Il saluto della Frassinetti Elmas ad Alessandro Sanna, morto nello schianto in Viale Marconi

Dirigenti e compagni di squadra sono ancora sconvolti per quanto successo al loro giovane talento ieri all'alba.
La società calcistica Frassinetti Elmas ha dedicato ad Alessandro Sanna, morto ieri nel tragico schianto in Viale Marconi, un post su Facebook. Dirigenti e compagni di squadra sono ancora sconvolti per quanto successo al loro giovane talento ieri all’alba.
Insieme a questo messaggio “L’ ASD Frassinetti Elmas si unisce all’immenso dolore della Famiglia Sanna per la tragica scomparsa del caro Alessandro” la squadra ha postato una foto del 19enne, scattata mentre si divertiva in campo.
Tantissimi i commenti di amici e conoscenti: “Alessandro per sempre nel cuore”, “Un dolore immenso per le famiglie che hanno perso drammaticamente quattro giovani figli”, “Senza parole siamo vicini alla famiglia tutta e preghiamo silenziosamente per loro”.
Oltre ad Alessandro Sanna hanno perso ieri la vita in quell’auto anche Najibe Zaher, Simone Picci e Giorgia Banchero. Quattro giovani volati via troppo presto.
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La chiesa con il rosone più grande di tutta la Sardegna: l’avete riconosciuta? Dove ci troviamo?

L'elemento che domina la scena, quando si arriva qui, è il rosone romanico che troneggia sopra il portale: con i suoi 4,5 metri di diametro, rappresenta un unicum nell’architettura sacra sarda per grandezza e impatto visivo. Ma dove ci troviamo? In quale comune sardo?
Nel cuore della Sardegna centrale, è il Mandrolisai a custodire un primato affascinante: qui si trova la chiesa con il rosone più grande dell’intera isola.
Il santuario si erge nelle campagne di Sorgono, il principale centro della zona, all’interno del complesso di San Mauro, luogo di culto con origini antiche che alcuni studiosi collegano ai monaci benedettini, mentre altri ne attribuiscono la fondazione all’epoca aragonese.
L’attuale aspetto dell’edificio è frutto di una lunga evoluzione architettonica: dalla fine del Quattrocento al pieno Cinquecento, con aggiunte in stile barocco nei secoli successivi.
Giunti al santuario, ci si trova davanti a una solenne facciata in trachite, ampia e severa, che si innalza per 10 metri e si apre su una scalinata monumentale, sorvegliata da due leoni scolpiti, fieri custodi dello stemma aragonese.
Ma l’elemento che domina la scena è il rosone romanico che troneggia sopra il portale: con i suoi 4,5 metri di diametro, rappresenta un unicum nell’architettura sacra sarda per grandezza e impatto visivo.
Il santuario è parte integrante di un complesso più ampio, dove si trovano le tradizionali “cumbessias” – semplici abitazioni allineate, un tempo riservate ai pellegrini, oggi memoria viva di un passato condiviso tra devozione e accoglienza.
Raggiungere il sito è facile: si trova a breve distanza dal centro abitato di Sorgono, in una cornice naturalistica e spirituale tra le più suggestive dell’isola.

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