Dall’Argentina alla Sardegna per vivere e studiare: le storie dei giovani che hanno trovato l'”America” nella nostra Isola

Argentina e Sardegna: da luogo di arrivo a luogo di (ri)partenza.
Negli ultimi anni, la Sardegna ha attratto un gran numero di giovani argentini che hanno scelto di abbandonare la loro terra di origine a causa della crisi economica che la sta attraversando. Giovedì 9 novembre, il Crei Acli Sardegna ha organizzato un incontro in cui si è analizzato il fenomeno, cercando di capire perché queste persone hanno deciso di venire in Sardegna, quali legami ci sono tra questi due luoghi così lontani e quali percorsi stanno compiendo nella nostra Isola.
Dopo l’introduzione a cura di Mauro Carta, presidente delle Acli regionali, l’incontro è stato aperto dell’assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale Ada Lai, che ha affrontato il tema dell’ormai sempre più numerosa emigrazione sarda. Si è proseguito con gli interventi di Katia Luciani e Ilaria Urru, collaboratrici del CREI, che hanno introdotto brevemente la storia del paese argentino e hanno illustrato l’attuale crisi politica, economica e sociale che lo sta attraversando: “L’inflazione ha inizio alla fine del 2022 e per tutto il 2023 è in aumento, ma notiamo che negli ultimi mesi, ad agosto e a settembre 2023, l’inflazione è aumentata a tassi molto più elevati -hanno spiegato- Non è la prima volta che l’Argentina subisce un’inflazione così alta, questo aumento significativo è in parte attribuibile alla monetizzazione del debito, conseguenza della pandemia da COVID19. Questo perché con l’impossibilità di accedere ai mercati internazionali la Banca Centrale Argentina ha dovuto stampare altri pesos per coprire la spesa statale e questo ha portato a fluttuazioni del tasso di cambio e alla svalutazione della guarnita”.
È poi intervenuta Vania Statzu, economista e ricercatrice Acli-Iares, che ha approfondito il tema della presenza sarda in Argentina: “L’Argentina è il primo paese extra-europeo per presenza di emigrati sardi, sono 440.000 quelli registrati all’Aire nel 2022. In Argentina sono presenti otto circoli sardi, tutti hanno più di cento soci, la media supera i centocinquanta soci; dobbiamo considerare che questi non sono solo i discendenti dei sardi, ma fanno a capo a questi circoli anche tutti coloro che si sentono affini alla Sardegna e che partecipano alle attività dei circoli stessi”.
Antonella Arca, emigrata sarda in Spagna e poi rientrata in Sardegna, ha racconta la sua esperienza all’estero e presentato il suo cortometraggio, fortemente collegato al tema delle migrazioni, dal titolo “Un fenicottero chiamato tango”. È una storia che parla di diversità, di un animale, il fenicottero appunto, che ha deciso di stabilirsi qui in Sardegna pur non essendo la sua terra.
Si è affrontato anche il concorso Talent In Sardinia 2023, da Crei Acli Sardegna con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, che ha l’obiettivo di attrarre in Sardegna giovani emigrati o figli di emigrati per lo sviluppo di idee e progetti innovativi. Sono intervenute due delle ragazze vincitrici del concorso, Denise Misses e Marianela Fava Signorini, che hanno presentato al pubblico i loro progetti, che hanno entrambi lo scopo di creare dei ponti tra la Sardegna e l’Argentina.
L’incontro è terminato con un dibattito al quale hanno partecipato alcuni ragazzi argentini trasferitisi in Sardegna. “Siamo molto riconoscenti di essere qui e di avere avuto l’opportunità di essere ascoltati -hanno ripetuto vari di loro-. La verità è che arriviamo qui in Sardegna con molta voglia di metterci in gioco, con molto entusiasmo e vediamo potenzialità in tutta la Sardegna. Abbiamo scelto la Sardegna per molti aspetti, in primo luogo la qualità della vita e il fatto di avere una cultura molto simile a quella argentina”. Tra i temi affrontati durante il dibattito è emerso anche quello delle differenze in ambito educativo tra la Sardegna e l’Argentina: “Studiare qui non è un privilegio come lo è in Argentina, studiare qui è un diritto”, ha affermato uno dei ragazzi argentini.
Ha concluso la mattinata Mauro Carta illustrando alcune linee di azione, impostate dal gruppo di lavoro del Crei, per supportare la presenza dell’Argentina in Sardegna e rivolgendo infine un sentito invito “Dobbiamo unirci ancora di più per mandare avanti questa linea di azione e soprattutto fare rete anche a livello locale per dare supporto ai tanti giovani e anche adulti che hanno deciso di risiedere in Sardegna”.

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