In Sardegna c’è un museo che ospita un laboratorio permanente di archeologia

La struttura del museo prevede diverse aree, tra cui un patio di ingresso, un’area per l’esposizione didattica, un percorso espositivo di circa 25 metri, un’area di gioco e studio, una sala multimediale e un laboratorio di archeologia. Ecco dove si trova
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Il museo Arca del Tempo, ubicato vicino al colle e all’area archeologica di Cuccuru Nuraxi ( nel comune di Settimo San Pietro), è stato appositamente progettato con lo scopo di ospitare una serie di funzioni tra cui un laboratorio permanente di archeologia, aree per esposizioni didattiche ed espositori temporanei.
Come riporta il sito del MIC, la struttura del museo prevede diverse aree, tra cui un patio di ingresso, un’area per l’esposizione didattica, un percorso espositivo di circa 25 metri, un’area di gioco e studio, una sala multimediale e un laboratorio di archeologia.
All’esterno del museo si trova anche uno spazio gradonato che viene usato come laboratorio didattico. La costruzione del museo si basa su muri di calcestruzzo, intonacati di bianco, mentre nella zona del patio, emerge una pergola in legno.

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Santa Gilla, fenicottero mutilato dopo l’impatto con i cavi: l’allarme sulla sicurezza della laguna

L’esemplare, con entrambi gli arti troncati, è stato immediatamente trasferito al Centro Recupero Fauna Selvatica di Monastir gestito dall’Agenzia Forestas, dove i veterinari hanno preso in carico la delicata situazione, sebbene la gravità delle lesioni renda molto complesso ogni tentativo di salvataggio.
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Santa Gilla, fenicottero mutilato dopo l’impatto con i cavi: l’allarme sulla sicurezza della laguna.
Un nuovo dramma ambientale si è consumato nello specchio d’acqua di Santa Gilla, area protetta e prezioso habitat naturale alle porte di Cagliari. Un fenicottero è stato soccorso in condizioni disperate dal personale della Stazione Forestale dopo essere rimasto gravemente ferito, probabilmente in seguito a un impatto con i cavi della linea ad alta tensione che attraversano la laguna.
L’esemplare, con entrambi gli arti troncati, è stato immediatamente trasferito al Centro Recupero Fauna Selvatica di Monastir gestito dall’Agenzia Forestas, dove i veterinari hanno preso in carico la delicata situazione, sebbene la gravità delle lesioni renda molto complesso ogni tentativo di salvataggio.
L’incidente ha riportato all’attenzione pubblica la questione della compatibilità tra infrastrutture e tutela della biodiversità in un ecosistema unico come quello di Santa Gilla. Le linee elettriche ad alta e media tensione che corrono sopra e attorno alla laguna, insieme ai tralicci le cui basi si innalzano direttamente nell’acqua, costituiscono un pericolo costante per l’avifauna che popola questo ambiente. Non solo fenicotteri, ma anche aironi, cavalieri d’Italia e numerose altre specie rischiano collisioni con cavi e strutture che rappresentano ostacoli invisibili durante il volo.
Il caso del fenicottero mutilato mette in evidenza un problema che da tempo preoccupa associazioni ambientaliste e operatori del settore: la crescente presenza di impianti tecnologici in aree naturali sensibili. Oltre agli elettrodotti, infatti, nell’area lagunare sono presenti anche pale eoliche e impianti fotovoltaici, ulteriori elementi che possono avere un impatto sulle rotte migratorie e sulle abitudini delle specie selvatiche. La coesistenza tra sviluppo energetico e tutela della fauna appare sempre più fragile, e ogni episodio come quello di ieri rilancia con forza la necessità di individuare soluzioni capaci di ridurre i rischi per gli animali senza rinunciare alle esigenze infrastrutturali.
Santa Gilla, con i suoi fenicotteri che da anni sono simbolo e orgoglio della città, continua a essere un patrimonio naturalistico di valore inestimabile, ma episodi come questo ricordano quanto sia delicato l’equilibrio da preservare e quanto sia urgente adottare misure più efficaci per proteggerlo.

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