Intreccio di simboli della Sardegna oggi all’aeroporto di Elmas, dove è stata presentata la nuova campagna di comunicazione che vede il Cagliari Calcio accanto alla Fondazione Mont’e Prama: obiettivo la promozione dei Giganti del Sinis. Prima di dedicarsi allo sport per la consueta conferenza pre-partita di mister Liverani c’è stato dunque spazio per legare sport e storia, archeologia e leggende in una collaborazione tutta sarda.

A presentare la nuova sinergia il direttore generale del Cagliari Mario Passetti e il presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni, uno accanto all’altro in una conferenza tenuta nella biblioteca dell’aeroporto.

Così il presidente della Fondazione: «Partiamo con un’avventura comune che si svolgerà soprattutto oltre i confini regionali. Il Cagliari, nostra squadra identitaria, ci consente di portare messaggi legati alla nostra cultura e ai nostri tesori archeologici. I Giganti sono l’avanguardia di un insieme di beni culturali che la Regione sta portando all’attenzione di tutti, e ce n’è ben donde visto che la Sardegna è la regione italiana col maggior numero di siti archeologici. Le nostre statue stanno girando l’Europa e il mondo: Ministero, Regione e Comune di Cabras sono insieme per portare in alto una storia che ha visto la Sardegna per secoli al centro del Mediterraneo e dell’intero mondo conosciuto. Abbiamo scelto sei grandi città per quest’anno, iniziamo da Genova ma andremo anche a Bari, Brescia, Parma, Palermo e Venezia: in queste occasioni alla vigilia delle partite ci saranno conferenze e mostre che legano sport e cultura.

La prima tappa è già domani a Genova, dove ci sarà una bella mostra con delle foto che raccontano la scoperta dei Giganti e le fasi successive degli scavi. Conteremo anche su una folta rappresentanza dei circoli dei Sardi del Nord Italia. Le due massime realtà sportive sarde – Cagliari e Dinamo – sono insieme a noi ed è un bel modo di fare sistema; oltre a ciò abbiamo tante partnership con squadre locali, e questo ci permette anche di mettere in comunicazione le diverse realtà».

A fargli eco il dg rossoblù: «Per noi è un grande orgoglio quando abbiamo la possibilità di portare in giro per l’Italia eccellenze del nostro territorio. In questo caso parliamo di qualcosa che affonda nella nostra storia, di una scoperta che ancora è oggetto di studi e affascina tanto. Una storia diversa per raccontare la nostra isola e non farla rimanere ancorata ai soliti, seppur bellissimi, stereotipi. In questo siamo in prima linea, orgogliosi e grati alla Fondazione per averci scelto. Il nostro ruolo è quello di sfruttare la visibilità del calcio per veicolare le attività della Fondazione Mont’e Prama. Questa partnership testimonia concretamente lo slogan Una terra, un popolo, una squadra».

Cesare Cremonini ha un legame speciale con la Sardegna, un’isola che gli ha regalato ispirazione e ricordi indimenticabili. Fu proprio all’hotel Margherita di Golfo Aranci, un angolo di paradiso nel nord-est dell’isola, che il cantautore bolognese scrisse una delle sue canzoni più amate, Maggese. Un luogo che, nella sua tranquillità, ha offerto a Cremonini il perfetto rifugio creativo.

Con affetto, l’artista si chiede oggi: “Chissà se all’hotel Margherita a Golfo Aranci in Sardegna ascoltano mai Maggese…un abbraccio a tutti gli amici della Sardegna che come ogni tour partono per vedermi live”. E non manca di rivolgere un caloroso abbraccio ai suoi fan sardi, che fedelmente lo seguono in ogni tappa dei suoi tour, dimostrando sempre un grande affetto e vicinanza.

Cremonini, inoltre, esprime un desiderio che ancora non ha potuto realizzare: “Spero mi sia data la possibilità di suonare in uno stadio anche lì, prima o poi.” Un sogno che potrebbe concretizzarsi in futuro, regalando all’isola un evento che sicuramente lascerebbe il segno.

“(Fino a quando i telefoni non sono diventati smartphone, le canzoni nascevano sui foglietti degli alberghi)”, con nostalgia, Cremonini ricorda anche come le sue canzoni, prima dell’era degli smartphone, nascevano su piccoli foglietti presi dagli alberghi. Oggi, quei momenti di scrittura spontanea rappresentano un frammento di storia personale e artistica che lega indissolubilmente l’artista alla Sardegna e alle sue bellezze.