Cagliari. Giorgio Podda, pittore di Villanova: “Racconto il miracolo del quotidiano”

Abbiamo intervistato Giorgio Podda, 70 anni, pittore, illustratore e scultore. Ci racconta della sua visione dell’arte e della vita. “Ci terrei molto che le nuove generazioni portassero avanti queste forme d’arte; dalla pittura alla scultura, la musica, la danza.”
Nato a Serramanna 70 anni fa, Gorgio Podda, vive ormai da 50 anni nello storico quartiere cagliaritano di Villanova. Da 23 si è stabilito proprio nello studio di via San Giacomo, dove ci ha accolto.
Appena entrati abbiamo notato subito l’eccentricità delle sue opere e un disordine quasi maniacale. Immediatamente rimaniamo colpiti dalla sua gentilezza e dalla sua spiccata ironia, la stessa che ritroviamo nei dipinti, con la quale racconta quello che lui stesso definisce “il miracolo e la solennità del quotidiano”. “Tutto quello che vedo mi ispira, il quotidiano, ma anche quello che leggo o che studio” ci confida, mostrandoci un quadro intitolato ‘Kafka ad Orune per un battesimo’.
Non gli piace dover definire il suo stile, tanto meno categorizzarsi, non ne sente il bisogno. Ci dice però – “E’ evidente che mi piaccia storcinare i personaggi, quasi ‘sbalossarli’. Non ha senso prendersi troppo sul serio”. Nei suoi dipinti infatti possiamo notare come tramite accesi colori pastello, prendano vita corpi quasi invertebrati, dal collo allungato e le proporzioni esagerate. Questa eccentricità tuttavia lascia spazio a una grande delicatezza delle opere, con riferimenti più che evidenti a Michelangelo Buonarroti, che Giorgio Podda specifica essere il suo artista prediletto.
Quando gli chiediamo degli albori della sua passione ci dice: “Ho iniziato a dipingere all’età di 17 anni. Sono stato il primo della mia famiglia a scegliere questo mestiere” – I primi tempi sono stati infatti molto complicati – “Per diplomarmi all’artistico ci ho messo un bel po’ di tempo. All’epoca lavoravo in fabbrica, ma già sapevo cosa avrei voluto fare nella vita”.
Nella nostra chiacchierata scopriamo inoltre la sua cultura, la sua curiosità e la sua preparazione in diversi campi. Ci racconta della sua vita, che definisce semplice, e senza pretese. “Al giorno d’oggi si dà molta importanza all’apparenza, quando in realtà per stare bene basta poco”.
E ancora, parlando dei giovani: “Ci terrei molto che le nuove generazioni portassero avanti queste forme d’arte; dalla pittura alla scultura, la musica, la danza. Ogni forma d’arte è importante, questi mestieri sono da salvaguardare”.

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