In Sardegna ci sono due necropoli vicinissime che sfoggiano bellissime decorazioni

La decorazione più bella è quella che rappresenta un elemento verticale stilizzato a forma di volto con occhi e naso, che potrebbe rappresentare una divinità, forse la Dea Madre
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A Pimentel, nella Trexenta, troviamo due necropoli risalenti al Neolitico finale (IV e III millennio a.C.), molto vicine tra loro ma con differenze significative in termini di sviluppo architettonico e decorazioni. Si tratta delle necropoli di Corongiu e S’Acqua Salida (nota anche come Pranu Efis), scavate in una grande massa di arenaria.
La necropoli di Corongiu accoglie due domus de Janas, disposte a poche decine di metri l’una dall’altra, ma solo quella ad est è caratterizzata da eleganti decorazioni incise e dipinte in rosso sulla parete dell’ingresso. Al centro del fregio superiore è presente un elemento verticale stilizzato a forma di volto con occhi e naso, che potrebbe rappresentare una divinità, forse la Dea Madre. Accanto ai lati del portello, puoi apprezzare spirali, doppi cerchi e figure a barca.
La necropoli di S’Acqua Salida, invece, è divisa in due nuclei distinti l’uno dall’altro di circa 150 metri. Il primo nucleo ospita quattro tombe di varie tipologie, tra cui pozzetti e sviluppo orizzontale. Vicino a queste tombe trovi un’area sacra con un focolare e delle coppelle, che probabilmente erano usate per i riti funebri. Nelle tombe del secondo nucleo, invece, troverai elementi decorativi come nicchie, banconi e pilastri, in particolare nella tomba VI. Infine, ricordiamo che le necropoli sono state scolpite con maestria in un grande banco di arenaria.

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Palazzo delle Seziate a Castello: a cosa deve il suo nome questo bellissimo edificio cagliaritano?

Oggi il Palazzo delle Seziate ospita gli uffici della Soprintendenza per i beni archeologici ma un tempo non era così...vi raccontiamo tutto in questo articolo!
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Lo sapevate? Il Palazzo delle Seziate, situato nel quartiere storico di Castello a Cagliari, deve il suo nome alle “sedute” durante le quali i vicerè spagnoli ascoltavano le rimostranze e le suppliche dei condannati a morte nelle vicine carceri della Torre di San Pancrazio.
Costruito durante il periodo della dominazione spagnola, il palazzo era disposto su due piani poggianti su un alto basamento, al centro del quale si apre la porta denominata di San Pancrazio o della Zecca, e collegava le piazze Indipendenza e Arsenale, fungendo da passaggio strategico e da luogo in cui i vicerè ricevevano le suppliche dei detenuti.
Il nucleo originale, ad un solo piano, risale alla fine del XVI–inizio del XVII secolo, mentre la sopraelevazione completata nel 1825 è ricordata da un’iscrizione posta sulla porta principale. Alla fine dell’Ottocento, con il trasferimento del carcere nel nuovo complesso di Buon Cammino, le costruzioni vicine alla Torre di San Pancrazio furono abbandonate o destinate ad altri usi.
Dai primi del Novecento fino alla metà degli anni ’80, il palazzo ospitò la Collezione della Pinacoteca Nazionale di Cagliari, diventando un importante centro culturale.
Oggi il Palazzo delle Seziate ospita gli uffici della Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano, continuando a rappresentare un simbolo di storia e memoria della città, testimone di epoche in cui il potere e la giustizia si manifestavano attraverso spazi e riti ben definiti.

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