Quando si parla di “ringiovanimento” del viso, i trattamenti estetici a cui si può avere accesso sono sempre di più, ma l’obiettivo finale è sempre e solo uno: ottenere un effetto che sia il più possibile naturale. Ciò che ancora non tutti sanno è che per ottenere questo tipo di risultato, bisogna prima di tutto capire su cosa dobbiamo lavorare: infatti, ciò che ci permette di avere una pelle compatta e levigata durante la gioventù è il collagene, una proteina naturale che, con l’andar del tempo e durante i momenti in cui sbalzi ormonali si fanno più intensi, viene prodotta in quantità minore dal nostro corpo ed è proprio questa scarsa produzione che rende la pelle più rilassata, provocando le tanto odiate rughe.  Magia di Venere, centro estetico in via Santa Gilla 21 a Cagliari, ha aggiunto al suo percorso di cura per il viso un trattamento di estetica avanzata particolarmente all’avanguardia che rispecchia appieno la frase “Fai che la tua prima ruga sia l’ultima”: stiamo parlando del DS V-Line ai fili di collagene, che porta con sé una filosofia ben precisa, un vero e proprio “ritorno alla giovinezza”. Questo trattamento di estetica avanzata è forse tra i più recenti ingressi nel mondo dell’estetica non invasiva. Nato a Istanbul solo lo scorso anno, è l’unico trattamento non invasivo che, senza l’utilizzo di aghi, permette di ottenere un effetto “indietro nel tempo” fin dalla prima seduta, senza lasciare nessun tipo di segno o trauma sulla zona trattata. 

Come per tutti i trattamenti estetici, la nostra genetica gioca un ruolo fondamentale per il risultato che andremo ad ottenere. Ecco perché, prima di iniziare le sedute, lo staff di Magia di Venere dedicherà un intero appuntamento alla consulenza, durante la quale si capirà se questa tipologia di trattamento è ad hoc per il cliente, si studierà la tipologia di pelle e la sua situazione attuale, così da poter capire quanti fili di collagene applicare e le sedute necessarie per un trattamento impeccabile. 

Risultati dopo due sedute di trattamento DS V-Line

Ma come avviene precisamente il trattamento DS V-Line ai fili di collagene?

“Rispetto ad un tradizionale trattamento di medicina estetica, che tratta solamente la singola ruga con DS V-Line si effettua un peeling adatto alla tipologia di pelle del cliente e si veicola acido ialuronico e vitamina C su tutto il viso, ecco perché l’incarnato appare compatto ed uniforme – ci spiega Elisa Capra, founder del centro estetico Magia di Venere – Solo dopo aver concluso questa prima parte di trattamento iniziamo, con estrema precisione, l’inserimento manuale dei fili di collagene in ogni singola ruga, che non prevede l’uso di nessun ago”.

Inserimento di un filo di collagene

Quali sono i benefici del trattamento ai fili di collagene?

“Prima di tutto, abbiamo l’assenza totale di segni di contusione, niente lividi e niente gonfiori, l’unica piccola accortezza è quella di non lavare il viso per le dodici ore successive al trattamento. Inoltre, cosa non da poco, con il trattamento ai fili di collagene non si lavora sulla singola ruga ma su tutto il viso, a discapito di quanto avviene con il solito filler – continua Elisa – E proprio questa particolarità permette ai clienti di tornare a casa con la pelle totalmente rigenerata, rimpolpata e tonificata che comunque mantiene le linee della mimica facciale, in quanto la pelle non viene stirata ma semplicemente portata indietro nel tempo”. 

In ogni caso, è bene ricordare che la prevenzione gioca un ruolo fondamentale: prenderci cura della nostra pelle, fin dalla giovane età, ci aiuta a rallentare gli effetti dell’invecchiamento e ottenere risultati migliori nel momento in cui decidiamo di iniziare un percorso estetico.

In conclusione, possiamo dire che il DS V-Line, a differenza degli altri trattamenti estetici, è un trattamento completo, che lavora su tutto il viso e non solo sulle zone da rimodellare: le linee di espressione del contorno occhi e naso labiali verranno distese e riempite, la texture della pelle sarà più liscia e compatta, il colorito apparirà super luminoso. Inoltre, l’intensa azione anti-age, l’effetto liftante immediato e durato e l’iperstimolazione del collagene, permettono di ottenere un trattamento a trecentosessanta gradi, come ci spiega Elisa Capra in questo breve video. 

Cagliari dice addio al Marina cafè Noir, si chiude un capitolo di cultura e libertà.

Dopo ventitré anni di parole, musica, incontri e riflessioni condivise, il Marina Cafè Noir lascia Cagliari. Il festival, nato con l’intento di avvicinare la cultura a tutti, senza confini sociali o appartenenze, sospende le sue attività in città.

L’evento cagliaritano Marina cafe Noir

Una decisione che segna la fine di un’epoca per la vita culturale dell’isola e apre una ferita profonda nel cuore di chi, in questi anni, ha trovato nel festival uno spazio di libertà e confronto. Nato all’inizio degli anni Duemila come progetto indipendente e inclusivo, il Marina Cafè Noir non è mai stato un semplice evento letterario. È stato un laboratorio urbano, un punto di incontro tra libri, teatro, musica e impegno civile. Ha occupato piazze e strade, trasformando angoli dimenticati della città in luoghi di partecipazione. Ogni edizione ha raccontato il mondo da prospettive diverse, intrecciando voci, generi e linguaggi. Gli organizzatori hanno sempre difeso l’idea di una cultura accessibile, capace di far dialogare realtà diverse, e nel tempo il festival è diventato un riferimento riconosciuto a livello nazionale, citato da riviste e guide come uno dei più originali d’Italia.

L’evento cagliaritano Marina cafe Noir

Negli anni, il Mcn ha saputo costruire una comunità viva e accogliente. Ha dato spazio a scrittori, artisti e pensatori italiani e internazionali, ma anche a chi, semplicemente, desiderava ascoltare e partecipare. Ha raccontato Cagliari fuori dai suoi confini, mostrando un volto aperto, creativo e contemporaneo della città. Tuttavia, dietro l’entusiasmo del pubblico e il prestigio conquistato, il rapporto con le istituzioni locali si è progressivamente incrinato. L’organizzazione ha denunciato un clima amministrativo sempre più complesso, fatto di ostacoli burocratici e di una percezione distorta del proprio ruolo. Sentirsi considerati un problema più che una risorsa, spiegano dall’associazione culturale Chourmo, ha reso insostenibile continuare a operare nello stesso contesto. Così è arrivata la decisione più difficile: sospendere le attività a Cagliari e cercare altrove nuovi spazi per far vivere il progetto. Il futuro del Marina Cafè Noir rimane aperto, come le storie che ha raccontato in questi ventitré anni. L’anima del festival continuerà a viaggiare, portando con sé la stessa energia, lo stesso desiderio di incontro e quella passione civile che lo hanno reso unico. Cagliari, invece, dovrà fare i conti con un’assenza che pesa, quella di un progetto che ha saputo parlare alla città e al mondo, ricordando a tutti che la cultura è prima di tutto un atto di libertà condivisa.