In Sardegna ci sono due necropoli vicinissime che sfoggiano bellissime decorazioni
La decorazione più bella è quella che rappresenta un elemento verticale stilizzato a forma di volto con occhi e naso, che potrebbe rappresentare una divinità, forse la Dea Madre
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A Pimentel, nella Trexenta, troviamo due necropoli risalenti al Neolitico finale (IV e III millennio a.C.), molto vicine tra loro ma con differenze significative in termini di sviluppo architettonico e decorazioni. Si tratta delle necropoli di Corongiu e S’Acqua Salida (nota anche come Pranu Efis), scavate in una grande massa di arenaria.
La necropoli di Corongiu accoglie due domus de Janas, disposte a poche decine di metri l’una dall’altra, ma solo quella ad est è caratterizzata da eleganti decorazioni incise e dipinte in rosso sulla parete dell’ingresso. Al centro del fregio superiore è presente un elemento verticale stilizzato a forma di volto con occhi e naso, che potrebbe rappresentare una divinità, forse la Dea Madre. Accanto ai lati del portello, puoi apprezzare spirali, doppi cerchi e figure a barca.
La necropoli di S’Acqua Salida, invece, è divisa in due nuclei distinti l’uno dall’altro di circa 150 metri. Il primo nucleo ospita quattro tombe di varie tipologie, tra cui pozzetti e sviluppo orizzontale. Vicino a queste tombe trovi un’area sacra con un focolare e delle coppelle, che probabilmente erano usate per i riti funebri. Nelle tombe del secondo nucleo, invece, troverai elementi decorativi come nicchie, banconi e pilastri, in particolare nella tomba VI. Infine, ricordiamo che le necropoli sono state scolpite con maestria in un grande banco di arenaria.
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Cagliari, vittoria di carattere: rossoblù travolgono la Roma e tornano a sorridere

Serata perfetta per i rossoblù, che battono un avversario di alto livello e si rimettono in carreggiata.
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Il Cagliari ritrova i tre punti e lo fa nella serata più inattesa, superando in casa la Roma per 1-0 e lasciandosi alle spalle un periodo difficile. Una vittoria pesante, figlia di compattezza, coraggio e di una prestazione che ha messo in difficoltà i giallorossi per lunghi tratti del match.
La squadra di Pisacane parte forte e gioca un primo tempo di qualità, controllando il ritmo e creando le occasioni migliori. La gara cambia volto a inizio ripresa, quando il Var interviene per revocare un rigore inizialmente assegnato al Cagliari: il fallo, secondo la revisione, è iniziato fuori area. La stessa revisione porta però all’espulsione di Celik, lasciando la Roma in dieci.
In superiorità numerica i rossoblù aumentano la pressione: Obert e Folorunsho sfiorano il vantaggio, fermati solo da un grande intervento di Svilar e da pochi centimetri. Il gol però è nell’aria e arriva meritatamente all’82’, quando Gaetano finalizza una delle azioni più insistite della squadra, facendo esplodere la Unipol Domus.
La Roma resta ferma a 27 punti e incassa la seconda sconfitta consecutiva dopo il ko contro il Napoli. Il Cagliari sale a quota 14 e ritrova una vittoria che mancava da metà settembre, un successo che può ridare fiducia e slancio alla corsa salvezza.
Serata perfetta per i rossoblù, che battono un avversario di alto livello e si rimettono in carreggiata.
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