Vi siete mai chiesti quanto ciò che indossiamo dica su di noi? Pensateci, ogni giorno ci alziamo, ci laviamo, apriamo il nostro armadio e decidiamo cosa indossare per affrontare la giornata. Scegliamo l’outfit giusto in base ai colori che ci piacciono, al luogo in cui dobbiamo andare, ma anche alla stagione e persino in base al nostro umore. Ad ogni modo, tutto ciò che teniamo dentro il nostro armadio, una volta indossato, è in grado di esprimere un po’ della nostra personalità e sicuramente niente può farlo meglio di un capo personalizzato con il nostro disegno o la nostra frase preferita. Ora immaginate che il vostro capo d’abbigliamento preferito sia in grado di comunicare, dedicare una canzone, far arrivare un messaggio o mettere in contatto la vostra azienda con i clienti: sembra un’utopia lontana, invece questa tecnologia esiste, si chiama NFC ed è arrivata anche a Cagliari grazie all’azienda iMAGE Graphic, con due punti vendita, uno a Quartu e uno a Villasimius.

Collezione Frida Kahlo

Ma partiamo dal principio. Dagli indumenti personalizzati a gadget e accessori, passando per roll up, striscioni, adesivi e forex, fino alla carta da parati: iMAGE Graphic è lo studio di stampa grafica che dal 2013 supporta aziende e privati nella realizzazione di materiale grafico.

“Il nostro cliente tipo” dice infatti Manuela, co-founder di iMAGE, “si rivolge a noi per creare un regalo originale per ogni tipo di evento: dal compleanno alla laurea, una nascita, un addio al celibato, ecc. Lo assistiamo sin dal principio, ascoltando la sua idea e portandola alla realizzazione”.

“Il nostro lavoro è rivolto non solo alle richieste del singolo articolo fatte dal privato, ma anche ad una produzione di grosse quantità per le aziende .Per questi clienti infatti studiamo il loro marchio in modo tale che sia il più rappresentativo possibile del loro business “.

Già, perché anche le aziende oggi vogliono esprimere la loro personalità attraverso un’immagine studiata ad hoc e capace di rappresentarla. A questo proposito poco tempo fa, ad esempio, iMAGE ha studiato e realizzato per Pith Smokehouse, affermato ristorante smokehouse nel territorio cagliaritano, un lavoro completo. Tutto è partito da un disegno grafico originale creato dal loro illustratore che ha rappresentato lo spirito dell’attività e che, successivamente, è stata stampata su capi d’abbigliamento in cotone organico che l’azienda utilizza per tutto il suo team e che ,visto il riscontro entusiastico ,è stato anche commercializzato ai suoi clienti, proprio all’interno del ristorante.

Un altro esempio è quello del MillenniumQ di Quartu Sant’Elena, wine bar in viale Colombo, per il quale iMAGE ha rivisitato il logo, creato la linea estiva di abbigliamento, i menù, i poster fotografici e i pannelli pubblicitari.

Questo processo di supporto completo, dalla creazione dell’illustrazione sino alla sua stampa , è possibile anche grazie ai molteplici macchinari di stampa presenti nel laboratorio di iMAGE. Infatti, è possibile realizzare ogni tipologia di disegno e, se necessario, sfruttare più tecnologie per ottenere un risultato ottimale, come ci spiega Michele, co-founder di iMAGE: “In base all’illustrazione che vogliamo stampare e al materiale su cui lavoriamo, scegliamo la tecnologia di stampa più adeguata. Passiamo dalla classica stampa su vinilico, con la pellicola PVC, alla più pregiata stampa diretta su tessuto fino alla stampa DTF, ovvero la stampa digitale, che definisce i dettagli dei disegni più complessi ed i caratteri più piccoli”.

La possibilità di avere un lavoro di precisione così definito ha fatto sì che anche molti artisti nel corso del tempo si rivolgessero a iMAGE per la stampa del loro merchandising: tazze, cuscini, shopper bag, bottiglie termiche, tovaglie fino alle t-shirt, proprio come ha fatto l’artigiana Manume ,famosa per le sue tshirt personalizzate dipinte a mano che si rivolge proprio ad iMAGE per la sua linea di t-shirt stampate.

Ma l’iconicità e unicità delle stampe di iMAGE sta soprattutto nella loro capacità di saper esprimere un messaggio: possono parlare di sport, animali, mestieri, manga, serie tv e film. Possono essere simpatiche, aggressive, poetiche, allegre e ironiche, proprio come quella acquistata dal nostro Caparezza proprio da iMAGE.

