White Stone: un viaggio culinario ad alta quota dai sapori invernali
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Siamo stati da White Stone, già noto come uno dei cocktail&wine bar più longevi di Piazza Yenne, per provare la loro nuova cucina e ci siamo ritrovati immersi in un “viaggio culinario ad alta quota”.
Piazza Yenne: cuore pulsante della città di Cagliari, popolata da bar, ristoranti e gelaterie è il punto di ritrovo ideale per trascorrere momenti piacevoli con gli amici. Ma tra tutti i locali presenti nella piazza, ne esiste uno che porta alle spalle una storia lunga quindici anni, nel corso dei quali è diventato iconico per i suoi drink: stiamo parlando di White Stone. Oggi però, il noto cocktail&wine bar ha deciso di unire alla carta dei drink un particolare menù che porta i sapori della montagna proprio al centro di Cagliari. Prendiamo posto nella sala interna, dove i dettagli in pietra e in legno impreziositi dalle luci e dal quadro con il monte innevato sullo sfondo ci immergono totalmente in un’atmosfera calda e accogliente.
Iniziamo il nostro percorso gastronomico da White Stone provando un tagliere speciale, dove regnano le diverse pietanze fritte: dalle chips di patate ai funghi, passando per la polenta, fino alle polpette e i culurgiones, tutti da accompagnare con una gustosa fonduta di formaggio.
Arriviamo ai primi piatti e il menù ci sorprende con pasta ripiena artigianale che possiamo condire come più ci piace, scegliendo tra le alternative di condimenti presenti. Ormai, dopo la polenta e la fonduta di formaggio ci sentiamo davvero ad alta quota e quindi decidiamo di provare un piatto che alimenti questa nostra fantasia. Ed ecco che al tavolo arrivano i nostri paccheri al ragù di cervo: il perfetto incontro tra dolce e selvatico. Ci facciamo consigliare un buon calice di Carignano, che completa ed esalta il sapore del piatto.
Anche per i secondi la scelta non è facile: da un lato lo stracotto al vino rosso, cotto a bassa temperatura per ben ventiquattro ore, accompagnato dalla sua salsa e purè di patate, dall’altra le “Spare Ribs” di maiale in salsa barbeque con chips di patate. Decidiamo di provare queste ultime, restando piacevolmente colpiti dalla morbidezza della carne che, grazie alla sua cottura di dodici ore, si scioglie in bocca.
Su suggerimento dello chef e notando l’alta richiesta dei tavoli vicino al nostro, decidiamo di provare anche un altro piatto. All’apparenza un piatto ordinario e molto semplice ma, se fatto nel modo giusto, capace di trasmettere calore e farci sentire a casa: stiamo parlando delle polpette al sugo, accompagnate dagli immancabili crostini di pane per non rinunciare alla scarpetta finale.
Per terminare la cena, diamo uno sguardo alla carta dei dolci, tutti fatti in casa: tortino al cioccolato, sebadas, tiramisù e cheesecake ai frutti rossi.
Ma noi non potevamo andar via senza provare gli iconici drink di White Stone. Il barman ci guida ancora una volta tra i sapori invernali della montagna, sorprendendoci con un whiskey sour affumicato al legno di castagno.
Mentre, per seguire l’onda del “classico ma mai banale” concludiamo con un buon Manhattan, che unisce il rey whiskey al vermut rosso e angostura.
A questo punto la nostra esperienza da White Stone è davvero terminata: dall’aperitivo fino al dopo cena, abbiamo trascorso una serata che ci ha portato con la fantasia e con i sapori sulle vette innevate della montagna.
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