Villaputzu, legano con una corda un’asina al fuoristrada e la trascinano per strada

L'asina non voleva abbandonare il luogo dove aveva partorito, così i due ( ora denunciati) l'hanno trascinata via legandola al mezzo. I responsabili di questo orribile caso di maltrattamento di animali, hanno filmato la scena e postata su Instagram
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I Carabinieri della Stazione di Villaputzu hanno portato alla luce un caso di maltrattamento verso gli animali, con protagonista un operaio di 28 anni e un allevatore di 32 anni, entrambi denunciati.
Secondo le indagini condotte dai Carabinieri, ad agosto i due uomini hanno cercato di spostare con violenza un’asina che si rifiutava di lasciare un terreno dove aveva da poco dato alla luce un cucciolo. Per ottenere il loro scopo, hanno legato una corda al collo dell’animale e l’hanno trascinato per circa 30 metri utilizzando un fuoristrada.
Uno dei due responsabili si è vantato di questo atto crudele pubblicando un video su Instagram. Da lì la segnalazione di un utente ai Carabinieri, prontamente intervenuti.

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Palestra inagibile a Ussana: professore di Scienze Motorie dice no all’incarico per la sicurezza degli studenti

La vicenda, denunciata pubblicamente dal docente, Stefano Mura, solleva preoccupazioni sulla sicurezza degli studenti e sulle condizioni delle strutture scolastiche.
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Doveva iniziare oggi il suo incarico come docente di Scienze Motorie presso la scuola secondaria di primo grado di Ussana, ma Stefano Mura ha deciso di rinunciare. La motivazione è chiara: gli spazi destinati all’attività motoria risultano inadeguati e non sicuri, rendendo impossibile lo svolgimento corretto delle lezioni.
«La parte teorica può essere svolta ovunque, ma la componente pratica è la centralità della materia e non può essere sostituita con lezioni in spazi non idonei» spiega Mura, con 12 anni di esperienza nell’insegnamento. «In tutta la mia carriera non mi era mai capitata una situazione simile, quasi surreale, in cui le condizioni degli spazi impediscono del tutto l’attività motoria».
La situazione descritta dal docente è preoccupante: la palestra è attualmente inagibile, il campo da calcetto inutilizzabile, lo spazio adiacente al campo da basket delle scuole materne non è agibile, mentre l’unico spazio disponibile, il giardino anteriore della scuola, non è adatto ad attività pratiche e comporta responsabilità esclusiva del docente.
«Ritengo fondamentale che questa situazione venga portata all’attenzione degli organi competenti, sia scolastici che comunali, affinché vengano adottati interventi urgenti e concreti» continua Mura. «La sicurezza degli studenti e la possibilità di svolgere l’educazione motoria in spazi adeguati devono essere una priorità assoluta».
Il docente spera che la sua rinuncia, resa pubblica, possa richiamare l’attenzione su questi problemi e contribuire a trovare soluzioni concrete a beneficio degli studenti. «Spero che questa vicenda serva a sensibilizzare le istituzioni: non si può sacrificare l’educazione motoria per carenze strutturali che si potrebbero risolvere con interventi tempestivi», conclude Mura.

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