A pochi chilometri dall’affollato centro di Cagliari, troviamo uno dei centri più importanti dell’Hinterland cagliaritano: Assemini, conosciuta soprattutto per la sua antica tradizione della ceramica, per il paesaggio naturalistico del parco di Gutturu Mannu che la circonda e anche per le prelibatezze culinarie tipiche del posto, regina tra tutte “Sa Panada Asseminesa”. Oltre questo però, Assemini è un luogo in cui a farla da padrone è proprio l’artigianalità e proprio alla ricerca di questo aspetto, ci siamo imbattuti in Sweet Moments, bakery con produzione propria e unica gelateria artigianale aperta tutto l’anno. 

In Corso Europa, via centrale della cittadina, varchiamo la soglia di Sweet Moments e subito veniamo catapultati in un mondo di gelati, dolci e aperitivi particolari. Dal 2015, Sweet Moments è il punto di riferimento per merende pomeridiane e notturne: fino a tarda notte, la bakery propone ai suoi ospiti preparazioni artigianali che uniscono il dolce al salato. è il caso dei pancake che vengono preparati e serviti in mille varianti differenti: da quelli salati accompagnati da salumi e formaggi, da gustare con uno spritz al Montenegro per un aperitivo diverso dal solito, ai pancake proteici, ideali per chi vuole concedersi uno sfizio senza peccati, fino a quelli dolci, grande classico che possiamo farcire con la crema o la frutta che più ci piace. 

Protagonisti indiscussi della Bakery i ventiquattro gusti di gelato artigianale che spaziano tra i gelati alla frutta fresca e senza lattosio, come fragola, mango, banana, passion fruit, maracuja, alle varianti più golose come Pardula, Lotus, Oreo e tutte le variazioni con caramello salato.

Da Sweet Moments uno spazio speciale è dedicato alle torte e anche in questo caso regna l’aspetto versatile della Bakery. E quale torta meglio rappresenta questa caratteristica se non una buona cheesecake con i nostri gusti preferiti? Inoltre, se vogliamo sorprendere e soddisfare ogni amico con la sua cheesecake preferita, possiamo scegliere tra le diverse monoporzioni dai mille gusti differenti.

Se invece siete alla ricerca di una torta personalizzata per fare un figurone ad una festa, vi consigliamo la Tart Cake: un biscotto di pasta frolla che può essere realizzato in diverse forme, a seconda del tema della festa, farcito con crema al mascarpone e decorata con frutta, cioccolato o una combinazione delle due.

In vista delle prossime festività pasquali, Sweet Moments lascia spazio alla creatività e sono già iniziate le prime ordinazioni per le loro particolari uova di cioccolato ripiene con crema di pistacchio, mascarpone, pan di spagna, granella di pistacchio o cioccolato classico, e guarnito con colate di un gusto a scelta: dalle varianti Kinder, al cioccolato classico, passando per il cocco e cioccolato bianco del gusto Raffaello, a quello con cioccolato e nocciole del Ferrero Rocher, per poi arrivare alle decorazioni con cioccolato e frutta.

Ma, come tutti gli appassionati di dolci sanno, le uova di cioccolato non sono l’unica prelibatezza che possiamo gustare durante le feste di Pasqua. Nelle tavole degli italiani, infatti, anche la Colomba merita un posto speciale. Sweet Moments ne propone proprio di tutti i gusti: siamo noi a scegliere il suo ripieno al momento dell’ordinazione.

Ora, non ci resta che affondare il nostro cucchiaio nel ripieno del nostro uovo di cioccolato e gustarci la dolce crema della colomba pasquale,  da condividere con i nostri amici e parenti.

In Sardegna, il pane non è mai stato solo cibo. È sempre stato simbolo, rito, ingegno. Tra i tanti pani che affollano la straordinaria tradizione sarda – dal carasau al civraxiu, dal frattau al pistoccu – ce n’è uno che affonda le radici in un tempo così lontano da sembrare mitico: Su Pan’Ispeli, il pane di ghianda. Citato persino da Plinio il Vecchio, scrittore dell’antica Roma, nella sua enciclopedia “Naturalis Historia”, viene descritto come “un pane impastato con argilla del quale si nutrono i Sardi”.

Questo alimento antico risale al Neolitico e nasce in un contesto di fame e sopravvivenza. Quando il grano scarseggiava, le donne sarde guardavano alle querce, generose di ghiande mature. La raccolta era attenta: si sceglievano solo quelle ben sviluppate, simbolo di forza e nutrimento. Ma non bastava raccoglierle: le ghiande andavano sbucciate, lessate e poi depurate con un rituale tanto antico quanto affascinante.

L’acqua della bollitura veniva filtrata attraverso uno strato composto da argilla, erbe aromatiche e cenere. Questo non solo serviva a eliminare le sostanze amare e tossiche, ma aveva anche un significato profondamente spirituale. In epoca primitiva, in Sardegna era fortissimo il culto della Dea Madre, divinità della terra e della vita. L’argilla, considerata il suo sangue, aveva un valore sacro: cibarsi di quel pane significava ricevere protezione ultraterrena e conquistarsi un posto nell’aldilà.

Una volta cotte e purificate, le ghiande venivano ridotte in una sorta di “polenta” densa, modellata in pezzi, poi asciugata lentamente al sole o nel forno. Il risultato era un pane dal colore scuro, quasi nero cenere, con un sapore intenso e inaspettatamente gradevole. Nonostante la sua origine umile, Su Pan’Ispeli era tanto apprezzato che continuò a essere preparato e consumato in Ogliastra fino agli anni ’50 del Novecento.

Oggi, il pane di ghianda è quasi scomparso, ma resta uno dei simboli più potenti dell’ingegno e della spiritualità antica della Sardegna: un cibo che nutriva il corpo e, secondo chi lo preparava, anche l’anima.