Lo sapevate? Il grande artista sardo Costantino Nivola nel 1938 si rifugiò a New York per scampare alle persecuzioni razziali

Nel 1938 l'artista di Orani sposò Ruth Guggenheim, una compagna di corso tedesca di origine ebraica e fu costretto dalle persecuzioni antisemite ad abbandonare l'Italia, rifugiandosi dapprima a Parigi, dove lavorò come disegnatore, e poi come molti altri intellettuali e artisti europei, dopo l'invasione nazista della Francia, a New York. Qui dovette superare inizialmente molte difficoltà, per poi essere apprezzato in tutto il mondo.
Lo sapevate? Il grande artista sardo Costantino Nivola nel 1938 si rifugiò a New York per scampare alle persecuzioni razziali.
Nel 1938 l’artista di Orani sposò Ruth Guggenheim, una compagna di corso tedesca di origine ebraica e fu costretto dalle persecuzioni antisemite ad abbandonare l’Italia, rifugiandosi dapprima a Parigi, dove lavorò come disegnatore, e poi come molti altri intellettuali e artisti europei, dopo l’invasione nazista della Francia, a New York. Qui dovette superare inizialmente molte difficoltà, per poi essere apprezzato in tutto il mondo.
Costantino Nivola, all’anagrafe Costantino Nivòla Mele e conosciuto anche come Antine Nivola (in Sardegna) e Tino Nivola (negli Stati Uniti) nacque a Orani nel 1911.
Il padre era muratore e da lui Costantino apprese i primi rudimenti del mestiere. Nel 1926 iniziò a lavorare come apprendista nello studio di Mario Delitala, pittore e incisore, che stava lavorando alla decorazione dell’aula magna dell’Università di Sassari.
Dal 1931, grazie a una borsa di studio, frequentò a Monza l’ISIA (Istituto Superiore di Industrie Artistiche), dove si diplomò come grafico pubblicitario nel 1936. A Monza ebbe come compagni di corso Fancello e Pintori, sardi come lui.
L’anno successivo divenne direttore dell’ufficio grafico della Olivetti a Milano, per la quale realizzò le decorazioni del padiglione italiano presso l’Esposizione universale di Parigi (Exposition Internationale de Arts et Techniques dans la Vie Moderne).
La fortuna del periodo, in cui può operare immerso nel vivacissimo ambiente culturale del capoluogo lombardo, allora vivaio della temperie razionalista, si interrompe però bruscamente quando il Regime emana le leggi razziali (1938). Nivola, la cui moglie, Ruth Guggenheim, è ebrea, è costretto a riparare prima a Parigi (dove frequenta Emilio Lussu e il gruppo di Giustizia e Libertà fondato dai fratelli Rosselli) e poi a New York.
Ruth Guggenheim nacque a Monaco nel 1917. Il padre Samuel e la madre Magna, entrambi ebrei, lasciarono la Germania per l’Italia nel 1933, per fuggire dal Nazismo. Ruth studia grafica pubblicitaria all’ISIA di Monza, ma nel 1938 è costretta a scappare prima in Francia e poi negli Stati Uniti. Con lei Costantino Nivola, che sposa nello stesso anno e che sarà il suo compagno di vita per cinquant’anni.
Ruth Guggenheim – madre, intellettuale e infaticabile collaboratrice di Nivola – gestisce commissioni e relazioni, prende parte alla realizzazione dei grandi sandcast nello studio-giardino di Long Island, porta avanti sottotraccia una ricerca artistica intima e originale.
A partire dagli anni Settanta avvia una produzione di gioielli monumentali che utilizzano metalli preziosi, tessuti e elementi naturali. Combinando influenze medievali, indiane e native americane, guardando a Calder ma anche alla tradizione sarda, le opere di Ruth Guggenheim – un po’ ornamenti per il corpo, un po’ armature magiche – mettono in discussione i confini fra decorazione e espressione.

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