Lo sapevate? In Sardegna ci sono tre parchi dedicati ai dinosauri: ecco dove
Se volete regalare ai vostri bambini un weekend diverso dal solito, sappiate che in Sardegna ci sono ben tre parchi tematici dedicati ai dinosauri: ecco dove
Se volete regalare ai vostri bambini un weekend diverso dal solito, sappiate che in Sardegna ci sono ben tre parchi tematici dedicati ai dinosauri. Scopriamoli insieme.
Il primo si trova nel nuorese, a Bitti. Si chiama “Bittirex” e mette in mostra, in un enorme e verde parco, le riproduzioni fedeli dei dinosauri più famosi.
BittiRex è un evento culturale realizzato in collaborazione con “Dinosauri in Carne e Ossa”, il brand 100% italiano riconosciuto in tutto il mondo che associa l’intrattenimento a contenuti scientifici garantiti da paleontologi e professionisti del settore. Un appassionante viaggio nella Preistoria che accompagna il visitatore alla scoperta dei giganteschi dinosauri dominatori dell’Era Mesozoica.
Il parco in pillole:
- Intrattenimento e cultura scientifica
- 10 ricostruzioni a grandezza naturale di dinosauri
- Pannelli didattici per soddisfare ogni curiosità
- Ricostruzioni virtuali e fondali di ambientazione
- Sezione come si costruisce un dinosauro
- La Paleontologia in Sardegna: racconto delle ultime scoperte
- Visite guidate, laboratori e giornate evento a tema, per la scuola e per la famiglia
- Il parco è stato creato da un team interamente italiano con la consulenza di paleontologi professionisti in tutte le fasi di realizzazione.
Il secondo parco si trova, invece, all’interno del più noto “Sardegna in miniatura”.
Ondata di calore fuori stagione in Sardegna: temperature estive a metà ottobre
Secondo le previsioni, i termometri potrebbero raggiungere picchi di 35 gradi centigradi nelle aree occidentali dell'isola, con valori particolarmente elevati che interesseranno gran parte del territorio regionale. Questa anomalia termica rappresenta una vera e propria "ottobrata" sarda
Ondata di calore fuori stagione in Sardegna: temperature estive a metà ottobre.
Un’insolita ondata di calore sta per investire la Sardegna in pieno ottobre, portando temperature tipicamente estive in un periodo dell’anno in cui normalmente si respira già aria autunnale. Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile, gestito dall’Arpas (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Sardegna), ha emesso un bollettino che prevede un significativo aumento delle temperature per oggi, 15 ottobre.
Secondo le previsioni, i termometri potrebbero raggiungere picchi di 35 gradi centigradi nelle aree occidentali dell’isola, con valori particolarmente elevati che interesseranno gran parte del territorio regionale. Questa anomalia termica rappresenta una vera e propria “ottobrata” sarda, un fenomeno che richiama le condizioni climatiche tipiche della piena estate in un periodo in cui solitamente si assiste a un progressivo raffreddamento.
Analizzando nel dettaglio le previsioni per i principali centri urbani, Sassari si prepara ad affrontare una giornata particolarmente calda con temperature massime che potrebbero toccare i 32 gradi. Il capoluogo cagliaritano, beneficiando della sua posizione costiera, godrà di temperature leggermente più miti, con massime previste intorno ai 28 gradi.
Il bollettino meteo sottolinea un aumento generale sia delle temperature minime che delle massime su gran parte dell’isola, con l’eccezione del versante orientale, dove le temperature massime non dovrebbero subire variazioni significative rispetto ai giorni precedenti.
Per quanto riguarda le condizioni meteorologiche generali, i venti si manterranno deboli, provenienti principalmente dai quadranti orientali. Sono previsti locali rinforzi da sud-est e est sul Campidano e lungo le coste del Sulcis, mentre sulle Bocche di Bonifacio si attendono raffiche da est. Lo stato del mare riflette questa situazione di relativa calma: i mari saranno inizialmente poco mossi, con un leggero aumento del moto ondoso previsto nelle ore centrali della giornata, specialmente nel Golfo dell’Asinara, dove il mare potrebbe diventare localmente molto mosso.
Questa anomalia termica solleva interrogativi sul cambiamento climatico e sui suoi effetti sul Mediterraneo. Eventi come questo, caratterizzati da temperature estive in pieno autunno, stanno diventando sempre più frequenti negli ultimi anni, suggerendo una tendenza al riscaldamento che va oltre le normali fluttuazioni stagionali.
Le autorità locali consigliano alla popolazione, soprattutto alle categorie più vulnerabili come anziani e bambini, di prendere precauzioni per affrontare questo inaspettato picco di calore. Si raccomanda di evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde della giornata, di mantenere un’adeguata idratazione e di prestare attenzione ai sintomi legati allo stress da calore.
Mentre molti potrebbero essere tentati di approfittare di questo clima estivo fuori stagione per un’ultima giornata in spiaggia, è importante ricordare che le condizioni del mare possono cambiare rapidamente e che molte spiagge potrebbero non essere più sorvegliate dai bagnini in questo periodo dell’anno.
Gli agricoltori e gli allevatori dell’isola guardano con preoccupazione a questo episodio di caldo anomalo, che potrebbe avere ripercussioni sulle colture autunnali e sulle pratiche agricole stagionali. L’improvviso aumento delle temperature potrebbe influenzare negativamente alcune produzioni e alterare i cicli biologici di piante e animali.
Questa ondata di calore rappresenta anche una sfida per il settore turistico sardo, che potrebbe vedere un inaspettato prolungamento della stagione balneare. Mentre questo potrebbe portare benefici economici a breve termine, solleva interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine di un turismo sempre più destagionalizzato in un’isola che deve fare i conti con risorse idriche limitate.
In conclusione, mentre la Sardegna si prepara ad affrontare questa giornata insolitamente calda, l’evento serve come promemoria della variabilità e dell’imprevedibilità del clima mediterraneo in un’epoca di cambiamenti climatici globali. Le autorità e la popolazione sono chiamate a una maggiore consapevolezza e preparazione per affrontare questi eventi estremi, che potrebbero diventare sempre più frequenti nel prossimo futuro.
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