Oggi vi raccontiamo una di quelle storie che non avremmo mai più voluto sentire perchè ormai la cultura cinofila si è evoluta e tutti sanno che un bambino che cresce con un animale al proprio fianco è un privilegiato: gli animali permettono lo sviluppo di empatia, dolcezza, protezione, insegnano fedeltà e donano amore e affetto incondizionato. Purtroppo però c’è chi evidentemente non è a conoscenza di tutti queste belle emozioni e sentimenti che un cane o un gatto in casa posso trasmettere a un bimbo: questa è la sorte che è toccata ad Asia, una bellissima cagnetta che vive relegata in un balcone di 2 mq dopo che i suoi “padroni” hanno messo alla luce un bambino. La richiesta di adozione arriva dalle Guardie ecozoofile dell’Oipa di Cagliari.

“Le nostre guardie zoofile durante un controllo segnalato da una turista di Aosta nella provincia di Cagliari, hanno conosciuto la bellissima Asia e la sua voglia irrefrenabile di correre, il suo carattere allegro e giocherellone che ora purtroppo si sta spegnendo. I proprietari hanno dato alla luce il loro primo figlio e per lei non c’è più tempo: la cagnetta rimane relegata in un balcone di 2 mq e qualche rara volta viene fatta entrare in casa, ma lei sogna ancora di poter correre e avere un umano che giochi con lei, sogna un prato un giardino dove sfogare la sua bellissima vitalità.

Asia si trova bene con bambini e adulti che possano dedicarle qualche ora giornaliera del loro tempo, è vaccinata, microchippata. Chi ha la possibilità di dare e ricevere la bellissima compagnia di Asia si faccia avanti. Si cede la proprietà dopo un periodo di preaffido alternando i giorni di custodia per farla abituare gradatamente alla nuova famiglia. Lei ora è triste, è sempre sola e sempre nel balcone con un telo per ripararla da sguardi indiscreti, senza interazioni”.

Asia può viaggiare anche fuori dalla Sardegna, preaffido da parte di sezioni o nuclei OIPA presenti sul territorio di adozione. Per informazioni a [email protected] oppure scrivere un messaggio wattsapp a 3296188615

Nel cuore della città, dove la solitudine spesso si fa più silenziosa, nasce un nuovo faro di speranza. È stata inaugurata Casa Sant’Anna, una struttura dedicata all’accoglienza di donne senza dimora e persone segnate da diverse forme di fragilità. Non si tratta di un semplice dormitorio, ma di uno dei “segni giubilari” scelti dalla Diocesi per trasformare la solidarietà in un’azione concreta e duratura.

Il progetto non punta solo a offrire un riparo d’emergenza, ma a ricostruire l’identità di chi ha perso tutto. Lo ha sottolineato con forza S.E. Mons. Giuseppe Baturi durante il taglio del nastro: “Questa struttura nasce come luogo di fraternità e accoglienza, pensata non solo come ricovero temporaneo, ma come una vera casa. Qui le persone possono trovare sostegno nei loro bisogni e accompagnamento nello sviluppo delle proprie potenzialità”. L’obiettivo è ambizioso: trasformare il momento del bisogno nell’occasione per una ripartenza definitiva.

Casa Sant’Anna è il frutto di un’alleanza corale tra le forze vive del territorio. Il progetto vede infatti la collaborazione sinergica tra la Diocesi, la Caritas diocesana, la Fondazione San Saturnino, la Caritas carmelitana e l’Associazione Centro di accoglienza San Vincenzo, con il supporto fondamentale dell’amministrazione comunale. Un esempio di come il dialogo tra istituzioni e volontariato possa generare risposte efficaci alle povertà estreme.

A guidare operativamente la struttura sarà Suor Anna Cogoni, responsabile della Casa, che insieme a un’equipe di educatrici coordinerà le attività quotidiane e i percorsi di inserimento. L’approccio non sarà assistenzialista, ma educativo e relazionale.

“L’obiettivo è aiutare le donne che accoglieremo a ritrovare fiducia, autonomia e dignità,” ha spiegato Suor Anna. “Ogni percorso sarà personalizzato, perché ciascuna ha una storia, delle ferite e dei talenti da riscoprire e valorizzare”. Con l’apertura di Casa Sant’Anna, Cagliari aggiunge un tassello fondamentale al suo mosaico di carità, offrendo non solo un letto, ma la possibilità concreta di tornare a guardare al futuro con coraggio.