Il pastore-cantante Andrea Rosas fa boom di visualizzazioni: un tuffo nella sua doppia vita
Star del web dalla doppia vita, quella di pastore – innamorato del suo gregge e della pecora Filomena, la sua preferita – e cantante: Andrea Rosas, con la sua voce calda e la sua vena ironica, ha conquistato centinaia di persone
Star del web dalla doppia vita, quella di pastore – innamorato del suo gregge e della pecora Filomena, la sua preferita – e cantante: Andrea Rosas, con la sua voce calda e la sua vena ironica, ha conquistato centinaia di persone.
Non molla i suoi animali ma è sempre pronto a intonare qualche nota delle canzoni della nostra Isola. Certe volte lo fa mentre munge e l’unione tra due mondi così diversi dà luce a una magia.
Adesso, c’è persino un singolo, che già spopola: “Anima mia”, il brano – scritto da Nicola Cancedda, musiche di Davide Guiso e Francesca Lai – che ha prodotto in collaborazione del Tenore Su Remediu di Orosei, parla dell’amore viscerale che ogni sardo sente per la propria isola, per le tradizioni che scorrono nel sangue di tutti coloro abbiano avuto la fortuna di nascere in questo lembo di terra così bello, aspro e selvaggio da un lato e dolce e materno dall’altro.
«Mi fa estremamente piacere, non me l’aspettavo», dice quando gli si chiede che effetto faccia vedere il boom di visualizzazioni di alcuni suoi video «però l’obiettivo di chi fa musica è arrivare a più persone possibili. Sia con il video di “Cantende che pastore”, scritta da Maria Luisa Congiu, che con “Anima mia”, scritta da Nicola Cancedda, è stata superata qualsiasi mia aspettativa iniziale».
La passione per il canto nasce presto in Rosas che, già da bimbo, partecipa alle gare canore del suo paese, Pozzomaggiore: «Con l’adolescenza questa mia passione si è assopita ma è rimasta latente, fino a che, a 20 anni, di punto in bianco ho iniziato a fare casting nazionali».
Insomma, idee chiare e passioni forti – che poi non sono quelle che rinfrancano l’anima?
E la pastorizia?, viene da chiedere?
«Si tratta di una tradizione di famiglia,» spiega «tramandata da generazioni. Da bambino, era un gioco, poi è diventata un’esigenza familiare: serviva qualcuno che portasse avanti l’azienda.»
Pastore/cantante, abbiamo detto, che poi non è certo un appellativo che gli dispiaccia: «Ci sono situazioni in cui sono pastore, altre in cui sono cantante» ride, mostrandosi orgoglioso di questo doppio ruolo. «Dal 2009 calco i palchi della Sardegna con un varietà, quest’anno porterò in piazza uno spettacolo tutto mio che si chiamerà “Andrea Rosas SONOS DE SARDIGNA”. Avrò al mio fianco quattro musicisti e una vocalist, canteremo la Sardegna e i miei brani presenti nell’ultimo disco.»
Insomma, la Sardegna è sempre ben viva nella sua mente e nel suo cuore, tutto gira intorno ad essa. Amore profondo, poi, lo nutre per il suo paese: «Sono legato a Pozzomaggiore e ai miei compaesani, amo le sue tradizioni, soprattutto la festa di San Costantino, 6 e 7 luglio.»
Giornata bella piena per Rosas che, come spiega, “è come giocare a Tetris”.
«Riesco per ora a incastrare tutto, sveglia molto presto, vado in azienda, mungo e sistemo i cavalli. Rientro a casa per le 6 del mattino e vado in ufficio, alla fine del turno vado di nuovo in azienda. In estate la pastorizia ti lascia un po’ più libero e dunque mi dedico alle serate» racconta, precisando che spera che la passione che ha sempre messo in ogni ambito della sua vita lo accompagni sempre.
E se arrivasse l’occasione legata al canto? Be’, Rosas non si cruccia. «Valuterò le proposte,» chiude, tranquillo «e mi comporterò di conseguenza. Per ora, resto qui, tanto l’aereo mi porta ovunque!»
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