Una domenica di sole per una giornata diversa dal solito per i piccoli pazienti ricoverati al Microcitemico di Cagliari: Ironman, Thor, l’Uomo Ragno, Batman. I supereoi (tutti rigorosamente sardi, ci tengono a specificarlo!), si sono calati dal tetto dell’ospedale regalando ai bambini e ai presenti una performance davvero spettacolare.

L’iniziativa è stata organizzata dalla fotografa Manuela Fà che ha contattato l’associazione che si occupa di realizzare questa tipologia di manifestazioni acrobatiche in giro per l’Italia. L’evento è stato realizzato nell’ambito della mostra fotografica “Ali, occhi, cuore”, allestita all’ingresso dell’ospedale cagliaritano.

Venti i fotografi che hanno partecipato, insieme a Manuela Fà: Marcello Chiodino, Cristiana Varazza, Sandra Massidda, Rosa Maria Dore, Matteo Faedda, Gianluca Doa, Daniele Lorrai, Mauro Sanna, Luigi Spanu, Daniele Macis, Barbara Piras, Michela Medda, Cristiano Atzori, Ivo Piras, Virgilio Alfano, Patrizia Carta, Marco Lai, Emanuele Biggi, Elena Canessa, Vittorio Ricci, Domenico Ruiu, Ilenia Cocco, Perlita Delias Alas, Matteo Mutzette.

Come si dice melagrana in sardo campidanese?

Come si dice melagrana in sardo campidanese e da dove deriva questa parola?

Scoprire la melagrana e i suoi segreti nel sardo campidanese.

In un viaggio tra i colori e i sapori della Sardegna, non si può evitare di imbattersi nella melagrana, un frutto simbolo di ricchezza e abbondanza. Ma come si dice melagrana in sardo campidanese? La risposta è “s’arenada”, un termine che affonda le radici nell’influenza linguistica spagnola, derivando dalla parola “granada”. Questo legame storico rivela quanto le dominazioni straniere abbiano plasmato l’identità culturale dell’isola, arricchendola di sfumature linguistiche uniche.

Il fascino della melagrana non si limita però solo al suo nome. In Sardegna, esiste un simpatico detto che circola tra la gente: “S’arris’e s’arenada, arrutta a terra e squartarada”. Questa espressione, tradotta liberamente, evoca l’immagine di una melagrana che, cadendo e frantumandosi, provoca una risata quasi beffarda. Non a caso, la melagrana diventa simbolo di chi ride in modo esagerato e inopportuno, trasformando una semplice risata in un’eco di scherno.

La melagrana, con i suoi chicchi lucenti, diventa così il protagonista di una sorta di favoletta sarda, che invita a riflettere sulle dinamiche sociali e sull’importanza di mantenere un certo equilibrio nelle proprie reazioni. Una volta caduti, i chicchi del frutto si disperdono, simboleggiando un sorriso che perde di significato, proprio come quelle risate inutili che risuonano nei momenti sbagliati. La melagrana, quindi, non è solo un frutto, ma un vero e proprio specchio delle relazioni umane, ricco di storia e di saggezza popolare.