Da star di Tik Tok alla veste di scrittrice, dal mondo virtuale alle pagine cartacee. Giulia Bellu presenta al teatro Massimo di Cagliari il suo nuovo libro “Io e le altre (me stessa) – Storia di una convivenza affollata dalle mie troppe personalità”.

Ennesimo frutto di lavoro e passione di chi, classe 1998, è tra i personaggi social tra i più amati da adolescenti e adulti nel panorama sardo. Una giovane influencer? Non esattamente. “Mi reputo semplicemente una creatrice di contenuti, cercando di presentare qualcosa in maniera originale, raccontando cose divertenti. Ma non parlo della mia vita e mi piace proporre agli altri un profilo spensierato”.

Nel 2020 l’inizio dell’esperienza social, con un percorso che ha portato a Giulia tante soddisfazioni. Sempre in maniera garbata e simpatica. “Non cerco mai di creare polemiche, sia sui social che dal vivo. Semmai, cerco di mitigare la rabbia dell’altra persona, spiegando un diverso punto di vista”.

Ora, ciliegina sulla torta, la pubblicazione di questo nuovo libro, in cui c’è la complessità di parlare con sé stessi e con le tante parti della personalità, che a volte possono aiutare a scegliere o portarci a sbagliare. Ma in qualche modo si impara lo stesso.

“In questo libro affronto tutta la mia vita, eccezion fatta per il periodo social, di cui, sinceramente, non ci sono state esperienze significative per la stesura”, spiega Giulia, “ma certamente è stato importante per avere la proposta dalla De Agostini”. Un incontro, quello con l’editore, che ha visto Giulia, fresca di studi classici, rispondere “sì” e dare vita a un progetto semplice e ironico. “Sono felice, anche se sono un’eterna insoddisfatta. Anche quando pubblico i miei video mi domando sempre se ho fatto bene o no. Così il mio libro. Quando mi trovo in una situazione di responsabilità, una parte del mio cervello rimane sempre un po’ in dubbio”.

Mesi fa, una studentessa di Biotecnologia Farmaceutica all’Università di Cagliari; oggi, invece, laurea di primo livello in tasca, Giulia studia Bioinformatica a Roma. Libri e lavoro, dunque, dalla Triennale alla Magistrale. Ma quando si vola nella Capitale, la vita cambia radicalmente. E lo sguardo oltre il Tirreno va sempre alla famiglia, presente nelle scene social ed eterno punto di riferimento nel cuore di Giulia. “Sicuramente, insieme a mia madre, spesso rappresentata nei miei video, ci sono i miei due fratelli più grandi, meravigliosamente protettivi, che mi vedono adulta e bambina allo stesso tempo. Tra noi litighiamo spesso, vero, ma per me sono uno stimolo e un sostegno costante. Tra noi c’è un amore puro, perché facciamo tutto insieme. Poi, ci sono anche tre amicizie molto importanti e ovviamente il mio fidanzato”.

Lo studio, le passioni, la famiglia, il lavoro. I sogni nel cassetto, poi, come quello di una casa tutta sua a Roma. Per Giulia, poi, c’è anche il sentimento, parte immancabile nella vita di una ragazza di 24 anni. “Io e il mio fidanzato stiamo insieme da 7 anni. Credo che l’amore più importante sia per la cura di sé stessi e quello per gli amici e la famiglia. Se al mio fianco c’è una persona, vuol dire che quest’ultima è capace di darmi tanto e arricchire la mia vita”.

Il nome di Giulia Bellu non solo su Instagram e Tik Tok, dunque. Ma anche nelle librerie. Quando il racconto della quotidianità diventa più ricco, se si è lontani da casa e giorno dopo giorno si diventa adulti. Un percorso di crescita fatto, sì, di Università e lavoro per Giulia, ma anche di bollette, pulizie e responsabilità da gestire da sola. Come tanti, del resto. Sempre comunque con l’Isola dentro il cuore.

“Di Cagliari mi manca tanto pranzare o fare un aperitivo al Poetto. Pensare che lì, quando stavo in Sardegna, non ci andavo mai per una scusa o per un’altra. Ora, andare al mare è stata la prima cosa che ho fatto, una volta tornata qui. E poi mi manca un locale del centro cagliaritano, luogo di felicità e di ritrovo con gli amici da sempre. Ci sono tornata dopo due mesi ed è stato bello, visti i tantissimi ricordi che ci sono”.

Ora, la pubblicazione, già dallo scorso ottobre, di “Io e le altre (me stessa) – Storia di una convivenza affollata dalle mie troppe personalità”. Chissà, magari un apripista di un nuovo percorso per Giulia, che con saggezza guarda anche alla sua vita da grande.

“Arriverà, più avanti, il momento in cui dovrò scegliere quale strada prendere. Ora, però, no. Posso portare avanti tutte le cose, l’università e il lavoro sui social, cercando di capire ciò che voglio. Una volta che lo avrò capito pienamente, sarò in grado di prendere una decisione. Ma sono certa che ci sarà sempre una parte di me, da un mondo o dall’altro, che mi affiancherà. Spero proprio di non sbagliarmi”.

La segnalazione arriva oggi da via dei Genovesi, ma i residenti sono chiari: “È così tutti i giorni, in quasi tutte le vie del quartiere”. In Castello, uno dei luoghi simbolo di Cagliari, la scena che si ripete ogni mattina è sempre la stessa: buste della spazzatura aperte, rifiuti sparsi lungo i vicoli, carta e plastica trascinati dal vento o rovistati da animali.

“Il nostro dovrebbe essere uno dei quartieri meglio tenuti della città – racconta un residente – per il suo valore storico e perché rappresenta il biglietto da visita per turisti e visitatori”. Ma la questione, sottolinea, va oltre la semplice inciviltà: “Qui non possiamo usare i mastelli per la differenziata. Le vie sono troppo strette, sarebbe impossibile. Per questo ogni abitante lascia i sacchi direttamente davanti al portone. Basta una notte, un colpo di vento o il passaggio di topi, gabbiani, cornacchie o gatti, e i sacchi vengono aperti, spargendo rifiuti ovunque”.

Il risultato è un degrado quotidiano che lascia amarezza e frustrazione. “Come vogliamo risolverla, cari sindaco e giunta? – chiede il residente – Perché qui la colpa non è dei cittadini ‘zozzoni’, ma di chi non ha ancora affrontato e risolto un problema strutturale che dura da anni”.