Un importantissimo riconoscimento a livello mondiale per il designer sardo che studia il sughero, materia simbolo della nostra Sardegna. Matteo Congiu si è aggiudicato il Best Design al concorso internazionale A’Design Awards grazie al suo progetto Bisu, un letto in sughero. Ecco quello che il designer ha scritto all’indomani della vittoria.

“Sono incredibilmente felice ed emozionato di annunciare che ho vinto il premio Best Design al concorso internazionale A’Design Awards per il mio progetto Bisu! Questo riconoscimento è un grande onore per me e devo ringraziare di cuore la giuria per aver scelto il mio lavoro tra tante altre proposte di altissimo livello.

Questo premio rappresenta per me un traguardo molto importante e non sarei arrivato fin qui senza il sostegno della mia famiglia, della mia compagna e di tutti coloro che mi hanno sempre incoraggiato a seguire la mia passione per il design. In particolare, voglio ringraziare @ied_official , la mia seconda famiglia, che mi ha fornito gli strumenti e la formazione necessari per sviluppare un progetto così innovativo e originale.

Voglio inoltre dedicare questo premio alla mia meravigliosa terra, la Sardegna, che mi ha ispirato profondamente nella creazione di questo progetto. Sono felice di poter rappresentare la mia regione in questo prestigioso contesto internazionale.

Grazie ancora alla giuria del concorso A’Design Awards per avermi scelto come vincitore di questa edizione. Questo premio mi sprona a continuare a migliorare e a sviluppare nuove idee nel campo del design. Sono grato per questa opportunità e non vedo l’ora di vedere dove mi porterà il mio percorso professionale.”

Gianfranco Pala, 64 anni, originario di Decimomannu, è deceduto al Policlinico di Monserrato dopo una vita dedicata all’amministrazione penitenziaria. La sua carriera ha lasciato un segno indelebile, caratterizzata da incarichi di rilevanza, svolti sempre cercando di portare nei penitenziari della Sardegna l’umanità che lo contraddistingueva. Si è spento in seguito a una grave malattia.

Nel 1989, Pala ha ricoperto la posizione di direttore di Badu ‘e Carros a Nuoro. Dal ’91 ha avuto l’arduo compito di riaprire l’Asinara, attrezzando il 41 bis a Fornelli. Questa struttura ha ospitato circa 250 capi mafia, tra cui figure di spicco come Totò Riina, Leoluca Bagarella e Francesco Schiavone.

Successivamente, è stato alla guida del carcere di Buoncammino a Cagliari, gestendo nel 2014 il trasferimento a Uta. La sua dedizione al benessere dei detenuti è stata evidente nell’impegno ad aprire il carcere alle associazioni di volontariato, consentendo una detenzione più umana.

Maria Grazia Caligaris dell’associazione Socialismo Diritti Riforme ha ricordato Pala come una figura che, nonostante il rigore delle risposte dovuto al suo ruolo, manifestava empatia, umanità e sensibilità. I colloqui quotidiani con i detenuti riflettevano la consapevolezza di Pala sul peso delle sue decisioni e il desiderio di alleviare le sofferenze.

Oltre alla sua carriera nell’amministrazione penitenziaria, Pala è stato il presidente regionale della Federazione Pugilistica Italiana, contribuendo alla crescita e al miglioramento della disciplina sportiva del pugilato in Sardegna. La sua presenza costante nelle manifestazioni di pugilato e nelle riunioni dimostra il suo impegno fino all’ultimo per una passione che lo ha accompagnato fin da giovane. Con la scomparsa di Gianfranco Pala, la Sardegna perde una figura di rigore e sensibilità, che ha lasciato un segno tangibile nella sua comunità.