Quando Gigi Riva diede un cazzotto a un tifoso austriaco per difendere Nené da botte e insulti razzisti

Un supporter del Wiener salta la barricata dello Sport Club Platz e invade il campo. Punta dritto verso Nené, l'unico giocatore con la pelle nera in campo. Forse per razzismo, sicuramente per stupidità l'uomo aggredisce il brasiliano. Ciò che successe dopo è stato raccontato molti anni dopo da Gigi Riva in persona.
C’è un episodio emblematico che racconta la forza e la coesione che c’era nel gruppo dei calciatori del Cagliari che vinsero lo Scudetto nel 1970.
Correva l’anno 1968, quello che precede la stagione del Tricolore, e i rossoblù sono impegnati nella Mitropa Cup, la coppa dedicata alle squadre di club dell’Europa centrale.
Gli uomini di Scopigno volano a Vienna per affrontare il Wiener Sport Club in cui gioca un certo Norbert Hof, che passerà alla storia con il famigerato epiteto di “macellaio” o “boia” del Prater. Sarà lui a stroncare nel mezzo la carriera di Gigi Riva due anni più tardi, ed è proprio lui, quel 4 dicembre 1968, a segnare il gol che dà la vittoria agli austriaci con il risultato finale di 1-0.
Ma a contrassegnare quel match fu il comportamento antisportivo di molti tifosi austriaci e la reazione – tanto aggressiva quanto comprensibile – dei rossoblù. Un supporter del Wiener salta la barricata dello Sport Club Platz e invade il campo. Punta dritto verso Nené, l’unico giocatore con la pelle nera in campo. Forse per razzismo, sicuramente per stupidità l’uomo aggredisce il brasiliano. Ciò che successe dopo è stato raccontato molti anni dopo da Gigi Riva in persona. “Giocavamo col Wiener – rivelò Rombo di Tuono -. Un tifoso salta la barricata e comincia a picchiare Nenè. Molto probabilmente era un razzista. A quel punto è partita tutta la squadra proprio in difesa di Nenè e io ho avuto la fortuna di trovare quello che lo stava maltrattando. Mi veniva incontro. E io gli ho dato un cazzotto”.

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