Prima conferenza stampa per Mister Ranieri che, all’Unipol Domus, si presenta ai giornalisti prima di Cagliari-Como, in programma domani alle 14. Tutto esaurito e grande entusiasmo per la prima partita del 2023  e dell’era Ranieri in Sardegna per cambiare le sorti dei rossoblù.

La piazza. “Ci deve essere quella serenità dove i giocatori possono rischiare sentendo l’affetto del pubblico. Spero che la piazza lo recepisca, a fine partita sarò io ad arrabbiarmi se le cose non andranno bene”.

La partita. “Il Como è una squadra forte, dobbiamo essere ben concentrati. Il gruppo ha lavorato bene sia chi era con me sia chi ha fatto un lavoro differenziato. Tutti cercano di seguire le mie idee sul campo, non sarà una partita facile, ma mi accontento di vincere anche 1-0″.

Il ritorno. “Domani non sarà una giornata come tutte le altre, sarà una giornata piena di ricordi ed emozioni. Io voglio vedere da parte dei ragazzi determinazione e qualcosa di ciò che gli ho già trasmesso, in pochi giorni non posso pretendere tanto, ma un minimo sì. Ho visto tutti attenti alle mie indicazioni, poi ognuno si prenda il leader che vuole, in una squadra ci sono tanti leader. Se ne avessi 22 sarei l’uomo più felice del mondo, per me leader significa mettersi a uomini a disposizione della squadra. La categoria lascia il tempo che trova, bisogna avere gli stimoli giusti e io li ho”.

Messaggio degli ex che lo ha colpito di più. “Sono cose personali che restano dentro di noi, ma mi hanno fatto piacere tutti”.

Analisi. “Stasera ragionerò su che squadra mandare in campo. Io sono già in partita,

la mia mente già viaggia su come gioca l’avversario e su come dobbiamo

giocare noi. Rog verrà con me, non so se partirá dalla panchina o dal primo minuto. Pereiro fa parte della rosa, ha una qualità eccelsa, dovrebbe sveltire il

pensiero d’azione, ma cercheremo di migliorarlo”.

Nainggolan? “Se vuole venire è ben accetto”.

Un mestiere antico che rischiava di scomparire, oggi rinasce come forma d’arte capace di unire tradizione e creatività. È la storia di Ignazio Caddeo di Terralba, erede di un sapere tramandato di padre in figlio: la lavorazione del giunco, arbusto che cresce nelle zone paludose e che un tempo serviva esclusivamente alla costruzione delle nasse da pesca e dei cestini. Oggi, grazie a lui, questo artigianato non è più solo memoria marinara, ma si è trasformato in un linguaggio artistico che guarda al futuro.

Nassa per gamberi

Il mestiere del Maistu de Nassa era fatto di pazienza, gesti precisi e profondo rispetto per il mare. Ignazio ha raccolto quell’eredità e l’ha reinventata, lasciando che il giunco diventasse materiale per velieri in miniatura, motociclette, aeroplani, quadri, lampade e pezzi d’arredamento. Ogni creazione è un intreccio che parla di Sardegna, ma anche di immaginazione contemporanea.

Negli ultimi anni, al giunco si è affiancata la lavorazione del sughero, che arricchisce gli oggetti con rivestimenti caldi e naturali, dando vita a complementi d’arredo unici e suggestivi. Nel 2006 è nato juncu.it, un sito che non è soltanto un catalogo di prodotti, ma una vera e propria galleria di storie: oggetti che evocano atmosfere rustiche e marinaresche, idee regalo personalizzabili, pezzi di design che si muovono tra arte e tradizione.

Stuoia

Chi entra in questo mondo trova due possibilità: scegliere tra le creazioni già realizzate oppure richiedere un progetto su misura. “Ogni sfida è un’occasione per dare forma a qualcosa che non esiste ancora” spiega Ignazio, che vede nel giunco una materia viva, pronta a trasformarsi in qualsiasi cosa. Le antiche nasse hanno trovato nuova vita anche come lampadari per ristoranti e abitazioni, creando ambienti caldi e accoglienti, in cui il rustico incontra il design moderno.

E poi ci sono i Grandi Lavori: installazioni monumentali che riempiono intere pareti o spazi pubblici, testimonianza di quanto lontano possa arrivare un mestiere antico quando incontra la visione di un artista. “Ogni intreccio è un dialogo fra mare e terra, fra la memoria di un mestiere e il desiderio di sperimentare forme nuove” racconta Ignazio. Con il progetto Juncu, il giunco non è più solo strumento di pesca, ma materia capace di sorprendere chiunque cerchi un frammento autentico di Sardegna intrecciato a mano.