La bella e appassionata storia del siliquese Carlo Pisanu raccontata dal compaesano giornalista Roberto Collu che ringraziamo anche per gli scatti.

“Carlo Pisanu (Lallo per gli amici), 32enne, siliquese, emigrato a Londra per lavoro decide di tornare in Sardegna dai suoi, ma anzichè in aereo decide di farlo in maniera insolita: in sella alla sua bici, con una tappa ogni circa 100 chilometri. Ovviamente, attraversando il mare in traghetto, dall’Inghilterra al nord della Francia e dal Sud della Francia al nord della Sardegna. Il 7 giugno 2023, Lallo, pubblica il seguente post “ironico” su Facebook: “Visto l’aumento dei prezzi dei voli aerei ed il bisogno di migliorare la mia abbronzatura, quest’anno ho deciso di tornare a casa (da Londra a Siliqua) in bicicletta”. Poi aggiunge: “Partirò da Londra venerdì 9 giugno al mattino e arriverò a Siliqua il 28 giugno. Pubblicherò foto e video del viaggio così vi terrò aggiornati”.

Pensiero e azione. Carlo, entusiasta della sua avventura, prepara la sua bici e il 9 giugno alle ore 11,00 del mattino inizia il suo lungo viaggio dall’Inghilterra verso la Sardegna. Obiettivo e previsioni: 20 giorni di tempo e circa 105 ore di bicicletta, per un totale di oltre milleduecento chilometri in bici. Dopo circa 91 km di pedalata, su un percorso prevalentemente collinare, intorno alle ore 21,00 raggiunge il porto inglese di Newhaven, per imbarcarsi sul traghetto che collega la Gran Bretagna con la Francia, destinazione il porto di Dieppe. Il giorno 10 giugno raggiunge la Francia. Durante il primo giorno nel territorio francese percorre 56 km su una pista ciclabile pianeggiante, assai lunga, ma in compenso il tempo è clemente: bello e soleggiato come in Sardegna. Pernotta in un campeggio della zona. Poi, il 12 giugno intorno alle 18,30, raggiunge Parigi.

Intanto, la sua abbronzatura sta migliorando. E di questo ne è molto felice e orgoglioso. Il 13 giugno intorno alle 7,40 lascia Parigi e dopo altri 100 km di pedalata arriva a Grez-sur-Loing (un comune francese situato nel dipartimento di Senna e Marna nella regione dell’Île-de-France) dove ha pernottato. Il 14 giugno Carlo si trova presso il Camping des Combles a Châtillon-Sur-Loire. Dopo 90 km percorsi su piste principalmente ciclistiche (piene di zanzare) il 15 giugno approda a Nerves. Poi, altri 100 km ed è a Digoin, sempre in Francia. Il suo viaggio tra il 17 e 18 giugno lo porta molto vicino a Lione, dopo esser passato per lo Chateau de la Roche. In pratica ha percorso 100 km in circa 5 ore e mezzo. Il lungo viaggio prosegue per Tournon-sur-Rhône (19 giugno). Altri 4 giorni in bicicletta per poi raggiungere Tolone. Ma prima deve passare per Malaucène (20 giugno), le montagne nel Parc Naturel du Luberon (21 giugno). Intanto ha già percorso 1.000 km in bici. E il 23 giugno Carlo è arrivato nel porto marittimo di Tolone. La Francia è fatta. Dopo 14 giorni ha finito di pedalare nel territorio francese, da nord (Dieppe) a sud (Tolone).

Un viaggio duro, estenuante e faticoso, ma nello stesso tempo emozionante. Il 23 giugno ha preso il traghetto per la Sardegna e ieri è sbarcato (finalmente) in Sardegna, a Porto Torres, dove è stato accolto da numerosi “fan” con bandiere, scriscioni e persino la banda musicale del posto. “Bentornato in Sardegna, Carletto”. E già da oggi il nostro audace compaesano continuerà a pedalare e a divertirsi (le sue principali passioni) fino ad arrivare nel suo paese natale, SILIQUA, dove prevede di tagliare il traguardo mercoledì 28 giugno. E saranno in tanti i siliquesi che lo attenderanno. Bravo Carlo. Un bel viaggio, una bella storia e una bella esperienza”.

E’ passato quasi un anno da quel giorno dello scorso giugno quando Federica Ghiani, veterinaria di Cagliari, riesce a strappare dalle fauci del suo adorato cane da guardia Guido, un piccolo passerotto. Sono trascorsi quasi 365 giorni e Paolo, così ha chiamato l’uccellino, non solo sta benissimo ma è diventato il re della sua casa.

Federica vive perennemente col piccolo pennuto sulla spalla, in testa, sul dito: lui non si stacca mai da lei, dimostrando una riconoscenza che solo gli animali sono in grado di provare. I video e le foto delle loro giornate vengono pubblicati quotidianamente sugli account social della veterinaria scatenando valanghe di affetto e anche curiosità relativamente alla vita in comune della strana, bellissima coppia (Facebook, Tik Tok, Instagram).

“Ho salvato Paolo dalle grinfie del mio amatissimo cane che, essendo da caccia, seguiva semplicemente la sua natura. Da allora la mia vita è cambiata. Mai avrei creduto che un passero, un animale libero e per niente incline ai “rapporti sociali”, potesse affezionarsi così a un umano fino a rispondere alla mia voce, quando lo chiamo. E’ semplicemente incredibile”.

Paolo vive in casa con Federica e la sua famiglia ed è legatissimo anche al marito e ai figli ma la sua “mamma” è lei che, d’altronde lo ha accudito e curato fin dal suo arrivo in casa, l’anno scorso. “Una delle cose che più mi lasciano stupefatta, ci racconta, è che Paolo non era piccolissimo d’età quando è stato catturato da Guido. L’imprinting non gliel’ho dato io. Si, io l’ho salvato ma è lui che ha deciso di trasferirsi qui!”.

E da allora pranzano insieme condividendo ciò che c’è sulla tavola, dormono insieme, trascorrono le giornate in perfetta sintonia, l’uno monitorando attentamente gli spostamenti e le attività dell’altra. “Quando devo uscire lui resta in un punto preciso della casa e aspetta il mio ritorno. Non appena apro la porta lo chiamo e lui vola felice da me, proprio come fa Guido scodinzolando!”.

Per chi se lo chiedesse Paolo no, non scappa: “Quando apro la finestra capita che mi accompagni in terrazzo ma poi ritorna subito dentro casa in autonomia, ormai questo è il suo nido, qui, dove viviamo noi, tutti insieme. E per ora va benissimo così perché lui non conosce i pericoli del mondo esterno, non potrebbe sopravvivere tra predatori, intemperie, ricerca di cibo. E se un giorno deciderà di volare via sarò felice per lui e onorata di aver trascorso parte della mia vita insieme a una creatura che, inaspettatamente considerata la sua natura, mi riempie di affetto e riconoscenza”.