Cagliari in piazza per la pace, in centro il “no” alle armi e alla guerra
Una manifestazione apartitica, in concomitanza con quelle continentali di Europe for Peace, organizzata in due settimane, che ha visto la partecipazione di sigle sindacali, associazioni e liberi cittadini scesi in piazza per dire "no alla guerra e alle armi.
Cagliari come Roma, anche il capoluogo sardo ha la sua manifestazione per la pace. Un grosso “no” dalla piazza Garibaldi alla guerra in Europa e ai bombardamenti. La richiesta è una risoluzione pacifica di un conflitto, in Ucraina, arrivati ormai a lunghi e logoranti mesi.
Una manifestazione apartitica, in concomitanza con quelle continentali di Europe for Peace, organizzata in due settimane, che ha visto la partecipazione di sigle sindacali, associazioni e liberi cittadini scesi in piazza per dire “no alla guerra e alle armi. Più se ne producono e meno soldi ci sono per la povertà della gente. Siamo per il disarmo e contro la minaccia atomica”, le parole di Giacomo Meloni del Css.
“Pace, pace, pace”, il grido unanime dalla piazza Garibaldi. Tante bandiere arcobaleno e Quattro Mori. “Noi siamo per una trattativa immediata sotto l’egida dell’Onu”.
“Noi non ci arrendiamo. Siamo dalla parte dei popoli e siamo sicuri che alla fine vinceremo”, l’avvocato Andrea Pubusa.
“Noi prendiamo posizione contro chi detiene poteri politici ed economici, e sta decidendo sugli altri popoli che stanno versando sangue. Siamo contro l’industria bellica e ogni forza imperialista”, Michela Lippi dell’Anpi.
“La parola ‘pace’ non si può scindere dalla parola giustizia. La guerra è la negazione della nostra umanità. E la pace deve essere di tutti gli esseri umani”, don Ettore Cannavera.
“Ci siamo uniti a Roma. Ci siamo abituati alla pace, ma da questa guerra siamo coinvolti, Sardegna compresa. L’Europa e l’Ue deve far sentire la sua voce e prendere iniziativa. Dobbiamo essere uniti. Un popolo che scende in piazza è rivoluzione e ne sono orgoglioso”, Michele Ciusa del Movimento Cinque Stelle.
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