Personaggi di Sardegna. Melchiorre Murenu, “l’Omero sardo dei poveri”
La Sardegna aveva il suo "Omero dei Poveri". Era Melchiorre Murenu, poeta cieco e analfabeta che interpretava i disagi e la crisi di contadini e pastori dopo l'Editto delle Chiudende di Carlo Felice.
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Nel 1820 il sovrano sabaudo Carlo Felice, succeduto al fratello Vittorio Emanuele, avvia la formazione della proprietà privata della terra sarda, contro il regime di proprietà comune precedentemente prevalente. Si tratta del noto “Editto delle chiudende”, ufficialmente finalizzato alla promozione della crescita dell’agricoltura e della borghesia agraria moderna.
Di fatto, però, la nascita delle cosiddette “tancas”, campi chiusi da siepi o muretti a secco, portò numerosi conflitti fra contadini e pastori, oltre che favorire numerosi abusi e una proprietà assenteista.
Per molti, dunque, fu profonda crisi nel mondo delle campagne. Come riportato da Giovanni Pirodda in “Sardegna – Letteratura delle regioni, storia e testi”, interprete di questi disagi della realtà isolana è stato Melchiorre Murenu, autore rappresentativo dell’uso vivo del sardo nella produzione letteraria orale.
In particolare, la sua vita è simile a quella del più noto Omero, celeberrimo autore dell’Iliade e dell’Odissea, – se tralasciamo la cosiddetta “questione omerica” circa la sua avvenuta esistenza – in quanto errante poeta nelle sagre paesane. Murenu assimilava diversi elementi della tradizione locale e della cultura alta, attraverso l’oralità.
Murenu interpretava con vena moralistica ironica e grottesca gli umori e i disagi dei ceti più umili che subivano gli effetti dell’Editto delle chiudende, tanto da essere noto come “L’Omero dei poveri”. Sempre secondo il Pirodda, il quale riporta una voce corrente, il poeta morì ucciso dai bosani, i quali lo gettarono da una rupe, forse “punti” da qualcuno dei suoi versi.
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Terrorizza e minaccia i genitori per comprarsi la droga: 27enne arrestato a Villasor

L’intervento dei militari è seguito all’ennesimo episodio di minacce e vessazioni che il giovane avrebbe rivolto ai propri genitori, nel tentativo di ottenere denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti.
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I Carabinieri di Villasor, con il supporto dei colleghi di Serramanna, Villamar e Samatzai, hanno tratto in arresto un 27enne di origine marocchina, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione.
L’intervento dei militari è seguito all’ennesimo episodio di minacce e vessazioni che il giovane avrebbe rivolto ai propri genitori, nel tentativo di ottenere denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti.
Giunti presso l’abitazione di famiglia, i Carabinieri hanno constatato la gravità della situazione e, dopo aver riportato la calma, hanno proceduto all’arresto del 27enne.
Ricostruita la vicenda, l’uomo è stato condotto al carcere di Uta.
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