Prima vittoria in campionato per i rossoblu. Un Frosinone cinico e trascinato dalla furia Reinier – Soulè chiude il primo tempo in vantaggio di due gol. Cagliari sfortunato vero, ma a condizione la prestazione anche troppi errori tecnici. Ma il bello arriva nella ripresa con il Cagliari che ribalta la partita sul 3- 0. Prima Oristanio e poi Makoumbou, ma È il solito Pavoletti a trascinare il suo Cagliari alla vittoria, con la magia al novantaquattresimo.

Cagliari fin da subito molto aggressivo in pressione, ma gli ospiti non sembrano intimoriti e rispondono col loro consueto giro palla prolungato. È un vis a vis continuo tra le due compagini: i rossoblu premono, ma a centro-area i loro cross vengono allontanati dalla difesa ospite. La squadra di Ranieri ostenta perfezione nel recupero palla, ma al contrariare deve perfezionare la gestione del possesso. Venti minuti dal fischio di inizio di Pairetto, il sole picchia e il tabellone segna ancora lo 0-0. Mancosu si avvicina alla porta, illude con il suo sinistro che finisce a lato della porta. Il pubblico applaude e incita la squadra. Tutti tranne la Nord che ha deciso di restare in silenzio per tutto il primo tempo: “Contro ogni repressione” è lo striscione comparso in curva. Due minuti dopo è il Frosinone a mettere quell’uno sul tabellone sulla testa dei distinti. È Soulè a siglare il gol. L’ex Juve recupera palla su un errore di Dossena e da solo affronta Scuffet che non riesce a bloccare. Var al lavoro al ventisettesimo: Pairetto punisce un tocco di mano di Soulè e concede un rigore al Cagliati. Al dischetto si può presenta Mancosu, il numero cinque rossoblu però prende la traversa, ci prova Jankto ed è è ancora traversa. Occasione sprecata per i sardi.

Occasioni, però, che non sprecano gli avversari: ed è ancora Soulè a far male ai rossoblu. Complice la difesa sarda non posizionata al meglio. Brutta tegola per Ranieri già cupo a bordo campo: Nandez è costretto a lasciare, tra gli applausi del pubblico, il campo zoppicante. Al suo posto Zappa. Quattro i minuti di recupero concessi da Pairetto.

Prima del fischio del direttore di gara, ad annunciare l’inizio del secondo tempo sono i cori della Nord che incitano la squadra e trascinano tutto l’Unipol Domus. Ma non basta l’entusiasmo del pubblico, che tutto può fare tranne segnare. Non sono passati neanche cinque minuti che Brescianini trascina i suoi sullo 3 a 0. Si mette male per i rossoblù: il pubblico chiede grinta e coraggio. A riaccendere le speranze nei cuori rossoblu al settantaduesimo è il giovane Oristanio, in campo da meno di dieci minuti. Il numero diciannove accoglie un assist di Pavoletti e batte Turati. Sorride di nuovo il pubblico. Esplode e dà la carica l’Unipol Domus. Ora davanti a Turati c’è Makoumbou: il congolese non sbaglia e accorcia le distanze. Canta il pubblico e corrono gli uomini di Ranieri. Sfiora il secondo rigore il Cagliari, ma Pairetto richiamato al Var fa marcia indietro. Pairetto concede sette minuti di recupero. Sette minuti al Cagliari per ribaltare le carte in tavola. E ribalta il solito Pavoletti. Ormai abituato a regalare magie al novantaquattresimo segna di testa e raggiunge il pareggio. Non contento un minuto dopo segna la doppietta e porta il Cagliari in vantaggio. Trema lo stadio “è finita” grida il pubblico e arriva il triplice fischio di Pairetto. Prima vittoria per i rossoblu.

CAGLIARI (4-3-2-1) – Scuffet; Nandez (43’ Zappa), Goldaniga, Dossena, Augello; Deiola (46’ Pavoletti), Makoumbou, Prati; Jankto (63’ Azzi), Mancosu (63’ Viola); Luvumbo (63’ Oristanio). A disposizione: Radunovic, Lapadula, Viola, Hatzidiakos, Oristanio, Pereiro, Wieteska, Sulemana, Zappa, Pavoletti, Petagna, Obert, Azzi, Shomurorodv, Di Pardo. Allenatore: Claudio Ranieri

FROSINONE (4-2-3-1) – Turati; Lirola (74’ Bourabia), Monterisi, Romagnoli, Marchizza; Brescianini (80’Okoli), Barrenechea; Reinier (74’ Oyono), Baez (56’ Garritano), Soulè; Cuni (56’ Cheddira). A disposizione: Frattali, Cerofolini, Okoli, Lulic, Kaio Jorge, Caso, Garritano, Kvernadze, Oyono, Bourabia, Bidaoui, Ibrahimovic, Cheddira. Allenatore: Eusebio Di Francesco

Arbitro: Pairetto
Marcatori: Soulè 22’ – 37’, Brescianini 49’, Oristanio 72’, Makoumbou 76’, Pavoletti 94’, 96’
Ammoniti: Romagnoli, Prati, Bourabia, Okoli

La Sardegna, terra di storia millenaria e natura incontaminata, nasconde tra le sue pieghe creature affascinanti e ancora poco conosciute. Una di queste è l’Amblyocarenum nuragicum, un ragno botola la cui scoperta, annunciata nel 2014, ha entusiasmato il mondo dell’aracnologia. Questo ragno, chiamato ragno botola nuragico in onore della civiltà che ha segnato profondamente l’isola, è una specie endemica della Sardegna, rendendola un vero e proprio gioiello della biodiversità locale.

Foto realizzata da Paolo M

L’annuncio ufficiale è arrivato sulle pagine di Arachnology, il bollettino della Società Aracnologica Britannica, a seguito di uno studio meticoloso iniziato nel 2007. Nonostante fosse noto da tempo, l’animale era stato spesso confuso con un altro ragno botola, il Cteniza sauvagesi, e non era mai stato classificato in modo autonomo. La sua unicità, però, è stata finalmente riconosciuta, e la sua presenza è stata rilevata in una vasta gamma di habitat, dalle pinete e la macchia mediterranea fino agli oliveti e i giardini, dal livello del mare fino a 1100 metri di altitudine.

Il ragno botola nuragico è un ragno di medie dimensioni, con un aspetto compatto e massiccio. I maschi, di solito più grandi, misurano tra i 17 e i 25 mm, mentre le femmine si aggirano tra i 13 e i 17 mm.

Foto realizzata da Paolo M

La caratteristica più affascinante di questo ragno è il suo stile di vita. Si tratta, infatti, di un ragno botola, un abile costruttore che scava tane nel terreno e le sigilla con un opercolo, una sorta di portello fatto di terra e seta, che assomiglia a una botola. Quando una preda ignara si avvicina, il ragno esce fulmineamente per attaccarla. A differenza del Cteniza sauvagesi, il cui opercolo è spesso e tronco-conico, quello del ragno botola nuragico è sottile e morbido.

I maschi di questa specie, solitamente, si avventurano fuori dalle loro tane nei mesi estivi alla ricerca di una femmina con cui accoppiarsi. È importante notare che, nonostante il suo aspetto imponente e il suo metodo di caccia aggressivo, il ragno botola nuragico è completamente innocuo per l’uomo.

La scoperta di questa specie, endemica della Sardegna, ci ricorda l’importanza di continuare a esplorare e proteggere la biodiversità del nostro pianeta. Il ragno botola nuragico è una testimonianza vivente della ricchezza naturale dell’isola, un tesoro nascosto che merita di essere conosciuto e preservato.