Tra le ultime novità intraprese da iMAGE Graphic troviamo anche un’innovativa tecnologia che permette di creare una connessione senza fili e far “comunicare” il nostro capo d’abbigliamento preferito: stiamo parlando dell’NFC, un semplice bottone capace di trasmettere il nostro messaggio nascosto. Dalle t-shirt alle felpe: i bottoni NFC possono essere cuciti su ogni tipo di indumento. Il loro funzionamento è davvero molto semplice: ci basterà avvicinare il nostro smartphone al bottone per avere accesso al messaggio nascosto. E no, non è un messaggio qualunque ma siamo noi a decidere cosa comunicare: una canzone, un numero di telefono, un sito web?

“Grazie all’applicazione iMAGE, disponibile per Apple e Android, i clienti possono personalizzare il loro bottone e decidere cosa inserire al suo interno: c’è chi decide di regalare una t-shirt per dedicare alla persona un brano musicale o un video speciale, c’è chi invece ha deciso di sfruttare il bottone NFC per la propria attività” – ci racconta Michele. Già perché, se ci pensate bene, i bottoni NFC possono essere un grande valore aggiunto anche per un’azienda che voglia comunicare attraverso il bottone, il sito, i propri social o i propri menù.

Dal jeans al cotone, dalla semplice scritta all’innovativa tecnologia NFC: qualsiasi sia la vostra idea per comunicare, iMAGE potrà guidarvi nella scelta dell’indumento, della tecnica di stampa e del disegno più adatto a voi o alla vostra azienda.

Una decisione senza precedenti in Sardegna e che, in pochi giorni, ha fatto il giro dei social. Per la festa di Santa Anastasia, niente fuochi d’artificio: i fondi destinati allo spettacolo pirotecnico — circa 200 euro — sono stati devoluti al canile di Villacidro, gestito dall’associazione Villa Bau, che ospita anche una trentina di cani provenienti proprio dal territorio di Sardara.

La scelta, comunicata attraverso la locandina ufficiale del programma religioso e civile, ha scatenato un acceso dibattito in paese: c’è chi difende la tradizione dei fuochi e chi invece applaude quella che definisce “una decisione di civiltà”, pensata per tutelare gli animali più fragili.

«Una scelta nata dalla sensibilità verso i nostri amici a quattro zampe», spiega Luca Piano, presidente del comitato organizzatore. «In tanti abbiamo un cane in casa e sappiamo quanto i botti possano essere un trauma: creano panico, problemi fisici e, purtroppo, in alcuni casi possono portare anche alla morte. Destinare quella cifra al canile è un modo per aiutare gli animali, ma anche Sardara stessa, visto che molti dei cani ospiti provengono dal nostro territorio».

Piano ricorda inoltre che la festa di Santa Anastasia ha sempre avuto una forte componente solidale: «Il ricavato della questua viene destinato alla distribuzione di prodotti tipici per la comunità e negli anni abbiamo finanziato interventi come il nuovo portone della chiesetta, il restauro della statua e supportato associazioni benefiche».

Della stessa opinione Fabio Loi, presidente della Pro Loco e membro del comitato: «L’idea di eliminare i fuochi circolava già da qualche anno. Quest’anno abbiamo deciso all’unanimità. Oltre a proteggere gli animali dallo stress, volevamo lanciare un messaggio di rispetto e consapevolezza. Se non si facevano i fuochi, perché non destinare quei soldi a un canile? Ho già collaborato con Villa Bau e ho proposto il nome: tutti d’accordo. Per trasparenza, abbiamo deciso di scriverlo direttamente nella locandina».

La festa di Santa Anastasia è un appuntamento intimo, dedicato soprattutto alla comunità. Il comitato si sostiene con la questua e un contributo comunale di circa 450 euro, e ogni anno offre caldarroste, panini, ceci con le cotiche, olive, dolci e vino. Una tradizione semplice, genuina e profondamente radicata.

A commuoversi per la scelta è Elena Pisu, responsabile del canile Villa Bau: «È la prima volta che succede in Sardegna. Sono rimasta profondamente colpita», racconta. «Non solo niente fuochi — che spesso causano la morte di cani, gatti, uccelli e altri animali per il terrore dei botti — ma addirittura una donazione (un buono da spendere in un negozio per animali locale, ndr) per chi si occupa di loro ogni giorno. Spero davvero che Sardara sia la prima di una lunga serie. Ora abbiamo paura del Capodanno: chi è contrario dovrebbe trascorrere con noi la notte del 31 in canile, per vedere con i propri occhi cosa succede agli animali terrorizzati».

La decisione, intanto, sta diventando virale sui social e molti utenti sardi auspicano che l’esempio di Sardara possa essere replicato anche in altri comuni. Una piccola scelta locale che sta trasformandosi in un grande messaggio.