La stele di Nora, il più antico documento “scritto” d’occidente

La pietra era inglobata in un muretto a secco in una struttura appartenente all'ordine dei mercedari in prossimità dell'abside della chiesetta di Sant'Efisio a Pula.
Sull’origine del toponimo Sardegna sono tante le ipotesi. Secondo molti studiosi il nome dell’Isola, sarebbe citato in un’antica iscrizione incisa nella Stele di Nora, un blocco in pietra arenaria rinvenuta nel 1773 da Giacinto Hintz, professore di Sacra Scrittura e Lingua ebraica-lingue orientali all’Università di Cagliari.
La pietra era inglobata in un muretto a secco in una struttura appartenente all’ordine dei mercedari in prossimità dell’abside della chiesetta di Sant’Efisio a Pula.
Tra le diverse teorie sull’alfabeto utilizzato e le traduzioni fatte sulla stele, spicca quella del glottologo-semitista Salvatore Dedola: “Al tempio principale di Nora, quello che sta in Sardegna, auguro prosperità. Chi augura prosperità è Saba figlio di Melk-Atene, che ha costruito Nora di propria iniziativa”.
Secondo lo studioso rappresenterebbe il primo documento scritto dell’Occidente e sarebbe scritta in sardo antico, utilizzando l’alfabeto fenicio.
Dalla forma dei caratteri e la tecnica grammaticale della stele, si può far risalire a quasi tremila anni fa – tra il IX e XVIII a.C -.
Il termine con cui è indicata la Sardegna nella faccia del blocco di arenaria sarebbe SRDN.

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