Dalla Scozia a Santo Domingo, ora il ritorno in Sardegna: la storia e nuova avventura di Davide Cannas

Nove anni all'estero e una lunga formazione nella ristorazione. Ora per il giovane Davide Cannas, dopo le esperienze in Scozia e Santo Domingo, una nuova avventura nel quartiere di Castello a Cagliari.
C’è chi fa le valigie e cerca fortuna altrove. Spesso all’estero, in giro per il mondo. Certamente fuori dalla Sardegna.
Sardi nel mondo, insomma. C’è chi, però, dopo un periodo di formazione e tante soddisfazioni, decide comunque di tornare e di provare a mettersi al servizio della sua terra.
Ne è un esempio Davide Cannas, una lunga formazione nel mondo della ristorazione e nove anni tra l’Europa e il Centro America. Ora, però, il ritorno nella sua Cagliari, pronto per una nuova avventura nel centro storico della città.
Un percorso tra i fornelli iniziato ai tempi dell’Alberghiero, poi continuato in importanti esperienze nell’Isola e nel Cagliaritano, tra “Pomata” e “Saint Remy”. Un cammino alimentato dalla passione, quella di un giovane sardo.
Poi, da ragazzo, la voglia di imparare l’inglese e fare nuove esperienze. Cosi, pronte le valigie e rotta verso Edimburgo. In oltre 4 anni in Scozia le soddisfazioni non sono mancate. Tra queste, anche il titolo di miglior Pasta Chef, nel 2017. Mica male, insomma, per il giovane Cannas, capace di soddisfare i palati d’oltre Manica.
Poi, un altro viaggio. Questa volta più lungo e per altri 4 anni e mezzo. Per Cannas è la volta di Santo Domingo. Un sardo ai Caraibi, alla scoperta e sperimentazione di una cucina diversa, più dolce, ma certamente non da poco. Insomma, nove anni girovago tra Europa e Centro America, diventando anche Chef Ambasciatore Airnb.
Ora, però, Davide Cannas, quasi 31enne, torna nel rione cagliaritano di Castello, laddove da bambino ha frequentato l’associazione culturale medievale del papà Gianni, scoprendo, oltre a quella per la cucina, anche la passione per la storia.
Il risultato? Una nuova gastronomia cagliaritana nella via Lamarmora, proprio nel cuore della città storica e tra i muri dove un tempo sorgeva una merceria, quando il commercio era tutto sotto casa.
È quasi una scommessa per Davide, che contro la crisi punta sulle potenzialità di un quartiere che, anche grazie a turismo e visitatori, ha ancora molto da dire. Castello, così, tra profumi di burrida e fregula con lumachine, guadagna un altro bel servizio.
“Ho voluto fondere passione per la cucina e per la storia. I piatti di questa gastronomia infatti fanno parte della tradizione cagliaritana. Un servizio per castellani e turisti, in un rione in cui noi commercianti e ristoratori possiamo provare a restare uniti, senza temere la concorrenza reciproca”.

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