L’arte da regalare. L’esposizione è caratterizzata da lavori di arte contemporanea di fotografia, scultura, pittura e mixed media. In mostra le opere di Carlo Nieddu Arrica, Chicca Badas, Carlo A. Borghi, Andrea Forges Davanzati, Paola Falconi, Alberto Masala, Iosto Mura, Paolo Mura, Romeo Pinna, Francesca Sorrentino, Aldo Tanchis, Davide Volponi.

Durante l’Art Fair previsto il 3 dicembre, sempre presso la sede di The Net Value, verrà proiettato in 3 orari diversi il Docufilm “Dalla parte del mare  –  Viaggio un viaggio lungo le coste della Sardegna” di Matteo Gasole.

Castia Art è un’associazione di professionisti nel campo delle Arti e un centro di sperimentazione e produzione artistica con un focus sulla salvaguardia ambientale, che si propone di contribuire a colmare la distanza e facilitare l’interazione: degli artisti tra loro; degli artisti e la comunità locale; degli artisti e le realtà che a livello europeo guidano l’innovazione artistica. Nello specifico, l’obiettivo dell’associazione è quello di progettare e attuare occasioni d’incontro, conoscenza e confronto che generino concrete opportunità per i professionisti dell’Arte.

Il complesso di San Lucifero, situato a breve distanza dalla basilica di San Saturnino, custodisce sotto la chiesa seicentesca un patrimonio archeologico unico: tre ambienti funerari tardo-romani che furono utilizzati come necropoli cristiana fino al VI-VII secolo d.C. Durante gli scavi condotti nel 1947-48 emersero numerosi resti ossei, molti dei quali probabilmente trasferiti successivamente nell’ossario del Cimitero di Bonaria.

Foto condivisa da Emanuela Riva nel gruppo Cagliari Tra Passato e Presente Notizie Arte e Cultura

La “seconda chiesa sotterranea” si distingue per essere l’ambiente meglio conservato: le pareti ospitano undici arcosoli, piccole cappelle contenenti fino a cinque sepolture sovrapposte, mentre un vano quadrangolare, chiamato “capilla maior” nelle cronache seicentesche, racchiude tre nicchie e un sarcofago. Tra i reperti rinvenuti vi erano ossa umane, teschi e sarcofagi in laterizio e piombo, alcuni decorati con iscrizioni marmoree o mosaici.

Osservare questi resti fa comprendere quanto fosse strutturata e ritualizzata la sepoltura paleocristiana. Non si tratta solo di ossa, ma tracce di una storia lunga secoli, di vite, credenze e devozione.

Foto condivisa da Emanuela Riva nel gruppo Cagliari Tra Passato e Presente Notizie Arte e Cultura

Il sacello di San Lucifero, originariamente rettangolare con abside orientata a ovest, inglobato oggi sotto il presbiterio della chiesa seicentesca, conserva la memoria della presunta sepoltura del vescovo Lucifero identificata nel 1623. Le spoglie furono poi traslate in Cattedrale, mentre le epigrafi originali sono oggi conservate nella Cripta dei Martiri.

Foto condivisa da Emanuela Riva nel gruppo Cagliari Tra Passato e Presente Notizie Arte e Cultura

Accanto a questo, il sacello di Rude ed Eliano e quello di San Lussorio testimoniano ulteriori sepolture di figure venerate come martiri sardi. Nel sacello di Lussorio, ad esempio, una sepoltura con pannello musivo e iscrizione indica l’identità del santo, mentre la parete meridionale conserva quattro arcosoli visibili.

I restauri del Novecento hanno alterato parte della struttura originaria, ma pavimenti, arcosoli e sarcofagi testimoniano ancora oggi l’organizzazione delle sepolture. Le ossa e i teschi ritrovati non sono solo reperti archeologici: sono il filo che lega il presente alla memoria di una Cagliari antica, custode di santi, martiri e delle prime comunità cristiane dell’isola.