In Sardegna ci sono due necropoli vicinissime che sfoggiano bellissime decorazioni
La decorazione più bella è quella che rappresenta un elemento verticale stilizzato a forma di volto con occhi e naso, che potrebbe rappresentare una divinità, forse la Dea Madre
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A Pimentel, nella Trexenta, troviamo due necropoli risalenti al Neolitico finale (IV e III millennio a.C.), molto vicine tra loro ma con differenze significative in termini di sviluppo architettonico e decorazioni. Si tratta delle necropoli di Corongiu e S’Acqua Salida (nota anche come Pranu Efis), scavate in una grande massa di arenaria.
La necropoli di Corongiu accoglie due domus de Janas, disposte a poche decine di metri l’una dall’altra, ma solo quella ad est è caratterizzata da eleganti decorazioni incise e dipinte in rosso sulla parete dell’ingresso. Al centro del fregio superiore è presente un elemento verticale stilizzato a forma di volto con occhi e naso, che potrebbe rappresentare una divinità, forse la Dea Madre. Accanto ai lati del portello, puoi apprezzare spirali, doppi cerchi e figure a barca.
La necropoli di S’Acqua Salida, invece, è divisa in due nuclei distinti l’uno dall’altro di circa 150 metri. Il primo nucleo ospita quattro tombe di varie tipologie, tra cui pozzetti e sviluppo orizzontale. Vicino a queste tombe trovi un’area sacra con un focolare e delle coppelle, che probabilmente erano usate per i riti funebri. Nelle tombe del secondo nucleo, invece, troverai elementi decorativi come nicchie, banconi e pilastri, in particolare nella tomba VI. Infine, ricordiamo che le necropoli sono state scolpite con maestria in un grande banco di arenaria.
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Il segreto della longevità sarda? Lo rivela uno studio: ecco qual è l’elisir isolano di lunga vita

"L’obiettivo è imparare dal mito della longevità sarda e non solo aggiungere anni alla vita, ma vita agli anni", afferma Ugo Faraguna, Professore di Neurofisiologia e referente scientifico dello studio.
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Camminare di più, vivere meno stressati e curare il cuore: potrebbe essere questa la formula della longevità in Sardegna. A fornire dati concreti ci pensa lo Studio SABA (Sardinia Aging Biomarkers Analysis), condotto dalla startup Nuraxi in collaborazione con l’Università di Sassari su 1.500 sardi, i cui primi risultati sono stati presentati ieri all’Ex Manifattura Tabacchi di Cagliari.
L’analisi ha evidenziato che i partecipanti percorrono in media 10.264 passi al giorno, molto più della media osservata in studi internazionali, confermando come l’attività fisica quotidiana – non necessariamente sportiva – sia un pilastro della longevità. Ma il movimento non è l’unico fattore: lo studio ha rilevato che frequenza cardiaca a riposo, stress e relazioni sociali giocano un ruolo cruciale. Una vita meno solitaria e meno stressante contribuisce a un cuore più sano e, presumibilmente, a vivere più a lungo.
Dallo studio emergono anche differenze di genere: gli uomini risultano più attivi (+1.236 passi al giorno), mentre le donne dormono di più ma mostrano frequenza cardiaca e livelli di stress mediamente più alti. Questi dati confermano l’importanza di approcci personalizzati alla prevenzione.
Proprio su questa idea si basa Nora, assistente di salute basato su intelligenza artificiale sviluppato da Nuraxi. Nora non si limita a monitorare parametri fisiologici, ma interpreta segnali precoci, simula scenari futuri e guida l’utente nelle scelte quotidiane per migliorare salute e longevità, combinando scienza e tecnologia in un approccio “su misura”.
“I dati preliminari ci entusiasmano – afferma Ugo Faraguna, Professore di Neurofisiologia e referente scientifico dello studio – perché ci permettono di misurare non solo la durata della vita, ma soprattutto la qualità. L’obiettivo è imparare dal mito della longevità sarda e non solo aggiungere anni alla vita, ma vita agli anni”.
Lo Studio SABA continuerà, ampliando la raccolta dati e approfondendo i fattori che rendono la Sardegna una delle regioni con la più alta aspettativa di vita, offrendo una combinazione unica di scienza, movimento e benessere psicofisico.
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